In uno (non meglio precisato, e non si crede casualmente) dei gelidi Poli terrestri viene ritrovato quello che all’apparenza potrebbe essere un semplice antenato della razza umana. Ma non è così, e da qui si diffonde una terribile epidemia globale di non-morti, in modo perfettamente logico e spiegato con dovizia di termini e dettagli.
Gli zombi sono al momento uno dei sottogeneri horror che più attira lettori e spettatori, grazie principalmente a The Walking Dead di Kirkman, sia il fumetto sia la sua declinazione televisiva. Nonostante la scelta di un tema di tendenza che potrebbe far temere lo stereotipo, il taglio deciso dallo scrittore Benjamin Percy è originale, pur se rispettoso della tradizione. Intanto non ci fermiamo ai soliti Stati Uniti: i protagonisti sono di differenti parti del mondo, equamente distribuite. Pur rispondendo a precisi cliché – come ad esempio il sicario Yakuza in cerca di vendetta – i personaggi non risultano mai banali, ma sono anzi abilmente sfaccettati grazie a dei sentimenti ben delineati, con cui è facile empatizzare. L’azione non manca di certo e abbondano le scene “ad alto tasso adrenalinico”, tuttavia ci sono anche momenti di riflessione: è piuttosto chiaro, ad esempio, un messaggio ecologico, anche se detto quasi sottovoce.
C’è una forte critica al nostro atteggiamento di sfruttamento e dominanza su un luogo di cui siamo fortunati ospiti, come le altre specie che vi abitano, e che non dobbiamo mai dare per scontato perché può scomparire, o perlomeno cambiare drasticamente in peggio, senza preavviso e possibilità di reazione da parte nostra. Qui è chiaro anche il riferimento alla pandemia da Covid-19, che nel periodo della pubblicazione di Year Zero negli States stava iniziando il suo tremendo percorso. È molto interessante, in linea con lo spirito cosmopolita che traspare dall’opera, il rimando alla “storia segreta del mondo” presente al termine di ciascun capitolo, con alcuni riferimenti particolarmente gustosi per il lettore italiano. In particolare l’ultimo, che chiude il volume, è la concretizzazione di una battuta più o meno divertente che spesso si sente a proposito di Gesù (il primo degli zombie), interpretata in modo intelligente, ironico e agghiacciante al contempo.
I disegni sono all’altezza dell’eccellente sceneggiatura. Ramon Rosanas, disegnatore spagnolo già famoso per i suoi lavori supereroistici, rende con grande efficacia sia le scene d’azione sia i momenti di calma, cambiando il ritmo grazie al layout della tavola con la spartizione delle vignette che detta la velocità degli eventi, un po’ come fa il montaggio nel cinema. Non mancano i tipici omaggi alla “gabbia alla Watchmen”, tanto amata da Percy che la fa inserire a tutti i suoi disegnatori in almeno una pagina dei suoi fumetti. Molti e assai espressivi i primi piani. Lo stile pulito e nitido dell’artista potrebbe sembrare in contrasto con le situazioni rappresentate invece vi si adatta, trasmettendo l’angoscia di chi si trova davanti un orrore apparentemente nuovo e sconosciuto. I colori di Lee Loughridge coadiuvano perfettamente la narrazione, modificando in maniera fluida i toni caldi o freddi oppure la predominanza di un colore su un altro a seconda di situazioni e personaggi, e risultando naturali pur essendo appariscenti.
Il volume presenta una miniserie di cinque numeri pubblicata da AWA Studios e tradotta in italiano da Star Comics, edita in un elegante volume cartonato, con la supervisione di Davide G.G. Caci. Da notare come il lettering di Fabio Amelia riprenda fedelmente quello originale di Sal Cipriano, che usa corsivo e stampatello per differenziare dialoghi e didascalie, come ha già rilevato il nostro David Padovani recensendo il primo numero di Year Zero. C’è già un seguito, in corso di pubblicazione negli USA, che speriamo di vedere presto anche dalle nostre parti.
Abbiamo parlato di:
Year Zero
Benjamin Percy, Ramon Rosanas, Lee Loughridge
Traduzione di Lorenzo Corti
Star Comics, marzo 2021
128 pagine, cartonato, colori – 14,90 €
ISBN: 9788822622525