Con la sua ironia acuta e la sua calma inamovibile, i video di Abbe dal canale Boia Déck sono un appuntamento fondamentale per ogni giocatore di Snap, da guardare e allo stesso tempo gustare come una seduta di ASMR. Una delle peculiarità di Abbe è l’attenzione nello spiegare le dinamiche di un mazzo, le sue combinazioni, le condizioni di vittoria, fornendo in ogni video una guida teorica prima ancora che pratica del gioco.
Lo abbiamo raggiunto per un’intervista in cui dimostra tutta la sua strabordante loquacità e attenzione che ritroviamo anche in game!

Ciao Abbe, puoi presentarti rapidamente ai lettori, parlarci di quando e come nasce la tua passione per i videogame e cosa ti ha portato a essere un content creator?
Ciao Ettore, permettimi di ringraziarti, insieme all’intera redazione, per avermi dedicato un simile Spazio di espressione e di ringraziare anche tutti coloro che leggeranno queste nostre righe.
Mi presento: mi chiamo Alberto (in arte “Abbe”) e sono il frontman di “Boia Déck”, un canale italiano di gaming, la cui punta di diamante è Marvel Snap, che nasce con l’obiettivo di migliorare l’esperienza in-game degli utenti, attraverso la spiegazione delle logiche sottese alla creazione dei vari deck e, parimenti, delle strategie più funzionali da adottare.
La mia passione per i videogame si lega a doppio filo con quella per i TCG e nacque ben 25 anni fa, quando entrai in possesso della mia prima carta di Yu-Gi-Oh!; da lì, nel corso degli anni, ho avuto modo di sperimentare molti dei giochi relativi al settore, passando anche da Hearthstone, Magic, Force of Will e approdando, infine, a Marvel Snap.
Il progetto del canale, invece, è sorto a seguito di un brainstorming condotto con alcuni miei amici (che ricoprono ancora un ruolo fondamentale e che ringrazio) e sebbene sulla carta, inizialmente, dovesse presentarsi come strutturato orizzontalmente a livello contenutistico, virammo improvvisamente e decidemmo di rendere Marvel Snap l’argomento cardine di “Boia Déck”.

Quanto tempo impieghi al giorno per creare video, tenerti informato, gestire i social, etc?
La risposta più fedele sarebbe: “Tutto il tempo che mi avanza dagli impegni quotidiani e lavorativi”. Ma visto che risulterebbe quantitativamente (e qualitativamente) scarna, direi di procedere attraverso l’esposizione di quello che potremmo definire come un quadro generale del mio operato da content creator, tenendo a mente il fatto che sono piuttosto meticoloso. [non si direbbe! 😛 – ndr]
Il primo step risiede nella ricerca o nella creazione del deck che diverrà il protagonista del video, cosa che solitamente richiede solo una decina di minuti, ma che viene immediatamente seguita dal testing; questa è la fase più delicata, poiché l’esito del testing determinerà le scelte future: se il mazzo funziona, allora verrà portato sul canale, altrimenti verrà scartato. Solitamente, impiego due o tre “Conquest” (essendo una modalità più lunga, ci sono più possibilità di vedere le pescate generiche e le possibili interazioni con le carte reattive o i mazzi avversari) per arrivare ad un responso e, considerando la durata media dei game, possiamo aggiungere quaranta minuti alla cifra iniziale.
Dopodiché, passiamo alle partite effettive, cioè quelle svolte in “Ladder” e che appariranno nel video: in questo caso, il minutaggio dipende principalmente dal numero di game che vorrò registrare, ma, considerando una media di otto partite dalla durata di cinque minuti ciascuna, otteniamo un risultato analogo a quello dello step precedente.
La terza fase, che occupa una quindicina di minuti (sì, qui ho deciso di partire con uno spoiler), consiste nella stesura e nella registrazione di un copione, il quale altri non è che la testificazione del flusso di coscienza che si genera quando osservo una lista, mentre il montaggio effettivo del video, ovvero il passaggio conclusivo, impiega, generalmente un’ora.
L’informazione è sicuramente la parte più facile, in quanto esistono dei siti che racchiudono tutte le statistiche relative alle performance dei vari deck e, soprattutto, perché va di pari passo con il gioco: in mezz’ora di gioco, infatti, ho spesso modo di apprendere le eventuali variazioni che si sono verificate nel meta o nelle liste dei giocatori.
La gestione dei social, mantenendo attivo, al momento, solamente il canale YouTube, occupa solamente il tempo utile alla risposta dei commenti dei vari video e si aggira attorno ai quindici minuti.
Quanto è importante il rapporto con chi ti segue e come lo gestisci?
Il rapporto con gli iscritti è fondamentale, tant’è che mi sentirei di dire che, se venisse meno, allora non vedrei più il senso di continuare con un progetto del genere. Del resto, come recita anche la biografia di Boia Déck, il tutto nasce dalla passione comune per il gaming e dalla volontà di creare uno spazio di dialogo e confronto aperto a tutti, quindi, chi fruisce del contenuto e contribuisce a mantenere vivo il dibattito, è importante tanto quanto chi ha creato il video.
Per questo motivo ho scelto di interfacciarmi con chi mi segue nella maniera più spontanea possibile, senza maschere o personaggi, come se stessi parlando con dei miei amici.
E se, inizialmente, il trasporre la mia persona su YouTube mi spaventasse, adesso posso dire che mi ha permesso di conoscere tante, bellissime persone e di instaurare con loro un legame saldo e sano.
Cosa ti piace di Marvel Snap? Quali sono, secondo te, i suoi pregi e difetti principali?
Una delle principali note positive di Marvel Snap è, certamente, la breve durata dei game, aspetto che in una società sempre più frenetica, se unito alla portabilità, ben si presta a riempire gli spazi vuoti che sussistono tra un impegno e l’altro.
Ma questo, ovviamente, non avrebbe significato molto se Snap non si fosse configurato anche come un connubio perfetto di strategia e RNG (quest’ultimo fondamentale per far sì che il gameplay venga recepito sempre come “nuovo” o “diverso”), fruibile quindi sia dai giocatori competitivi che da quelli il cui unico obiettivo è il divertimento.
Purtroppo, come si suol dire, “non è tutto oro quel che luccica” e infatti a questa struttura ben ponderata, si affiancano due note, stavolta dissonanti, che proprio non riesco ad accettare: la prima riguarda la penuria di modalità alternative presenti sul gioco, dal momento che l’implementare draft o sfide di vario tipo (in cui, eventualmente, rendere disponibili ai giocatori tutte le carte), non dovrebbe essere una cosa impossibile; mentre, la seconda, risiede nella scarsa attenzione dedicata al circuito competitivo e per quanto capisca che tale critica sia frutto di una preferenza personale non soddisfatta, reputo che l’unione di un brand forte come quello Marvel, di una community numerosa e di un gameplay vario e avvincente, potrebbero dar vita a degli eventi fantastici.

Quanto credi siano importanti la preparazione e lo studio per un gioco come Marvel Snap?
Credo che siano fondamentali. Molto spesso, quando giochiamo, cadiamo in una trappola mentale per cui crediamo che ciò che succede in game sia frutto del fato o di ciò che, comunemente, chiamiamo sfortuna. Nel concreto, però, bisogna rendersi conto che tutto quello che può avvenire a seguito di una nostra azione, come il cambio di una location o la trasformazione di una carta, giusto per citare quelle più soggette all’RNG, è un qualcosa che non può esulare da ciò che il gioco prevede nella sua programmazione (non può caderti un meteorite sul gomito se giochi Scarlet Witch, giusto per essere chiari) e sta a noi valutare quanto una percentuale possa risultare favorevole o meno e, quindi, quanto una giocata possa essere vincente.
In aggiunta, il conoscere quali siano le possibilità del nostro deck, i suoi limiti, le eventuali modalità di gestione delle counterplay avversarie e i gameplan dei mazzi che ci ritroveremo ad affrontare, è la chiave del successo: sai cosa aspettarti, sai cosa fare. Altrimenti, è plausibile che molte delle tue decisioni siano subottimali e, nello scenario peggiore, perdenti.
Vuoi rivelare quali sono i tuoi “trucchetti” preferiti per vincere a Snap, o comunque i consigli di gioco che reputi più importanti?
È una domanda molto interessante e, come nota di colore, parto col dire che, da quando è nato il canale, mi sto dedicando alla creazione di un compendio di quelli che reputo i punti cardine per migliorare su Snap, ma, non avendolo ancora terminato, immagino che diverrà la mia opera magna.
Quindi, riflettendoci, se da quell’insieme di “linee guida” ne dovessi estrapolare le tre più importanti, opterei certamente per:
- imparare a giocare alla perfezione un numero ristretto di mazzi: cercare il deck magico è meno efficace del masterare un archetipo che si adatta perfettamente al nostro stile di gioco, anche se, sulla carta, magari è più debole;
- come ho accennato poco fa, conoscere, almeno a grandi linee, quelle che sono le strategie degli altri mazzi in meta, poiché avere cognizione di quello che succederà nella maggior parte degli scenari, ci consentirà di individuare, con semplicità, la mossa vincente; inoltre, quando il risultato esulerà da tale percentuale, dovremo trasformare la sconfitta in apprendimento, di modo da non venir colti nuovamente di sorpresa e, parallelamente, dovremo convincerci del fatto che l’RNG (termine con cui, adesso, intendo indicare il verificarsi di una percentuale molto sfavorevole) non è la casistica base, motivo per cui, anche se la giocata standard non è andata bene in quel caso, non significa che venga perennemente invalidata o che lo scenario verificatosi sia la norma;
- l’ultimo non è un consiglio relativo direttamente alle meccaniche in-game, ma lo reputo, comunque, molto importante: cerca di capire come gestisci e quanto sei abile nel gestire le emozioni mentre giochi; se una sconfitta inficia la tua capacità di ragionamento, magari perché ti arrabbi o ti scoraggi, allora smetti di giocare fino a che non sarai tornato completamente lucido; ricorda, infatti, che il parametro fondamentale del tempo che impiegherai su Marvel Snap, non è la quantità (per quanto, anch’essa sia importante), ma la qualità: un tempo qualitativamente valido, quindi lucido e consapevole, ti consentirà di imparare e migliorare e, al contrario, un gameplay privo di tale fattore non sarà solo inutile ma, potenzialmente, controproducente.
Hai delle linee guida quando prepari un mazzo? Da dove inizi e come completi la scelta delle carte?
Sì, assolutamente!
Come prima cosa, cerco di capire quale sia lo stato del meta, termine con cui si indica, solitamente, quali mazzi vadano per la maggiore e, di conseguenza, quali siano le strategie e le carte reattive più utilizzate.
Dopo aver stabilito ciò, seleziono tutti quegli archetipi che abbiano un buon match-up nei confronti dei loro concorrenti (perché, magari, non subiscono le counterplay avversarie o perché mettono, di media, più punti) e, partendo dal core, ovvero dall’insieme delle carte che rendono possibile la realizzazione della strategia principale del deck, procedo andando ad inserire dei personaggi capaci di limare le sue debolezze o di neutralizzare i punti forti dell’avversario.
La tua carta preferita? E il mazzo preferito?
Ce ne sono tante che adoro, perciò non sarà facile scegliere!

Da un punto di vista artistico, la mia preferenza va al Daredevil di Peach Momoko perché, guardando il disegno, ho come l’impressione che mi venga trasmessa l’essenza stessa del personaggio, con le sue esperienze e peculiarità.
A livello di gioco, direi invece che l’ormai nerfato Juggernaut occupa un posto speciale nel mio cuore e al suo fianco (precisamente nell’atrio destro) troviamo Thanos, un toolbox deck fenomenale, versatile e con una possibilità di personalizzazione impareggiabile
Sei un lettore di fumetti Marvel? C’è un personaggio che ancora non è nel gioco e che vorresti vedere come carta?
Voglio essere onesto: prima di Marvel Snap, non ho mai letto un Marvel Comic.
Negli ultimi anni però, complice l’interesse nel voler conoscere qualcosa di più sui personaggi con cui mi interfacciavo quotidianamente, ho deciso di espiare la mia colpa, così ho iniziato a recuperare alcune storie, racchiuse, principalmente, nei “Must-Have”e tra le quali spiccano, per gradimento personale, “World War Hulk”, “Secret Wars” e “L’Ultima caccia di Kraven”.
Se la Second Dinner volesse farmi un regalo di Natale anticipato (o anche un regalo di Natale. O un regalo) potrebbe aggiungere al roster il “buon”, vecchio Shuma-Gorath, ovvero il mio personaggio preferito del primo videogame a cui abbia mai giocato: Marvel Super Heroes per PS1.

E con questa chiusura di cerchio che Giotto scansati, Vi porgo, nuovamente, i miei ringraziamenti e Vi auguro tante vittorie da 8 cubi.
Ciao, bimbi!
Ciao Abbe, grazie del tuo tempo, a presto!
Potete seguire Abbe sul canale Youtube https://www.youtube.com/@BoiaDeck.