Wonder Woman Rinascita #8 (Rucka, Sharp, Manapul)

Wonder Woman Rinascita #8 (Rucka, Sharp, Manapul)

Arriva Trinity di Manapul: Lois Lane tenta di ricostruire il legame fra Superman, Wonder Woman e Batman. Maggior ostacolo: la diffidenza.
Wonder Woman Rinascita #8: copertina di Jenny Frison.

Lasciamo da parte senza troppo rimpianti la lettura della quarta parte di Wonder Woman: Le bugie (ancora firmato da Greg Rucka, Liam Sharp e Laura Martin), che conferma le debolezze messe in mostra nei precedenti episodi e passiamo a Trinity, uno dei nuovi inizi più attesi in Rinascita, con Francis Manapul autore unico, che debutta con l’episodio Cena di famiglia.
Tutto inizia con un invito a cena di Lois Lane per Diana e Bruce Wayne all’insaputa di Clark Kent. Obiettivo: trovare alleati per Clark nella sua lotta. Manapul adotta un tono lieve, cerca l’espressione delle emozioni attraverso volti e sguardi e lascia poco spazio ai ricordi. Il punto così esplicitato è che, seppure il passato è l’ispirazione per l’iniziativa di Lois, non è una memoria condivisa dai tre eroi, che, ricordiamolo, provengono da realtà diverse e quindi devono prima di tutto riconoscersi. Il racconto mescola così la piccola quotidianità della famiglia Kent con l’intensità della tensione fra i personaggi fino al cliffhanger finale, che annuncia intrusioni dal passato.
Visualmente espressivo, Cena di famiglia soffre pesantemente le intrusioni dei monologhi interiori dei personaggi.
Ridondanti rispetto alle immagini, la loro artificiosità smorza l’emozione senza comunicare alcunché di significativo su altri livelli, laddove invece la goffaggine di alcuni dialoghi riflette l’imbarazzo dei protagonisti e marca la farraginosità del processo di ricostruzione non solo della fiducia, ma anche dell’abitudine all’altro.

Abbiamo parlato di:
Wonder Woman #8 (Superman l’uomo dacciaio #39)
Greg Rucka, Liam Sharp (WW); Francis Manapul (T)
Traduzione di Stefano Formiconi
RW Lion, Maggio 2017
48 pagine, spillato, colori – 2,95 €
ISBN: 9788893516648

Esempio di ridondanza del monologo interiore e del dialogo rispetto all’imamgine. Trinity #1, pag. 19.
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