di AA VV
Panini Comics, apr. 2007 – 80 pagg. col. spil. – 3,00euro
Se il tormentone che perseguita e divide l’universo Marvel, in seguito al disastro di Stamford e all’atto di registrazione, è: “da che parte stai?”, per il vecchio(?) Wolvie la domanda è un’altra: “dov’é Nitro?”. Non a caso il titolo del tie-in a Civil War dedicato al mutante artigliato è Vendetta (così anche in inglese). E la vendetta è una questione personale, anzi esistenziale, per questo Logan che Guggenheim definisce calcando sul filone ronin del personaggio, stretto tra un codice di disciplina rigoroso e una natura ferale. Una dualità, che già in sé è materia magmatica per la tensione narrativa. In questo secondo episodio della miniserie, dove non c’é carenza di SNIKT! e di spostamenti di scena (ben sette locations in totale in questi primi due episodi), si arriva allo scontro con Nitro, alla presenza sia di Tony Stark che dello S.H.I.E.L.D. E al cliffhanger di maniera dell’epilogo, si giunge investendo di poteri il villain Robert “Nitro” Hunter e l’artigliato canadese, tali da disorientare la continuity. Lo sceneggiatore televisivo Marc Guggenheim riesce comunque a divertire con ironia e ritmo, senza pero’ andare oltre il buon mestiere, e il tratto del controverso Humberto Ramos, espressivo, pirotecnico e sopra le righe, tutto sommato crea un’interpretazione originale del personaggio.
Proseguono inoltre, con due episodi, le avventure del New Excalibur, il ricostituito supergruppo di mutanti britannici, che si sviluppa dalle ceneri della serie crossover House of M. La cura un po’ asfittica di Chris Claremont batte il passo, in situazioni che coinvolgono parecchi personaggi, in cui la tavola si fa confusa, e il lettore fatica a seguire l’azione. A concludere l’albo, una one-shot della serie “What if”, scritta da Daniel Way, che vede Wolverine proiettato negli anni del proibizionismo a Chicago. Una sterile speculazione in costume d’epoca, che non coglie le potenzialità dei salti spazio-temporali per apportare nuova linfa allo sviluppo e alle dinamiche del personaggio. (Alberto Zamattio)

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