Wasp e le eroine Marvel Studios, Black Panther e gli Oscar

Wasp e le eroine Marvel Studios, Black Panther e gli Oscar

In questa puntata di Nuvole di Celluloide: la centralità di Wasp e dei personaggi femminili nel Marvel Cinematic Universe, Black Panther e le speranze per gli Oscar.

Ant-Man and The Wasp

Con un esordio al botteghino USA di ben 76 milioni di dollari di incasso, Ant-Man and The Wasp si è rivelato l’ennesimo successo per il Marvel Cinematic Universe, ma anche un film che apre le porte per la prima volta in tutto e per tutto a una supereroina Marvel come co-protagonista.
Qualcuno potrebbe obiettare che un ruolo del genere l’ha avuto, in anni recenti, la Vedova Nera interpretata da Scarlett Johansson in Iron Man 2 e soprattutto in Captain America: The Winter Soldier, dove il personaggio della bella e letale spia russa affiancava Steve Rogers (Chris Evans), ma nel caso di Ant-Man and The Wasp possiamo notare delle differenze fin dal titolo, che vede l’eroina interpretata da Evangeline Lilly dividere la notorietà con l’uomo formica impersonato da Paul Rudd.

Gli analisti USA hanno immediatamente guardato al successo del sequel diretto da Peyton Reed come l’anticamera di un cambiamento in atto all’interno dell’universo cinematografico creato dai Marvel Studios, un cambiamento tutto al femminile. Un interessante articolo pubblicato nei giorni scorsi da Variety ha infatti puntato i riflettori sul fatto che questo film apra di fatto le porte a una concezione più femminile del MCU, che finora ha visto in linea generale dominare personaggi maschili. La Hope Van Dyne interpretata dalla Lilly anticipa di qualche mese l’attesissimo Captain Marvel con Brie Larson, che presenterà per la prima volta una supereroina al pubblico Marvel, personaggio che potrebbe diventare uno dei più importanti dei prossimi anni, anche per via della probabile fine (in quanto ad apparizioni sullo schermo) di eroi iconici quali Iron Man, Thor e Capitan America.

Proprio come la Wonder Woman interpretata dalla Gadot, la Wasp della Lilly è il cervello dell’operazione. Rudd fornisce il sollievo comico, ma è Wasp che può essere chiamata risolvere i problemi. È paritaria ad Ant-Man. Certamente i personaggi femminili non sono più la damigella in pericolo e questo è solo un riflesso del mondo che ci circonda. Forse un antidoto – ha affermato Paul Dergarabedian, un analista del box office.

Nonostante una partenza lenta, la Marvel sta migliorando l’offerta di personaggi femminili appetitosi. Letitia Wright e Danai Gurira in Black Panther e Tessa Thompson in Thor: Ragnarok hanno preso a calci in culo gli avversari e hanno dimostrato di poter generare uno spin-off.
Sembra che non ci sarà mai mancanza di interesse – ha concluso Dergarabedian riguardo al successo costante della Marvel – Il modo in cui puoi mantenere tutto questo è quello di realizzare nuovi personaggi.

Da questo punto di vista è anche ovvia la forte accelerazione dei Marvel Studios su altri film con personaggi femminili quali Black Widow, che ha visto nei giorni scorsi la conferma di Cate Shortland come regista. Nonostante il progetto standalone sulla letale spia russa sia un prequel, ambientato prima di The Avengers, è palese come questo rientri in uno schema più ampio che vede ormai la branca cinematografica della Casa delle Idee valutare le supereroine non più come co-protagonista, ma come star a tutti gli effetti, anche nell’ottica del lancio di nuovi franchise.

Black Panther e gli Oscar

All’incirca un anno fa, il travolgente successo di Wonder Woman portò la pellicola a essere considerata come possibile candidata agli Oscar nella categoria “Miglior Film”, tanto che la Warner Bros. costruì attorno al film sull’amazzone DC Comics interpretato da Gal Gadot una pressante campagna, che alla fine però non ottenne l’effetto sperato.
Pochi mesi fa, l’uscita nelle sale di Black Panther ha portato a molti parallelismi tra le due pellicole, visto che entrambe hanno abbattuto dei tabù inerenti la concezione razziale e di genere degli studios hollywoodiani.
Proprio attorno al film sull’eroe del Wakanda interpretato da Chadwick Boseman sta iniziando in queste settimane un brusio molto simile a quello riguardante Wonder Woman, che potrebbe avere però qualche speranza in più rispetto a una o più possibile candidature ai premi Oscar.

In un interessante articolo pubblicato nei giorni scorsi su The Hollywood Reporter, il giornalista Gregg Kilday ha evidenziato come la recente aggiunta di nuovi membri all’interno della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che ha portato a un aumento di donne e minoranze, possa in qualche modo beneficiare la pellicola diretta da Ryan Coogler

Quando Il Cavaliere oscuro non è riuscito a ottenere una nomination per il miglior film nel 2009, l’Academy ha deciso di candidare in quella categoria, invece di solo cinque film, ben dieci, nella speranza di incastrare forse un blockbuster o due. Questo non ha funzionato, ma ora, con la proporzione di persone di colore dell’Academy cresciute fino al 16%, il gruppo ha appena migliorato le probabilità che Black Panther della Marvel possa battere qualsiasi pregiudizio contro i film di supereroi irrompendo nella cerchia dei migliori film.

Ma Black Panther può davvero sperare in un risultato del genere? L’articolo cita le parole di un consulente per i premi che ha di recente sondato gli elettori dell’Academy, evidenziando come il film sia certamente piaciuto, ma anche come il sistema preferenziale di voti possa piazzare la pellicola seconda, terza o quarta. Oltre a questo, nei prossimi mesi sono in arrivo sul grande schermo numerosi film con tematiche quali il razzismo e la comunità afro-americana, come ad esempio BlacKkKlansman di Spike Lee, Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins(adattamento di un romanzo di James Baldwin) e soprattutto l’atteso Widows di Steve McQueen.
Una concorrenza che comunque non riguarda solo i film con tematiche care alla comunità di colore, visto che l’entrata nell’Academy di numerose donne potrebbe spingere la bilancia su progetti attesi quali il remake di E’ nata una stella con Bradley Cooper e Lady Gaga e soprattutto Mary Queen of Scots con Margot Robbie e Saoirse Ronan.

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