WandaVision
La diffusione, nei giorni scorsi, del primo trailer ufficiale di WandaVision, ha in primis rilassato i molti appassionati della Casa delle Idee che finalmente si potranno godere un barlume di Marvel Studios, in un anno che ha visto per la prima volta il rinvio delle pellicole destinate alle sale cinematografiche a causa della persistente pandemia di Covid-19.
Il trailer, della durata di appena 1 minuto e 20 secondi, fornisce numerose informazioni su questa attesissima serie, ma al tempo stesso gioca fortemente con le citazioni di momenti della vita fumettistica della coppia, riuscendo a costruire un alone di mistero attorno a quella che sembra essere una sorta di “dimensione alternativa”, forse creata dalla stessa Wanda (Elizabeth Olsen), anche se c'è da chiedersi se la ragazza ne sia consapevole o meno, visto che l'unico personaggio che dimostra nel filmato una conoscenza della realtà effettiva è quello interpretato da Kathryn Hahn, tra l'altro ancora coperto dal mistero.
Altro elemento interessante è la presenza alla fine di Teyonah Parris nel ruolo di Monica Rambeau in versione adulta, cosa questa che apre tutta una serie di domande su cosa abbia a che fare un personaggio collegato a Captain Marvel con le vicende di Wanda e Visione, e sul come e perchè la Rambeau sia finita in quella sorta di realtà di quiete da sit-com televisiva, da cui per qualche motivo viene scaraventata all'esterno.
Aldilà di ipotesi e congetture, dal video traspare evidente lo sforzo produttivo messo in campo dai Marvel Studios, che con un budget di 150 milioni di dollari vogliono evidenziare una volta di più come questo progetto non sia qualcosa di marginale a livello di quanto fatto con gli show Netflix, ma qualcosa di uguale peso rispetto alle pellicole per il grande schermo, a cui WandaVision è come noto collegata visto che la serie farà da preludio alla partecipazione della Olsen all'atteso Doctor Strange in the Multiverse of Madness di Sam Raimi.
La sensazione comunque più evidente, in generale per quanto riguarda il Marvel Cinematic Universe, è di un universo che sta ancora facendo i conti con gli effetti di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, cercando di trovare un suo status quo definitivo. Sia Black Widow che WandaVision vedono infatti al loro interno personaggi che hanno perso la vita nelle pellicole citate, e solo dopo avere visto entrambi i progetti potremo finalmente capire e valutare in che direzione andrà il MCU e come questi due titoli chiuderanno i conti con un passato ancora troppo recente in quanto a conseguenze narrative.
Black Adam e Hawkman
Una delle notizie più interessanti degli ultimi giorni, è certamente quella riguardante le trattative dell'attore Aldis Hodge per il ruolo di Hawkman in Black Adam, atteso adattamento targato New Line sul villain DC Comics.
L'introduzione di un personaggio come Hawkman, creato nel lontano 1940 e facente parte del pantheon di eroi classici della casa editrice americana, è affascinante per più di un motivo in quanto getta non soltanto la basi per la comparsa della Justice Society of America (o perlomeno di alcuni dei suoi membri), ma soprattutto crea una sorta di connessione tra l'alter ego di Carter Hall e Teth Adam grazie alle origini dei due personaggi, entrambe legate da un alone di mistero, magia e immortalità.
I due personaggi, infatti, si assomigliano molto perlomeno per quanto riguarda il background iniziale e classico, che vede entrambi nascere nell'antico Egitto, anche se successivamente le origini di Black Adam sono state rinarrate deviando considerevolmente da quello che avevamo visto in opere quali The Power of Shazam! di Gerry Ordway, dove Adam appariva come il figlio di Ramses II a cui venivano donati i noti poteri di Shazam. Rimanendo collegati a questo scenario, ricordiamo che invece Hawkman è rimasto perennemente legato alle ambientazioni egizie, nonostante anche in questo caso vi siano stati numerosi reset per via dei vari eventi che, negli anni, hanno coinvolto la storia editoriale DC Comics.
Da questo punto di vista, quindi, è possibile che narrativamente vi siano dei legami evidenti o meno nel corso della pellicola, anche se è assai probabile che la presenza di Hawkman possa essere solamente un viatico per il coinvolgimento di Adam con la Justice Society, visto che il personaggio ne è stato un membro (anche se per breve tempo) nel corso della sua lunga carriera a fumetti. Partendo da questo presupposto, è lecito immaginare quindi una caratterizzazione del personaggio da antieroe sempre in bilico tra bene e male, un elemento fondamentale che abbiamo visto più di una volta nei fumetti, e che certamente servirebbe da spinta propulsiva per dare al protagonista delle motivazioni più profonde sul suo modo di agire, che sia da villain o da eroe.
Tornando ad Hawkman, comunque, sarà interessante vedere se l'attuale script si soffermerà sull'immortalità del personaggio, o se questo elemento verrà poi dipanato in un altro contesto. Il personaggio ha infatti tutte le carte vincenti per riuscire ad aprirsi una porta verso un franchise tutto suo, e la sua “condanna all'immortalità” è sempre di fondamentale importanza nelle sue storie.
Netflix e l'animazione
La piattaforma streaming continua ad ampliare il suo interesse nella produzione di pellicole e serie animate non solo tramite la distribuzione e l'acquisto di progetti di altri studios, ma anche e soprattutto ampliando il proprio impegno nella realizzazione tecnica. Nei giorni scorsi, infatti, il gigante dello streaming ha firmato un contratto di locazione per uffici di oltre 15000 metri quadrati a Burbank, che la major pianifica di utilizzare per configurare il loro primo studio di animazione dedicato.
Secondo quanto riferito, l'accordo è uno tra i più grandi contratti di locazione di immobili commerciali nella contea di Los Angeles quest'anno, un impegno considerevole nel bel mezzo della pandemia COVID-19 che ha creato grandi problemi ai principali studi di animazione.
La nuova location mette il nuovo studio Netflix in prossimità dell'aeroporto di Burbank, così come molti dei più grandi attori di animazione del settore, tra cui Bento Box, Stoopid Buddy Stoodios, Cartoon Network Studios e Nickelodeon, Walt Disney Company, Warner Bros. e DreamWorks Animation.
Negli ultimi tempi Netflix ha messo in produzione numerose pellicole animate, come Maya and the Three di Jorge Gutierrez, la serie animata Good Times di Norman Lear, la serie di animazione nonchè prequel Army of the Dead di Zack Snyder, il Pinocchio in stop-motion di Guillermo del Toro e Trollhunters: Rise of the Titans, mentre recentemente è stato lanciata una nuova serie ispirata al franchise di Jurassic World.
Archenemy
RLJE Films ha acquisito i diritti per la distribuzione in Nord America di Archenemy, film del regista Adam Egypt Mortimer, che sarà presentato in anteprima mondiale il mese prossimo al Beyond Fest di Los Angeles. Grazie a questo accordo, la pellicola sbarcherà nelle sale americane il prossimo 11 dicembre.
Scritto dallo stesso Mortimer e da Lucas Passmore, e presentato durante il Festival del cinema di Berlino, vede protagonista l'attore Joe Manganiello nel ruolo di Max Fist, che afferma di essere un eroe di un'altra dimensione caduto sulla Terra, dove non ha poteri. Nessuno crede alle sue storie a parte un adolescente locale (Skylan Brooks). Insieme, scendono in strada per spazzare via la gang dello spaccio di droga locale e il suo malvagio boss, noto come The Manager (Glenn Howerton).