In una lunga e interessante intervista al New York Times, la sceneggiatrice Jac Schaeffer ha parlato della realizzazione di WandaVision, il serial Marvel/Disney+ con protagonisti Elizabeth Olsen e Paul Bettany appena conclusosi, evidenziando come l’obiettivo principale sia sempre stato quello di esaminare il trauma di Wanda.
Cosa, nella sua personalità, cosa nel suo passato, ha portato a questo momento? Esploriamolo, scompattiamolo e guardiamo l’umano davanti a noi. Come prendi le sitcom e le combini con Wanda e Visione che, fino a questo punto nel Marvel Cinematic Universe, erano personaggi così seri e drammatici con così tanta tristezza che li circondava? Non erano divertenti. Quale è la sintesi? Sono una grande fan di Lost, e sono stata molto ispirata da programmi quali Russian Doll, Forever e Homecoming. Ho apprezzato l’opportunità che tutto bruciasse in modo lento. Sembrava un modo eccitante e furtivo per avere un pò di commenti social e una storia molto ampia che si focalizzasse sui personaggi e sul dolore.
Parlando di Monica Rambeau (Teyonah Parris), la Schaeffer ha parlato in maniera dettagliata di come sia nato il personaggio nella sua versione adulta, legato al prossimo Captain Marvel 2.
All’inizio, c’era l’idea di un personaggio che avrebbe svolto questo ruolo, qualcuno che stava all’esterno dell’Hex e avrebbe visto le cose chiaramente.. Ho contribuito alla sceneggiatura di “Captain Marvel 2” e mi sono sentita molto vicino a quei personaggi, quindi quando abbiamo ottenuto il via libera per Monica, abbiamo avuto molte idee. Volevamo davvero allinearla a Wanda perché questo show parla del dolore. Ma si tratta anche di empatia e accettazione.
La Schaeffer ha poi puntato l’attenzione su Agatha Harkness, interpretata da Kathryn Hahn, personaggio rivelato solo a metà della miniserie:
Abbiamo scelto Agatha perché è così legata alle storie di Wanda nei fumetti. All’inizio funzionava come esperta di magia e, quando ci siamo addentrati, volevamo avere una forza più antagonista. La stavamo scrivendo e lei è praticamente saltata fuori dalla pagina. Stavamo cercando di capire chi scegliere, e Kathryn era venuta [alla Marvel] per una riunione e abbiamo sentito che era nell’edificio. Qualsiasi scrittore del pianeta, in televisione, al cinema è innamorato di Kathryn Hahn e desidera Kathryn Hahn. Durante le tue preghiere da sceneggiatore di notte dici: portami una Kathryn Hahn. Il giorno dopo è arrivata e le abbiamo presentato l’intero show.
Agatha, tecnicamente, è malvagia, ma in realtà è la principale istigatrice della guarigione di Wanda. E c’è il desiderio di entrare in contatto con Wanda, di farle da mentore e imparare da lei. Il crimine di Agatha è stato così grave, è stata sola per così tanto tempo e tutto quel dolore si è calcificato. La domanda era: può essere portata via da questo posto molto egoista e assetato di potere? Direi che potrebbe assolutamente, se avesse la giusta trama. Nella writer’s room, una delle cose che continuavamo a dire è che Agatha non ha torto nella sua analisi del rifiuto di Wanda. È piuttosto dura con essa. Potrebbe tornare indietro e prendere una laurea e forse essere gentile. Ma accelera ciò che è necessario per Wanda nel suo viaggio.
Infine, parlando del casting di Evan Peters nel ruolo del finto Pietro, la Schaeffer ha confermato che la cosa non aveva risvolti di altra natura, nè che vi fosse un “piano B” per il suo utilizzo.
È stato un enorme punto interrogativo per molto tempo. E ci è voluto un po’ per capire se fosse possibile. Era tardi e finalmente c’era stato confermato che potevamo farlo. Ma stavamo scrivendo per questo. Evan è un tale camaleonte, che potrebbe interpretare una fusione di zio Jesse [da “Gli amici di Papà”], Nick [da “Casa Keaton”] e Joey di “Friends”. Potrebbe interpretare tutti quei ruoli.