Daredevil
Ha debuttato nei giorni scorsi su Netflix l’attesa seconda stagione di Daredevil, il serial sull’eroe cieco di Hell’s Kitchen che quest’anno presenta al suo interno due personaggi iconici come Elektra e Frank Castle/Il Punitore. Intervistato nei giorni scorsi da Variety e TvLine il protagonista Charlie Cox ha parlato nel dettaglio degli elementi di Matt Maurdock che saranno scoperti dal pubblico, e del rapporto tra il suo personaggio e Frank Castle.
Naturalmente ci sono molte cose che voglio dire loro [ai fan ndr], e raddoppiare la quantità di cose che non sono autorizzato a dire loro! Una cosa di cui sono contento che abbiamo avuto modo di scoprire quest’anno è la vulnerabilità di Matt Murdock – ha detto Cox a Variety – Nella prima stagione, Matt era così preoccupato di Wilson Fisk e di tutto ciò che era sbagliato nel mondo che è diventato davvero un guastafeste, in molti modi. Non poteva nemmeno divertirsi per un istante. In questa stagione, non è così semplice. Lo si vede aprirsi a Karen Page, e un altro personaggio entra nel nostro mondo, un personaggio iconico come Elektra. E lei porta un altro elemento di sensualità, di pericolo e intrighi nella sua vita. Vedere Matt gestire questi grandi mali e combattere queste persone molto arrabbiate e molto pericolose, e poi lottare altrettanto con le emozioni che prova per queste due donne… tutto ciò era una grande sfida, e molto piacevole.
Matt e Daredevil hanno goduto di un periodo di tempo in cui tutto è andato brillantemente bene. Wilson Fisk è dietro le sbarre, il tasso di criminalità è precipitato, perché tutti sono consapevoli di Daredevil e del suo lavoro – ha invece aggiunto a TvLine l’attore – Matt Murdock è cresciuto in fiducia, è più sicuro di sé. In realtà, c’è una certa spavalderia e un’arroganza in lui ora. Quando ho letto il primo episodio della stagione 2, al termine della sequenza di apertura c’è ‘un sorriso sul suo volto, e mi ricordo di aver pensato: ‘Stiamo incontrando un Matt Murdock che sta godendo nell’essere Daredevil. e le cose per lui possono solo migliorare da qui in avanti.
Quando Matt inizialmente incontra Frank Castle, è molto facile per lui incasellarlo, nello stesso modo in cui ha fatto con Wilson Fisk – ha dichiarato Cox -Ma quello che accade molto rapidamente dopo è che deve considerare un’altra possibilità, e cioè che queste due persone sono in realtà molto più simili di quanto non siano differenti. Che naturalmente è una prospettiva incredibilmente spaventosa per Matt. E lui deve anche prendere in considerazione la possibilità che egli stesso sia responsabile per l’emergere di persone come Frank Castle, e questo è un percorso emozionale piuttosto duro che deve attraversare.
Parlando invece della vita sentimentale del protagonista, Cox ha descritto l’evoluzione della relazione tra Matt e Karen Page (Deborah Ann Woll) e dell’introduzione di Elektra Natchios (Elodie Yung), e delle conseguenze che questo ingresso porterà nello show.
Sapevo che sarebbe stato come gettare un bastone tra le ruote, nei confronti del romanticismo tra Matt e Karen, che è stato qualcosa che abbiamo accennato sin dall’inizio. Ho anche pensato che avrebbe cambiato un po’ le sequenze di lotta, in modo che Matt avrebbe ricevuto qualche aiuto durante i suoi sforzi come Daredevil! Avevamo bisogno di mettere qualcosa di nuovo nel mix per rendere più forti le sequenze d’azione in questa stagione.
Io penso realmente che la questione principale dello show quest’anno sia “Cosa è un eroe? Cosa deve fare un eroe per noi? Quali sono i confini? Se avete qualcuno di eroico in mezzo a voi, quali sono i suoi confini? Quali sono le regole? Dovrebbero esserci delle regole?” Tutto quel tipo di cose. Ma in ultima analisi, cosa è un eroe?
Dalla fine della prima stagione, a partire della seconda stagione, dopo aver fatto una sorta di pace con chi è e con cosa è capace di fare e quale sia il suo ruolo nella società, e tutte quelle cose come Daredevil, ora Matt deve improvvisamente mettere in discussione tutto di nuovo, ma per motivi completamente diversi.
Intervistata da CBR, Deborah Ann Woll ha esplorato la relazione tra Karen e Matt, e di come si è preparata a questa nuova dinamica tra i due personaggi, evidenziando anche la reazione della bella segretaria all’arrivo di Frank Castle, di cui in parte condivide le motivazioni.
Devo dire che è stata una delle cose più divertenti, e davvero molto facile dal punto di vista lavorativo. Ovviamente, la recitazione è una sfida e si affronta per quello che è. Charlie Cox è un attore e una persona generosa. Spesso parlavamo, prima di una scena, e cercavamo davvero di capire da quale direzione volevamo affrontare questa scena e quello che abbiamo pensato significasse per loro in un quadro più ampio. Ci sembrava un grande sforzo una tale collaborazione.
Mi piace che si tratta di una storia romantica, ma è anche una storia su una amicizia davvero profonda, e su come possiamo diventare vulnerabili con le persone. Come possiamo esporre ogni pezzo di noi stessi? Anche le parti che pensiamo che odieranno, che pensiamo le allontaneranno se diciamo loro chi siamo veramente.Una delle prime cose che ho fatto quando ho saputo quale sarebbe stata la direzione che stavamo prendendo, è stata rileggere “Il silenzio degli innocenti”, perché mi sembrava molto simile a tutto questo. In un certo senso, [Frank Castle] è un mentore per lei, anche se può fare cose con cui non è d’accordo, o le fa in un modo che lei ritiene essere troppo violente, o ingiuste, o illegali. Lui rappresenta ancora qualcuno che sta cercando di fare la differenza, ma lo sta facendo seguendo la sua strada. Così il rapporto può essere sia di ammirazione che di disgusto. Si tratta di un rapporto complesso ma molto interessante.
Ovviamente, questa è la storia di Matt Murdock, quindi stiamo cercando di capire in che modo queste due donne diverse mettono in evidenza aspetti diversi di chi lui sia. Credo che Charlie abbia detto, e questo è quello che abbiamo discusso nelle nostre prove, che in un certo senso, lui può essere completamente Matt Murdock con Karen. Totalmente vulnerabile, totalmente se stesso, chi lui è… e questo è spaventoso.
Con Elektra, può essere totalmente Daredevil. Tutto il buio, tutto il desiderio di infrangere la legge e ignorare i sentimenti e le esigenze degli altri. Questo è una specie di lato della tentazione.
Speriamo che quello che lui cerchi alla fine, sia una persona che può indulgere in entrambi i lati. Apprezzo molto quello che hanno fatto gli autori, che rappresentano in realtà solo due donne molto diverse, e non era qualcosa su chi è meglio o chi lo merita o se egli le merita. Si tratta solo di una scelta sul sentimento e su dove cade in maniera più forte.
Per quanto riguarda invece il Punitore, l’attore Jon Bernthal, che interpreta il personaggio di Frank Castle, ha sottolineato a CBR quella che per lui è risultata come una esperienza davvero unica.
Penso, in primo luogo, che si tratta di una nuova esperienza per me, perché arrivo all’interno di uno show che è già stabilito, già di successo, e in cui sanno chiaramente quello che stanno facendo, in modo che l’asticella sia molto alta.
Una delle cose interessanti di un personaggio come Frank Castle è che è coinvolto in una missione così personale. Sì, devo ancora adattarmi a questo personaggio nel mondo di “Daredevil”, ma questo ha avuto modo di essere la sua forza. Una sua proprie entità. Lui non è lì – a differenza di Daredevil – perchè è preoccupato della sicurezza di Hell’s Kitchen o per fare ciò che è giusto. Quello che fa non ha niente a che fare con la morale o qualcosa di simile. Sta cercando di trovare le persone che hanno ucciso la sua famiglia, e vuole ucciderli nel modo più brutale possibile. Questo è ciò che lui è.
Appena questo genere di forze si scontrano, si tratta di una posizione divertente per me come attore perché vedo questo ragazzo vestito con un costume da diavolo e lui è presumibilmente un tipo cazzuto. Credo che Frank pensa che sia divertente, fino a quando non comincia a diventare per lui un vero problema. Frank guarda a questo personaggio e all’inizio lo liquida come qualcosa di puramente ridicolo.
Frank è una persona che ha combattuto per questo paese. Ha visto i suoi amici morire accanto a lui. Ha ucciso per questo paese. Quindi, tornare e vedere questo ragazzo che va in giro in un costume, pestando la gente, lui pensa solo che sia qualcosa di altamente ridicolo. Mentre la sua situazione diventa più profondoo, inizia a vedere davvero Daredevil come un ostacolo. Lui pensa che andare in giro, picchiare i cattivi e gettarli in galera non abbia alcun significato.
Più la serie si sviluppa, più questi due uomini si rendono conto di quello che stanno facendo e che quello che sono li rende molto più vicini gli uni agli altri di quanto vorrebbero ammettere. La loro metodologia, anche se è molto diversa, penso che abbia un sacco di somiglianze e, infine, riescono a trovare un mutuo rispetto e ammirazione l’uno per l’altro.
Penso che la cosa più importante, per me, e di cui ho parlato con gli sceneggiatori è che volevo davvero infondere in Frank un vero e proprio profondo senso di vergogna e un profondo senso di disgusto e di odio verso di sé .
All’interno dei fumetti, dal momento che gran parte di essa viene raccontata in forma di monologo, si ottiene una visione reale di come Frank si sente e su questo incubo oscuro in cui vive. Sento come se il punto cruciale del conflitto che sta passando sia quello di chiedere costantemente a se stesso: “Chi è il vero Frank Castle?” il vero Frank Castle è l’uomo in guerra? O è il vero Frank Castle colui che sta agendo come un assassino di massa? In alternativa, è il vero Frank Castle l’uomo che vive in periferia e ha una famiglia?Lui è costantemente alla ricerca di se stesso, è terrorizzato perché si sta chiedendo: “Sto facendo davvero questo in risposta a quello che è successo? O è solo quello che sono? È questo quello con cui sono più a mio agio? Devo avere una sorta di dipendenza, e perché sto davvero facendo quello che sto facendo? Mi dico che è per il bene della mia famiglia”. Sento che una volta che si comincia a scendere lungo questa strada, si entra in questo spazio incredibilmente oscuro in cui Frank Castle vive. Questo conflitto viene accennato direttamente dalla serie a fumetti.
Lobo e la differenziazione dell’Universo DC Comics
La notizia, diffusa nei giorni scorsi, circa il ritorno in produzione dell’adattamento cinematografico sul cacciatore di taglie Czarniano, ha scosso nuovamente le acque riguardanti i piani della Warner Bros. sul proprio universo cinematografico, fornendo una più ampia visione di quello che la major vuole offrire, andando oltre personaggi come Superman, Batman, Wonder Woman e Aquaman.
Un articolo di Scott Mendelson pubblicato nei giorni scorsi su Forbes mette infatti in evidenza i vantaggi che la pellicola di Lobo, associata ad altri progetti come Suicide Squad, un eventuale film su Harley Quinn e il film su Blue Beetle/Booster Gold a cui sta lavorando Greg Berlanti potrebbe avere per la major, creando di fatto un secondario Universo DC al cinema, capace così di differenziare l’offerta per il pubblico.
L’altra idea promettente che deriva da un film di Lobo è che la sua esistenza, in combinazione con un teorico film team-up Booster Gold/Blue Beetle, un film su Shazam potenzialmente più leggero, e/o un potenziale film in solitaria di Harley Quinn dopo Suicide Squad, indica un secondario catalogo Universo DC Comics che non è così cupo e stereotipato come progetti del calibro di Man of Steel e (presumibilmente) Batman v Superman: Dawn of Justice.
Lobo può essere violento, volgare, e potenzialmente R-Rated, ma non è necessariamente ricco di cupa contemplazione e disperazione. Né presumibilmente, lo saranno il film su Booster Gold/Blue Beetle o un qualsiasi altro numero di opzioni teoriche sul tavolo. Questa non è solo una questione di tono, visto che abbiamo già avuto assicurazioni che Justice League sarà più leggero di Dawn of Justice.
Inoltre, e mi rendo conto che sto speculando un po’, questa notizia implica che possiamo avere un lotto di adattamenti DC Comics che non giocheranno necessariamente con tutta la questione delle “divinità che camminano tra gli uomini”, cosa che sembra essere in prima linea nei prossimi film. Questo è un bene per Superman, Wonder Woman e Aquaman, ma non farà male avere altri film che sono più piccoli, hanno obiettivi più piccoli, e meno ambizioni grandiose.
Batman V Superman: Dawn of Justice
Le filiali britanniche e irlandesi di Warner Bros. Consumer Products hanno firmato una moltitudine di accordi in previsione dell’uscita il 25 marzo dell’atteso film Batman V Superman: Dawn of Justice.
L’accordo prevede linee di abbigliamento con Aykroyd, Blues e COONEEN che lanceranno collezioni “Notte/Bambino” che caratterizzano i supereroi; mentre George at Asda una collezione di T-shirt e biancheria da notte per ragazzi, mentre Primark creerà T-shirt e biancheria da notte per signore.
WBCP ha anche firmato un accordo con MV Sport per una serie di biciclette di marca, scooter e skateboard; Centum Books coprirà il settore dell’editoria; GB Eye e Piramide produrranno tazze e poster; Sambro svilupperà vari prodotti che vanno dai portafogli a giochi, borse, accessori.
Nella categoria casa, WBCP ha collaborato con Spearmark per una serie di sacchetti per il pranzo e bottiglie d’acqua, Corsair per la cura personale e oggetti da toilette e Finsbury Foods sta creando delle specifiche torte raffiguranti i personaggi del film.
Studio Ghibli
Lo Studio Ghibl ha presentato nei giorni scorsi un nuovo cortometraggio di animazione, commissionato dalla società energetica Marubeni Shin Denryoku. Il bellissimo filmato, della durata di appena 30 secondi, porta con se un messaggio di conservazione delle risorse terrestri, ed è basata su Choju Jinbutsu Giga, disegni risalenti al 12° e 13° secolo che sono ampiamente considerati i primi esempi di manga nella storia giapponese.