Nero – La quinta vittima è un giallo-noir a fumetti. Sceneggiato da Alex Crippa, disegnato da Andrea Mutti e colorato da Angelo Bussacchini (riconosciuto in copertina come co-autore), il fumetto è uscito dal 2006 al 2008 in Francia, per Casterman; i primi due volumi sono poi stati pubblicati in Italia da Edizioni BD e ora ReNoir ne pubblica questa versione integrale.
L’opera ha il fulcro delle sue vicende a Brescia: con la scelta di un’Italia apparentemente minore, Crippa si pone sulla scia della Lombardia oscura di Giorgio Scerbanenco e delle fosche nebbie padane dei gialli di Tiziano Sclavi (il titolo non può non richiamare, anche, il suo Nero.).
Nel primo capitolo, la storia parte come un tradizionale giallo di provincia: una realtà all’apparenza tranquilla e idilliaca che, sotto la patina di normalità, cela pulsioni inconfessabili. Il protagonista Giuliano Nero emerge come un investigatore competente ma ordinario, un “segugio di razza” senza eccessi alla Rambo.
Il tratto realistico di Mutti viene impreziosito dagli affascinanti acquerelli di Bussacchini – le tavole sono colorate a mano, come sempre più di rado accade. Le scene diurne, in delicate tinte pastello, si alternano a quelle più cupe, in notturna, dei delitti. La griglia è quella francese, su quattro striscie, con il prevalere di un taglio orizzontale nelle tavole.
L’esordio dai toni piuttosto quieti rende efficace il consueto “scivolamento nel nero” della vicenda. Il titolo, La quinta vittima, spinge il lettore ad attendere ogni volta il delitto successivo, mentre nell’avanzare dell’indagine emerge la complessità psicologica di Nero e del serial killer suo antagonista.
Il secondo atto ci porta, sin dal titolo, dove tutto era iniziato, ad Arkhangelsk. Le vicende inizialmente sono ancora ambientate ancora a Brescia: Giuliano Nero ha risolto il caso, l’assassino è in prigione, ma questo non lo soddisfa. L’investigatore continua a scavare nelle sue motivazioni. La storia si evolve così in una direzione più filosofica, meno giallistica, con una svolta piuttosto radicale che, pur in stretta continuità con l’albo precedente, va a indagare il complesso tema del lutto. L’introduzione di questa riflessione speculativa da un lato rallenta il ritmo narrativo e può lasciare delle perplessità nel lettore che si aspetta un puro giallo; dall’altro però evita una mera ripetizione seriale dello schema del noir.
Gli eventi si susseguono in modo caotico, in una deriva quasi surreale della storia: con un cambio repentino di scenario, il bianco dell’inverno russo è lo sfondo perfetto per il declino di Nero, sempre più esausto man mano che si avvicina alla sua nemesi e ai suoi demoni interiori. Anche le scelte grafiche cambiano, e appare il bianco e nero per le sequenze del passato, fino al finale dove si assiste a un nuovo ribaltamento che conduce al terzo capitolo, Il discepolo. Giuliano Nero ritorna in una terza veste, agente di un inquietante servizio speciale i cui veri scopi restano nell’ombra. La trasformazione sembra di nuovo mirare a spiazzare il lettore con un brusco e programmatico cambio di tono.
Il finale lascia teoricamente uno spiraglio aperto per una continuazione della saga che, però, non è a ora negli intenti dei suoi autori. La trilogia si chiude così come un irregolare trittico del Nero in sue tre possibili declinazioni: detection classica, scavo psicanalitico, thriller con sfumature spionistico-complottiste. Un sistema narrativo sospeso in un complesso equilibrio di asimmetrie scalene, un rompicapo efficace per gli appassionati del genere.
Abbiamo parlato di:
Nero – L’integrale
Alex Crippa, Andrea Mutti, Angelo Bussacchini
ReNoir Comics, 2016
176 pagine, brossurato, colori – 19,90 €
ISBN: 9788865671702
Alex Crippa
8 Marzo 2017 a 16:16
Lorenzo, hai colto in pieno lo spirito della trilogia. E non è così scontato…
Grazie di cuore!
Lorenzo Barberis
9 Marzo 2017 a 14:55
Grazie a te!