Le avventure dell’ex agente speciale sillagiana Navis proseguono in questo trittico di storie, utili tanto a sviluppare la trama verticale quanto ad approfondire quella orizzontale, legata principalmente all’evolversi del rapporto fra i personaggi.
Il primo episodio, Ritorni di fiamma, riprende la narrazione sostanzialmente da dove era finita nel volume precedente, chiudendo degnamente il cerchio sulla vicenda di Heiliig, l’alieno che tentò di distruggere il pianeta sul quale abitava Navis. Lo stile narrativo utilizzato da Jean-David Morvan per questo episodio si distingue per l’uso insistito dell’analessi: tornata sul pianeta che l’ha vista crescere, Navis subisce il forte legame coi luoghi della sua adolescenza attraverso improvvisi flashback che la riportano al tempo trascorso con Nsob e Huyo, personaggi che abbiamo conosciuto nella genesi della storia.
In Mondo fluttuante e Zona Franca Morvan compie un salto temporale in avanti per raccontare due missioni di Navis, ora agli ordini dell’avvocato Ciss-Ron. La prima si svolge in un pianeta la cui ambientazione è immediatamente riconducibile al Giappone del periodo Edo, mentre la seconda ha per teatro un mondo i cui abitanti non possono rifiutarsi di dire la verità, qualunque sia la domanda che venga posta loro.
In entrambe le storie Morvan mette alla prova la sua protagonista, facendola interagire con nuovi personaggi e affiancandole ogni volta comprimari diversi, a tutto vantaggio della freschezza delle storie. Si tratta di un dittico molto particolare, all’apparenza legato solo debolmente alla continuity, e quindi fruibile quasi autonomamente. Tuttavia, la presenza nell’intreccio principale di numerosi rimandi al passato della saga offre agli appassionati un secondo livello di lettura particolarmente godibile.
I disegni (e i colori) di Philippe Buchet stupiscono per varietà delle soluzioni grafiche e loro esecuzione tecnica. L’autore si contraddistingue per la fantasia nella realizzazione delle diverse etnie aliene e dei pianeti nei quali si svolgono le avventure di Navis. Fantasia che non manca neppure nella composizione delle tavole e in una regia che esalta lo storytelling.
Nei momenti descrittivi e riflessivi il layout è fitto di vignette, in pieno stile BD classica, come accade nella descrizione del pianeta Ribehn nel secondo episodio, composta da tre tavole che vanno a sottolineare i particolari descritti dall’io narrante in didascalia.
Quando è necessaria una visione d’insieme, il talento di Buchet deflagra in doppie splash page, quasi sempre contrappuntate da ulteriori vignette a moltiplicarne la valenza narrativa. Si veda la doppia nelle pagine 8 e 9, dove si sottolinea la divisione delle due linee narrative del volume. Sullo sfondo della veduta aerea del pianeta degli Hottard, Buchet incastona da un lato il decollo della navicella, senza paura di invertire l’ordine di lettura delle vignette, dall’altro compone una mini tavola descrivendo quanto accade in contemporanea al decollo sul pianeta.
In altri momenti, come nello scontro a pagina 105, si diverte ancora a imporre l’ordine di lettura, scandendo le fasi di un combattimento attraverso l’alternanza del senso di lettura da orario ad antiorario, guidando letteralmente l’occhio del lettore attraverso le 9 vignette che compongono la tavola.
Anche i colori sono sfruttati appieno nella loro valenza narrativa, soprattutto nell’uso delle dominanti nei diversi luoghi di ambientazione, lasciando alle tonalità il compito di sottolineare momenti di particolare pathos solo in maniera residuale.
Tirando le somme, con questo quarto volume l’epopea di Sillage continua sul solco tracciato nei precedenti, offrendo un ottimo intrattenimento per gli appassionati di fantascienza, grazie al sodalizio tra i due autori, capaci di regalare trame e disegni del tutto appaganti.
Da un certo punto di vista cade anche il limite dell’autoreferenzialità evidenziato nell’analisi del volume precedente. E’ vero che lo sforzo richiesto al lettore da Morvan nei primi volumi non è di poco conto, ma le ultime due storie evidenziano la sua capacità di cambiare registro, raccontando avvenimenti capaci di essere goduti anche conoscendo solo per sommi capi la continuity.
Da Mondo fluttuante in poi, Morvan dimostra coraggio virando la rotta del racconto e offrendo a Navis delle sfide tutte nuove, mettendo da parte comprimari “storici” come Snivel e Bua e perfino lasciando sullo sfondo la carovana di astronavi che dà titolo alla serie, introducendo nuovi e interessanti personaggi, primo fra tutti l’avvocato Ciss-Ron.
Oltre a rappresentare un must del fumetto di fantascienza odierno, Sillage avrebbe le carte in regola per stimolare l’interesse degli appassionati anche al di fuori del contesto di fumetto di genere, grazie alle capacità di sceneggiatore di Morvan e al suo particolare stile di collocare i flashback nel flusso del racconto, perfettamente coadiuvati dalle ispirate tavole di Buchet.
Abbiamo parlato di:
Sillage #4 – Ritorno di fiamma
Jean David Morvan, Philippe Buchet
Traduzione di Marco Farinelli
RW Lineachiara, 2018
144 pagine, cartonato, colore – 15,95 €
ISBN: 9788897965596