Vita in tempo di guerra

Vita in tempo di guerra

Pentti Otsamo Collana Expo #2 - Black Velvet 2005 - 32 pagg. b/n spil. - 3,50euro

La BlackVelvet ha veramente tutta la nostra gratitudine d’appassionati di fumetti per riuscire a scovare, nei territori poco esplorati dalla “normale” editoria nostrana, autori veramente sorprendenti. È il caso di Pentti Otsamo che, al di là delle assonanze con i nomi provenienti dal sol levate, arriva dalla Finlandia, paese che la mia corta memoria non ricorda aver sfornato nessun altro nome di rilevo all’interno della narrativa sequenziale.
Un prodotto davvero singolare questo suo Vita in tempo di guerra, accostabile per stile e per tematiche a quello che la scuola intimistica e autobiografica nord americana ci ha proposto nell’ultimo decennio. In Italia ci viene presentato all’interno di Expo, una collana che è una ventata d’aria fresca, pensata per dare assaggi di autori singolari e poco conosciuti qui da noi, come del resto dimostra il primo numero, Radio di Jessica Abel, vero gioiello di giornalismo a fumetti.
Diversamente da quanto indica il titolo, in questo racconto non troviamo niente che possa condurre a scenari di guerra o a catastrofi geopolitiche, dato che i protagonisti della storia sono un bimbo che ha appena visto i suoi genitori separarsi, sua madre che cerca di ripartire da capo traslocando in un nuovo quartiere, il vicino di casa che lotta con l’insuccesso professionale e la solitudine sentimentale. Niente, insomma, che ci dica che da qualche parte si è scatenato un conflitto. Dunque, scene di vita qualsiasi? Forse, anche se tutta la narrazione è pervasa da un’angoscia latente, da un dolore che sommessamente assale i protagonisti e trascina le situazioni verso piccole tragedie solo annunciate. Il continuo richiamo alla caducità dell’esistenza descritto attraverso la morte di uno scoiattolo, di un passero e del gatto del vicino, amplificano il senso di disgregazione e d’insicurezza di vite sperdute in uno scenario urbano apparentemente rassicurante. Attraverso il racconto delle dinamiche relazionali che si sviluppano nei giochi tra bambini, ci viene messa di fronte una realtà tutt’altro che spensierata e felice, in netto contrasto con quello che, banalmente, di solito si tende ad accostare alle esperienze pre-adolescenziali, a torto considerate scevre da problematiche ed inquietudini, che invece sono ben presenti e che frequentemente riflettono le tensioni e le scelte del mondo adulto.
Stilisticamente sobrio e piacevole nel disegno, fatto di linee morbide e arrotondate, imbrigliate in una tavola semplice composta (generalmente) di sole sei vignette, Pentti Otsamo costruisce abilmente il suo racconto senza concedere nulla alla retorica dei sentimenti pur colpendo al cuore del lettore con lievità e forza espressiva. Una bella sorpresa che spero presto abbia un seguito, a cominciare da quel The Fall of Homunculus pubblicato anche in lingua inglese dalla Drawn & Quarterly.

Sul sito della Black Velvet edizioni potete vedere alcune tavole in anteprima.

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