Il villaggio del Corvi – Intervista a Gabriele Corvi

Il villaggio del Corvi – Intervista a Gabriele Corvi

In Italia sembra un compito molto difficile riuscire ad emergere, anche solo un poco, disegnando strisce a fumetti. Se negli USA quello delle "strip" e' un genere sempre in voga e ha prodotto veri e propri fumetti di culto, da noi la mancanza quasi totale di uno spazio sui quotidiani,...

Una Vignetta di Lele CorviParliamo di te, di Gabriele Corvi: chi sei quando non disegni, cosa fai nella vita, quali sono i tuoi interessi?
Il mio percorso di studi porterebbe a pensare a un lavoro ambientale, dato che sono laureato in Scienze Naturali, in realtà sono passato attraverso diverse esperienze lavorative che vanno da Responsabile di un centro di Educazione Ambientale, a Insegnante di Matematica e Scienze a impiegato presso una multinazionale. Come vedi, tutte attività che distano anni luce dal disegno! Quindi potrei sicuramente dire che maneggiare matite e pennarelli è uno dei miei interessi principali, ma non escluderei lo sport (basket, corsa e ciclismo) che attualmente ho un po’ abbandonato, la musica. Elenco per ultimo (ma non come importanza) la famiglia… ho due bambini che assorbono gran parte dell’energia!!!

Domanda a bruciapelo: sai fare ridere anche loro? Quanto è differente l’umorismo che si rivolge a fasce d’età tanto differenti?
Mi piacerebbe riuscirci sempre, ma tra i vari impegni scolastici da parte loro e lavorativi da parte di noi genitori, spesso diventa un tantino difficile, specialmente se “non si è dell’umore giusto”, ma l’intento generale è quello di far divertire in ogni momento i bambini… è una buona molla che li stimola a realizzare e ad analizzare ciò che li circonda con un pizzico di umorismo e senso critico. Ma è difficile. Mai quanto far ridere un adulto, credo… i bambini sono più portati ad aspettarsi una battuta in ogni circostanza, gli adulti non sempre, purtroppo.

Quanto è difficile farsi spazio nell’ambiente della satira e delle strisce?
È difficile. Credo per mancanza di mentalità. L’arte del disegnare viene vista un po’ come un passatempo per eterni Peter Pan. In Italia o ti chiami Forattini o non sei nessuno. Cito Forattini per la Satira perché alla domanda “Dimmi un autore di vignette di satira” è l’unico nome che viene ricordato. Ed è un peccato perché ci sono decine di disegnatori bravi e con la battuta pronta, attenta, divertente e che riesce anche a far riflettere che purtroppo non hanno lo spazio che meritano! I motivi sono molti: mancano gli spazi sui quotidiani (Spesso assorbiti da enormi pubblicità), manca la volontà di pubblicare nomi nuovi… in una parola, mi ripeto, manca la mentalità. Le possibilità di pubblicare strisce umoristiche sui quotidiani sono ancora più remote… fanno eccezione quei piccoli spazi che solo ed esclusivamente nel periodo estivo vengono concessi, tra le parole crociate e gli oroscopi, a strisce di origine statunitense (maestri indiscussi in questo settore). Anche in questo caso in Italia ci sono ottimi autori di strisce umoristiche che vengono un po’ snobbati. Peccato.

Hai vinto molti premi del settore, in numero quasi “imbarazzante”. Cosa provi in queste occasioni, e cosa ti hanno portato questi riconoscimenti?
Enorme soddisfazione. Vedere i miei scarabocchi tra i grandi nomi dell’umorismo e della satira italiana e internazionale non mi può che far piacere. Anche in questo caso, come internet, mi trovo ad essere in grandi vetrine… i concorsi sono un buon metodo per farsi conoscere.

Scusa la domanda indelicata, ma le vignette ti procurano anche delle entrate? Pensi mai in futuro di vivere solo con il fumetto e le vignette?
Sì mi procurano delle entrate. Logicamente solo quelle che vengono pubblicate su carta, mentre tutto ciò che appare su Internet mi procura della grande visibilità che è noto non ti permette di pagare la bolletta del telefono, ma serve comunque per farsi conoscere. I guadagni variano a seconda della testata, del tipo di disegno (Bianco/nero o colore), dal tipo di richiesta (disegno richiesto dalle redazioni o ideato interamente da me)… in qualche caso si tratta di lavori ben remunerati… e a questo punto rispondo alla seconda parte della domanda… MAGARI!!!

Quanto tempo dedichi al disegno? Come organizzi il tuo lavoro di vignettista?
Il tempo che dedico al disegno varia da 1 a 4 ore al giorno. Oltre all’appuntamento giornaliero con il Quotidiano “Il Cittadino” alla sera realizzo strisce per altri giornali o per progetti futuri o semplicemente per essere pubblicati sul sito o sul mio blog. Il lavoro, generalmente viene organizzato in base alle esigenze e alle richieste. Quindi prima di cena realizzo la striscia o la vignetta per “Il Cittadino” che mi richiede un commento grafico ogni giorno su argomenti scelti dalla redazione (indicandomi anche il formato e il colore) e per altri giornali con scadenza a breve termine. Dopo cena (quando i bimbi vanno a letto) porto avanti altri lavori che hanno scadenze più diluite nel tempo.

Sempre più frequentemente le tue vignette appaiono anche su riviste stampate: riusciamo a fare un sunto di queste incursioni oltre il web?
Sono parecchi e sicuramente mi dimentichero’ di qualche pubblicazione. Oltre al già citato quotidiano “Il Cittadino” pubblico ed ho pubblicato su “L’Agenda Comix” (prima con il mio personaggio Tobia ed attualmente con la serie di strip “Crow’s Village”), sul mensile “Le Scienze” e sul trimestrale “Mente&Cervello”, sull’inserto settimanale dell’Unione Sarda dedicato al lavoro “La Gaggetta Ufficiale” con il personaggio “Dante”, sul settimanale Le Occasioni con strisce del Crow’s Village. Alcuni miei disegni vengono regolarmente pubblicati su “Cartaigienica magazine”. Pubblico su riviste sportive specializzate come “Nuotare Magazine”. Da non scordare altre riviste come “Dipende”, “Container” e nemmeno alcune raccolte come “The Pig Brother 100 strip per 100 giorni” e “Buddy Misfire e il mistero dei detective scomparsi”… ed altro ancora (pubblicazioni aziendali, pastorali, volantini e manifesti di amministrazioni comunali e di organizzazioni sindacali).

La tua produzione prevede una grande varietà di strisce e di storie. Ti piace questa possibilità e questa varietà, o è una ricerca della migliore ispirazione?
Diciamo che sono un irrequieto e quindi mi piace provare diverse strade cercando quella che più mi si addice. Ho provato dalla “semplice” ed ermetica vignetta a racconti di circa 20/30 pagine passando per strisce e brevi racconti autoconclusivi di una pagina.

Mi sembra che nella striscia tu abbia trovato la tua dimensione ideale, comunque.
Sono d’accordo… la striscia mi appassiona un sacco, ne ho fatte parecchie e tante ne vorrei fare… quello che mi affascina della strip è l’estrema sintesi che si deve usare nel raccontare la striscia, riuscendo a concluderla nell’arco di tre/quattro sequenze. Nello stesso tempo deve pero’ dare la possibilità di nuovi sviluppi dell’idea iniziale, creando un lungo racconto che si snoda quotidianamente, pur non perdendo l’autosufficienza di ogni singola strip. Sembrano raccontini di facile realizzazione, ma non è così immediato; credo che, come ogni cosa, la capacità di realizzare strip derivi da un lungo “allenamento” sul campo… e io ho ancora parecchio da imparare!!! Come dicevo sto anche sperimentando delle tavole autoconclusive, le ho presentate a qualche giornale e a qualche concorso; hanno anche ottenuto qualche nota di simpatia e qualche premio… vedremo!

Da dove trai le idee per le tue vignette e dove per i fumetti di respiro più ampio?
Credo che le idee siano nell’aria. A volte pensi a una battuta o come disporre le vignette per poter dare il miglior effetto a quello che vuoi raccontare per delle ore, poi, come per incanto basta un suono, una parola che inaspettatamente ti si apre una porta nuova in cui infilarti e trovare la soluzione lì, a portata di mano, e in modo molto semplice la disegni.

A quali autori senti di dovere qualcosa in quanto stile e ispirazione?
Ma… non saprei… diciamo che amo tutti i disegni, più che fonte di ispirazione sono fonte di invidia!!! Come scherzosamente ho scritto sul mio sito “sono il più grande disegnatore che non sa disegnare di tutti i tempi”: lo scherzo sta nel fatto che sono il più grande, non nel fatto che non so disegnare!!! Quindi ogni disegno di altri autori non fa che suscitare in me la voglia di poter realizzare le cose che fanno gli altri. Se proprio devo fare un elenco di disegnatori/disegni metterei sicuramente al primo posto Calvin&Hobbes, B.C. e lo sconosciuto Gummer Street. E poi tantissimi italiani che conosco e che trovo veramente incredibili. In ultimo, ma non come importanza metterei anche i disegni dei miei due figli. Trovo che il tratto incontaminato dei bambini sia incredibile. In un foglio ricreano un mondo senza parole ma completo.

È difficile non intuire le tue tendenze politiche, e molte delle tue vignette hanno tematiche sociali/politiche. Dall'”interno”, come giudichi il ruolo della satira nella società?
Se riesce a far riflettere oltre che far sorridere, direi che ha raggiunto lo scopo.

Satira politica by Lele CorviLa creazione ed il mantenimento del sito diventa fondamentale per mettersi in luce. Quando è nato? Quanto tempo gli dedichi?
é nato quattro anni fa e da quattro anni l’aggiornamento è quotidiano. Il tempo che gli dedico non è molto. Ho cercato di ottimizzare le pagine in modo tale da rendere l’aggiornamento veloce. Generalmente metto on-line le vignette alla sera. La realizzazione della pagina da aggiornare, invece, avviene prima di cena, mentre sto inviando la vignetta o striscia al quotidiano che me ne fa richiesta. Attualmente tutto quello che si vede sul sito è stato precedentemente pubblicato su carta. Da poco è nato anche un blog www.crowsvillage.splinder.com che, nonostante la veloce gestione ha un grande ritorno di immagine e di lettori che poco alla volta si stanno appassionando alle strisce del Crow’s Village. Direi che rispetto ad una normale pagina web ha una marcia in più per quanto riguarda il contatto diretto ed immediato con i lettori che possono (anzi… devono) lasciare un commento. Attorno alle strip di questo blog sto preparando una sorpresa che per scaramanzia mi limito solo ad accennare.

Nel tuo sito c’é un particolare esperimento di “fumetto comunitario”, in cui esorti i lettori a scrivere il proseguo della storia. Come è nata questa idea, e come si sta sviluppando?
Si tratta della storia del detective più demente del mondo: Buddy Misfire. È un progetto nato un paio di anni fa e che ha coinvolto alcuni sceneggiatori dilettanti e professionisti (vedere il sito per leggere le vicende). Questo esperimento ha portato alla realizzazione del volumetto “Buddy Misfire alla ricerca dei detective perduti” (chi lo volesse può farne richiesta direttamente sul mio sito) realizzato su sceneggiatura di DeAngelis. Attualmente le vicende di Buddy su internet sono ferme, non per mancanza di sceneggiatori, ma per troppi impegni personali… ma ho in mente di riprendere anche questa sezione del sito.

Come è andato il tuo volume per la Lilliput, nella particolare forma del print on demand? Altri volumi simili sono previsti?
Direi che non mi sono certo comperato la villa al mare, ma alcune copie sono state vendute. Ma al di là dell’aspetto economico vorrei puntare sulla formula secondo me sottovalutata del Print on Demand ed elogiare l’iniziativa di Pierluigi Rota nel realizzare albi del genere. Se altri volumi simili sono previsti? Potrebbe essere!

Quali sono le ambizioni future? Cosa sogni di fare “da grande”?
Ambizioni? Imparare a disegnare!!! E da grande mi piacerebbe disegnare, disegnare, disegnare, disegnare…

Quali sono i tuoi progetti futuri in generale?
In generale? è un po’ troppo! Restringiamo un po’ il campo e restiamo nel settore grafico. Sicuramente la possibilità di poter disegnare su altri quotidiani (a proposito chi fosse interessato può contattarmi tramite il sito www.lelecorvi.it, il blog www.crowsvillage.splinder.com o semplicemente mandarmi una mail all’indirizzo lelecorvi@tiscali.it) sia nel campo della satira, sia nel campo dell’umorismo, con vignette e strisce. Non mi stanchero’ mai di dirlo: leggere e vedere i disegni sulla carta danno una sensazione sicuramente diversa che vederli sul monitor di un pc… la carta è l’ambiente naturale per qualsiasi disegno o strip. Fortunatamente le occasioni ci sono (Il Cittadino, La Gaggetta, l’Unione Sarda ecc…) a questo scopo, con altri disegnatori ed appassionati del settore, faccio parte del progetto “La striscia”, nato per portare le strisce umoristiche sui quotidiani (per saperne di più collegatevi al sito www.lastriscia.net… oltre alla descrizione del progetto si possono leggere ogni giorno delle strisce degli autori che lo compongono). In ultimo, ma non come importanza mi piacerebbe poter pubblicare una raccolta sia di strisce che di vignette di satira e ancora una volta lancio un appello… per pigrizia raramente mando i miei lavori agli editori… quindi colgo l’occasione: se c’é un editore “all’ascolto” posso mostrare il materiale…assicuro che è tanto!!!

Naturalmente, se lo stesso editore avesse bisogno di un redattore… Vabbeh, torniamo seri! La cultura italiana è molto distante in questo da quella americana, dove gli inserti a strisce sui quotidiani sono la prassi. In questo senso l’iniziativa de “La striscia” è molto interessante: sta dando frutti?
Se sta dando frutti? Diciamo che sta per prendere forma il sogno che accomuna tutti i membri del gruppo. Certo si fatica a trovar spazi, ma qualche cosa si sta muovendo. Un passo alla volta si fa la maratona. Siamo partiti, manca ancora molta strada, ma siamo tutti determinati ad arrivare al traguardo… e senza doping!!!

Che consiglio daresti a chi ha intenzione di tentare la strada della satira?
Più che il disegno è la battuta che deve essere tagliente…

Ma l’umorismo secondo te è innato, ce l’hai o no, o si può coltivare?
È innato… ma se lo coltivi è meglio!

Andiamo a toccare i “massimi sistemi”. C’é sempre molto dibattito su cosa siano le strisce e le vignette: sono fumetto? Non sono fumetto? Tu cosa ne pensi di quella che, in fondo, è una questione di lana caprina?
“son cose ben distinte!”
“é la sua risposta definitiva?”
“La accendiamo?”
“…ma veramente vorrei ripensarci un attimo!”
“Intanto mandiamo i consigli per gli acquisti”.

Leggi molto dei tuoi “colleghi”? Chi sono i tuoi preferiti? Cosa altro leggi, fumetti e non? Quali sono i tuoi autori preferiti?
Diciamo che leggo un po’ di tutto, dai quotidiani, ai libri, ai fumetti… dirti di che genere non so… in genere quello che mi piace al momento! Potrei sicuramente leggere di più, ma quello che manca è il tempo e la prova è questa intervista che è stata giorni e giorni sulla mia scrivania e piangendo mi supplicava “Rispondimi, rispondimi!” Scherzi a parte… i miei autori di vignette e strisce preferiti si possono trovare nelle varie sezioni link del sito e del blog, per non far torto a nessuno preferisco non citarli, ma sono veramente tanti e tutti bravi!!!
Mi scuso per il ritardo delle risposte e grazie per le belle domande! Ciao!

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *