Schiantatosi nel mezzo di una distesa di ghiaccio tra le montagne, pilotando un aereo in preda ad una sbornia, Logan si ritrova contuso tra i rottami del veivolo in compagnia di una bambina di nome Poe.
Poe, che s’identifica da subito come un’emanazione extrasensoriale del corpo reale della bimba, coinvolge Wolverine nella missione di salvataggio del padre e di lei stessa, visto che anche a loro è occorso un incidente aereo.
Il lungo viaggio alla volta del luogo del salvataggio coinvolgerà anche il Golia Verde, storico nemico/amico del Ghiottone e collega, al tempo del progetto Bomba Gamma, del padre di Poe oltre che padrino di lei.
Lo scanzonato racconto, infarcito di situazioni da slapstick comedy condite dalla consueta (quasi obbligatoria, in simili occasioni) gragnola di botte da orbi tra i due antieroi, ha un’ascesa malinconia che raggiunge la sua acme nelle otto tavole finali.
Raccontino sapido in virtù soprattutto del traboccante talento grafico di Sam “The Maxx” Kieth, arcinoto cartoonist americano con una lunga serie di lavori alle spalle (comprese avventure aventi per protagonisti entrambi i character), sia per le due Majors americane che per le indipendenti, qui per la prima volta realmente “a briglia sciolta” per la Casa delle Idee.
Le notevoli capacità grafiche, unite all’ormai riconosciuta autorialità, consentono a Kieth totale libertà in fatto di layout della tavola (tra i più arditi, pur non influendo minimamente sulla leggibilità delle stesse) e rappresentazione, o meglio distorsione, dei due personaggi.
Hulk è in sostanza un pallone verde, con un trapezio al posto del volto e piedi e mani molto oltre il termine “fuori misura”, Logan è ben lontano dalla rappresentazione tozza e ipertrofica datagli dal Kieth di Blood Hungry, serializzato sul Marvel Comics Presents alla fine degli ottanta, tanto questo seminudo Wolverine è allampanato, spettinato e irresistibilmente ridicolo.
Tra citazioni più o meno conscie a Bill Sienkiewicz (la scena con mamma orso e prole), anche grazie al supporto di un colorista avvezzo all’uso di tecniche miste (pastello grasso e secco, acquerello, olio, pantoni digitali) come Richard Isanove, e la consueta attenzione all’universo femminile, che da sempre caratterizza il Kieth autore completo, questa “Storia di Poe” merita certamente di essere inserita nella neonata collana Best Sellers della Panini Comics, che felicemente inaugura, dandole modo di ristampare un suo 100% Marvel esaurito ormai da tempo.
Bello il cover design scelto per questa nuova collana, che la avvicina a quello classico della Marvel U.S.A., più che discreta la stampa considerando il prezzo contenuto, rispetto alla precedente edizione.
Essenziali le note di Rizzo mentre, fortunatamente, non è stata saltata alcuna copertina originale.
Abbiamo parlato di:
Wolverine/Hulk – La storia di Poe
Sam Kieth, Richard Isanove
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, 2012
96 pagine, brossurato, colori – 5,00€
ISBN: 977-22-7988-590-9
alessandro
18 Aprile 2012 a 12:19
non conoscevo l’autore e ho apprezzato moltissimo questa Storia di Po.
Non c’è alcuna sorpresa nel dipanarsi degli eventi e soprattutto nel finale che è, volutamente, scoperto fin da subito.
L’attenzione è rivolta all’umanità dei due “mostri” posti a contatto con la struggente malinconia della bambina. Sia il testo che le splendide tavole, in questa prospettiva, fanno pieno centro.
Lo Spazio Bianco
18 Aprile 2012 a 17:33
Grazie del commento Alessandro! Di Kieth possiamo consigliarti pure “Quattro donne”, qui trovi la recensione: https://www.lospaziobianco.it/2845-donne
alessandro
19 Aprile 2012 a 16:45
Grazie a te! Seguirò il consiglio!
Debris
21 Aprile 2012 a 10:57
Avendolo letto la primissima versione credo proprio che cercherò di prendere anche questa edizione ( si il prezzo è più che buono )