Thor: Love and Thunder
Con una diretta Instagram dedicata inizialmente a una visione commentata di Thor: Ragnarok, ma che poi si è incentrata in larga parte su Thor: Love and Thunder, il regista Taika Waititi ha rotto l’isolamento causato dal Covid-19 fornendo numerosi dettagli sulla prossima pellicola Marvel Studios dedicata al Dio del Tuono.
Aldilà delle domande se la produzione dell’atteso quarto capitolo riuscirà a partire o meno alla fine dell’anno come programmato, data anche la situazione mondiale, c’è da sottolineare che i dettagli condivisi dal regista lasciano aperte alcune considerazioni perlomeno su un ruolo chiave, ovvero quello di Christian Bale.
Già in passato abbiamo cercato di ragionare sul ruolo di Bale nel film, ipotizzando anche la probabilità che questi potesse interpretare Dario Agger, alias il Minotauro. La scelta però da parte di Waititi di inserire all’interno del quarto capitolo gli alieni Starsharks, utilizzati da Jason Aaron durante la saga riguardante il macellatore di Dei, fanno supporre che proprio Gorr possa essere il villain principale della pellicola.
La figura di Gorr ha assunto una importanza fondamentale durante il ciclo su Thor scritto da Aaron, non solo perchè il personaggio è il catalizzatore delle saghe di inizio e chiusura del lavoro dello sceneggiatore sulla testata, ma soprattutto per il discorso sulla religiosità che tocca argomenti come il politeismo e l’ateismo, ma che poi si evolve in un discorso più ampio e inquietante.
Nei fumetti infatti, Gorr costruisce una propria filosofia personale, la cui missione è uccidere gli Dei soprattutto perchè così facendo libererà tutte le creature da una specie di “giogo della divina servitù”, in modo che le persone possano vivere la propria vita senza preoccuparsi del prossimo attraverso preghiere inascoltate, arrivando così a fare affidamento l’uno sull’altro indipendentemente dall’intervento divino, che questi vi sia o meno.
Aldilà del fascino che questo villain è riuscito a trasmettere sulla pagine a fumetti, la domanda lecita è se anche la trasposizione cinematografica riuscirà a renderli giustizia riuscendo a catturare in maniera non banale le sue motivazioni, che se ben affrontate potrebbero presentare un granitico villain per il franchise sul Dio del Tuono. Ovviamente a patto che si tratti di lui.
Partendo comunque da questo presupposto, restano gli stessi interrogativi espressi su Nuvole di Celluloide qualche mese fa parlando del casting di Christian Bale. Interrogativi che, ribadiamo, non sono inerenti l’attore, ma più che altro sui toni e le atmosfere che Waititi imprimerà alla pellicola. La figura di un uccisore di Dei, spinto da questioni personali che successivamente si ampliano in una missione di “anti-fede”, poco hanno a che vedere con i toni scherzosi che il regista ci ha fatto vedere in Thor: Ragnarok. Da questo punto di vista, bisogna sperare che il lavoro di Jennifer Kaytin Robinson, da poche settimane al lavoro sulla sceneggiatura, riesca in qualche modo a tirare il freno su un intrattenimento che, anche se benvenuto, appare da parte di Waititi alcune volte forzato, riuscendo al tempo stesso a venire incontro alle motivazioni che muovono Gorr e a risollevare il brand di Thor (almeno a livello narrativo) una volta per tutte. E’ comunque molto probabile che, da qui fino all’inizio effettivo della produzione, si avvicenderanno allo script numerosi sceneggiatori (Waititi ha già evidenziato che solo ora sono già alla sesta bozza), anche perchè la stessa Robinson non ha l’esperienza necessaria per un franchise di questo tipo, essendo appena alla sua seconda scrittura dopo la commedia romantica Someone Great, da lei stessa diretta.
Atomica Bionda 2
Una delle notizie più interessanti degli ultimi giorni, che dimostra come Hollywood continui a lavorare nonostante tutto, è l’annuncio dello sviluppo del sequel di Atomica Bionda, che vedrà nuovamente tornare nei panni dell’agente MI6 Lorraine Broughton l’attrice Charlize Theron.
Quello di Atomica Bionda è uno dei pochi esempi di franchise generato da un fumetto che ha saputo diventare una creatura a sè, con l’opportunità di creare un nuovo brand di successo. In questo caso, il coinvolgimento di Netflix nella produzione del sequel porta a fare un paio di considerazioni, soprattutto dal punto di vista economico. La piattaforma in streaming ha infatti la capacità di ridurre di molto i costi di marketing e distribuzione rispetto alle altre major hollywoodiane, soprattutto perchè non punta sulle sale cinematografiche, e la cosa permetterebbe ad Atomica Bionda 2 di portare a casa un profitto ancora maggiore rispetto al primo capitolo.
Oltre a questo, bisogna anche guardare l’aspetto narrativo, ovvero come si evolverà la storia rispetto alle vicende viste nel primo film, che prendevano direttamente spunto dal graphic novel targato Oni Press The Coldest City per raccontare una storia di spie ambientata a Berlino Est pochi giorni prima della fine della Guerra Fredda. Mancando come spunto principale proprio la classica sfida tra Est e Ovest, sono possibili alcune varianti che potrebbero aiutare il sequel a camminare da solo e con poche difficoltà.
In primis si potrebbe tentare la strada di continuare l’ambientazione da Guerra Fredda ma costruendo il sequel come un prequel, e raccontando vicende antecedenti riguardanti la letale e bella Lorraine Broughton che aiuterebbero ad approfondire ancora di più un personaggio che ha già lasciato la sua impronta presso il pubblico. Oppure, andare avanti e presentare storie nuove a ridosso sempre della fine ufficiale della Guerra Fredda, o continuando su quel frangente, magari con l’utilizzo come avversari di cinesi e nordocoreani. Comunque sia, per il franchise di Atomica Bionda le possibilità narrative sono alquanto infinite, soprattutto se sorrette dalla ottima interpretazione della Theron.
Skydance e Ilion Studios
Skydance Media ha acquisito, nei giorni scorsi, il gruppo di animazione Ilion Studios, formalizzando il suo legame con la compagnia spagnola oltre la partnership iniziale che era stata avviata nel 2017.
Skydance Animation Madrid, lanciata di recente, fungerà da controparte della divisione di animazione di Skydance negli Stati Uniti, con le due società che avranno nel complesso una forza lavoro di quasi 500 persone nei due continenti. L’ex dirigente della Pixar John Lasseter e Holly Edwards guideranno la nuova divisione.
Cinebrevi
La cinese Starlight Media cinese ha annunciato la formazione di una joint venture pluriennale e multi-progetto con Lion Forge Animation. Le due compagnie cofinanzieranno e coprodurranno una serie di film animati originali e progetti basati su proprietà intellettuali della Lion Forge.
I primi due progetti saranno una re-immaginazione del classico romanzo cinese Journey To The West e un cortometraggio animato originale ispirato alla pandemia di COVID-19. La produzione di quest’ultimo è in fase di avvio rapido e inizierà questo mese.