Verso Inifinity War, la Warner guarda ai Nuovi Dei

Verso Inifinity War, la Warner guarda ai Nuovi Dei

In questa puntata, la campagna promozionale di Avengers: Infinity War dopo il nuovo trailer, e la scelta di Ava DuVernay per la regia del film sui Nuovi Dei.

Avengers: Infinity War

La diffusione, nei giorni scorsi, del nuovo trailer di Avengers: Infinity War ha aperto ufficialmente le danze di una campagna marketing sul film diretto dai fratelli Russo abbastanza silente nelle ultime settimane. I Marvel Studios, come al solito, hanno scelto di rompere questa calma apparente con un rumore fragoroso, diffondendo un trailer che punta su moltissimi fattori per attirare il pubblico, senza per questo rivelare elementi sulla trama.

Ancora una volta, l’epicità è stato il perno fondamentale di un lancio promozionale che punta a galvanizzare fortemente il pubblico con un traino che, molto probabilmente, avrà degli effetti al box office ben maggiori rispetto a pellicole dai connotati simili come il recente Justice League. E’ anche per questo che la scelta di diffondere il filmato è arrivata in contemporanea con l’apertura della vendita dei biglietti online, con l’intento di utilizzare più che mai un massiccio “effetto trailer” che possa sensibilizzare gli spettatori nell’acquisto.

Non bisogna inoltre dimenticare la costruzione del filmato, che punta meticolosamente a presentare, così come avvenuto nel trailer precedente, ogni personaggio del lungometraggio, puntando nel frattempo su tre fattori: Thanos, Capitan America e il Wakanda.

Se per i primi due fattori la sequenza finale dello scontro corpo a corpo è quella che assume un significato pesante e significativo in termini di iconicità, non è comunque da sottovalutare la presenza del regno fittizio di T’Challa. Con Black Panther infatti ancora saldamente al primo posto del box office Usa e internazionale, a meno di un mese dall’uscita nelle sale di Avengers: Infinity War, la branca cinematografica della Casa delle Idee intende sfruttare appieno l’appeal che il film di Ryan Coogler ha avuto sul pubblico e che, al momento in cui vi scrivo, non si è ancora esaurito e sembra lungi dal farlo.

Tornando alla costruzione del trailer, e soprattutto alla presentazione dei personaggi, è ovvio che i Marvel Studios abbiano voluto guardare alle sensazioni e alle emozioni dello spettatore, che nel vedere interagire per la prima volta supereroi che non hanno mai agito assieme, non potrà che rispondere positivamente. Da questo punto di vista, è utile evidenziare come nel filmato siano state inserite due sequenze particolari che rispondono a questa esigenza. La prima, che vede Peter Quill/Starlord (Chris Pratt) e Tony Stark/Iron Man (Robert Downey Jr) mette a confronto due dei personaggi tra i più importanti in una quasi contesa per la leadership, mentre la seconda sequenza vede incontrarsi due character freschi dal punto di vista della loro personale storia cinematografica in questo universo, vale a dire Spider-Man (Tom Holland) e il Dottor Strange (Benedict Cumberatch). In entrambi i casi, l’effetto è straniante a un primo impatto (in senso favorevole) e raggiunge lo scopo primario: stupire.

Ava DuVernay, la Warner e i Nuovi Dei

Ha sorpreso, nei giorni scorsi, l’annuncio di un accordo tra la regista di Selma, Ava DuVernay e la Warner Bros. per la realizzazione di un adattamento cinematografico de I Nuovi Dei, creazione di Jack Kirby per la DC Comics negli anni ’70, e uno dei lavori più affascinanti del celebre cartoonist.
La notizia è stata accolta positivamente negli USA dagli addetti ai lavori, che guardano alla regista di Selma come la persona adatta a portare sullo schermo l’enorme (e complicato) affresco di Kirby.

Ciò che la DuVernay potrebbe apportare al progetto non è solo l’ambizione, ma una consapevolezza sociale che servirebbe bene a queste storie di schiavi, despoti, donne soldato e istituzioni corrotte. Questa è l’occasione per DuVernay di costruire un universo in lotta da zero, espandere tutto ciò che è stato narrato dal suo debutto in film come I Will Follow (2010) al documentario nominato agli Oscar 13th (2016) e impostare il lato sconosciuto dell’Universo DC  con ritrovata rilevanza e intuizione. New Gods sarà sicuramente più grande di qualsiasi altra cosa che la DuVernay abbia mai fatto prima, ma è popolata da alcune delle stesse preoccupazioni su cui DuVernay ha costruito la sua carriera. Mentre la speranza è che la regista si mantenga fedele alle creazioni di Kirby, c’è anche la speranza che, come donna di colore, offra questi concetti con la voce che solo le sue esperienze possono fornire – ha scritto Richard Newby su The Hollywood Reporter.

Ma è realmente la DuVernay la persona giusta per dirigere un lungometraggio con un materiale originale così impegnativo? La regista è reduce dall’uscita nelle sale americane di Nelle pieghe del tempo, pellicola che ha ricevuto una accoglienza molto tiepida sia al box office sia da parte della critica, anche per via di una non esaltante campagna promozionale da parte della stessa Disney che ha visto il film in gran parte oscurato da un prodotto della stessa major, ovvero Black Panther.

E’ quindi abbastanza discutibile il fatto che la Warner abbia puntato su un nome che, al momento, ha dimostrato di avere certamente una sua visione, ma di non sapere metterla in pratica quando messa di fronte all’utilizzo di grandi budget e di trame piuttosto impegnative come il film basato sul romanzo di Madeleine L’Engle. Forse è anche per questo che la major americana ha optato per il volere trovare uno sceneggiatore che riesca ad adattare il progetto “secondo la visione della regista”, così come sottolineato nei comunicati ufficiali.

A esprimere perplessità, ma allo stesso tempo a lasciare il beneficio del dubbio sul progetto e sul coinvolgimento della regista, è stato Jeff Sneyder di The Tracking Board, il quale in un articolo ha sottolineato come la strada della DuVernay andrebbe direzionata più verso drammi indipendenti rispetto a franchise milionari e film di supereroi, così come sembrava la sua carriera fino a un paio di anni fa facesse intravedere.

DuVernay è una fan di vecchia data dei Nuovi Dei, dopo aver utilizzato i social media alla fine dello scorso anno per rivelare che il suo supereroe preferito è Big Barda, per “molte ragioni”. Big Barda è uno dei Nuovi Dei, quindi forse la connessione personale è ciò che ha costretto la DuVernay a considerare questa opportunità un po’ più seriamente. Mentre personalmente mi piacerebbe vederla affrontare più drammi, e lasciare i film di supereroi ai registi che non hanno tanto da offrire come lei, sono propenso a darle il beneficio del dubbio riguardo a questa decisione.

Aldilà di tutto, il progetto in generale segna un passo decisamente forte da parte della Warner Bros., che ha già velatamente posato le fondamenta per i Nuovi Dei soprattutto in Justice League, anche se è ancora da vedere se il film sui personaggi di Kirby avrà una trama collegata agli eventi narrati nella pellicola di Zack Snyder, o se la major opterà per raccontare una storia a sé più incentrata sulla lotta tra Nuova Genesi e Apokolips, cosa questa che pare molto probabile.

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