Nel saggio Alan Moore, Mappaterra del Mago – pubblicato da Odoya e disponibile dal 3 maggio 2024 – Francesco Pelosi traccia una mappa delle opere magiche di Moore, da From Hell a Promethea, fino al suo addio al fumetto con La lega degli Straordinari Gentleman, passando per Providence (dedicato all’immaginario di H. P. Lovecraft) e approdando al romanzo-manifesto Jerusalem. Le opere del “Bardo di Northampton” vengono trattate come veri e propri luoghi da visitare, e il libro diventa così una guida di viaggio dentro all’esperienza rivoluzionaria di uno scrittore per cui il linguaggio è magia e le cui idee hanno davvero trasformato il mondo.
Alan Moore, Mappaterra del Mago, con la copertina di Francesco Frongia, la prefazione di smoky man e la postfazione di Paolo Interdonato, è ulteriormente impreziosito da contributi inediti di fumettiste e fumettisti italiani che hanno realizzato per l’occasione alcune bellissime illustrazioni dedicate alle opere di Moore. In ordine di apparizione: Alessandro Aroffu, La Came, Alpraz, Christian Galli, Claudio Calia, David Bacter, Francesco Frongia, Polsino, Emme, Chiara Raimondi, Lorenzo Palloni, Alessio Ravazzani, Titta D’Onofrio, Federica Ferraro, Sara Vincenzi, Officina Infernale, Rise.
Su gentile concessione dell’autore e della casa editrice, pubblichiamo di seguito l’introduzione al saggio, vero e proprio manuale delle istruzioni per muoversi all’interno del libro.
Primo passo: preparativi per il viaggio
Alcune cose da sapere a proposito della Mappaterra del Mago
Il termine “Mappaterra” è figlio delle “parole-baule” di Humpty Dumpty, quelle espressioni che nascono dalla fusione di altre due, con cui si diletta l’inquietante uomo uovo di Lewis Carroll mentre parla con Alice.
Mappaterra dunque indica un luogo in cui la cartografia del territorio, la sua mappa, è anche il territorio stesso. Questo è il tipo di approccio che ho adottato per approfondire le opere di Alan Moore, il “Mago” a cui si riferisce la seconda parte del titolo, i cui lavori ho trattato esattamente come fossero luoghi da visitare.
Alan Moore, nato a Northampton, Inghilterra, il 18 novembre 1953, è uno dei più influenti e celebrati sceneggiatori di fumetti contemporanei. Il suo lavoro più noto, ancora oggi letto e ristampato in tutto il mondo, è Watchmen, realizzato in coppia con Dave Gibbons, che nel 1986 ha stravolto completamente il mercato dei comics.
Pochi anni prima, con David Lloyd, ha creato V for Vendetta, le cui tematiche a proposito di anarchia, fascismo e libertà individuali ampliarono notevolmente l’orizzonte di possibilità del racconto a fumetti. Dalla maschera del protagonista, che richiama le fattezze di Guy Fawkes, il congiurato che cercò di fare esplodere il Parlamento inglese il 5 novembre 1605, è stata tratta in anni recenti quella di Anonymous, il noto movimento hacker internazionale.
Questo lavoro di Moore sul rapporto tra i supereroi e la società, a partire dagli ancora precedenti Swamp Thing e Miracleman, tutt’ora acclamati e studiati da fumettisti e critici, è conosciuto come “revisionismo dei comics”, ed è considerato il suo maggior apporto al medium. Ma in realtà, dall’inizio degli anni Novanta quando Moore, con un gesto plateale non privo di autoironia, si è proclamato pubblicamente mago, le sue opere cominciano a presentare una serie di tematiche che si rifanno principalmente al mondo esoterico e alle teorie fisiche di Albert Einstein sullo spaziotempo e la quarta dimensione, espandendo ancor di più le possibilità del fumetto e della narrativa in generale. Sono proprio questi lavori, a partire da From Hell, il monumentale spartiacque fra il Moore del passato e quello attuale, ciò che andremo a visitare e approfondire attraversando la Mappaterra.
La Lega degli Straordinari Gentlemen, Promethea, Providence (dove Moore affronta la sconfinata mitologia di H.P. Lovecraft) o il monolitico romanzo Jerusalem, sono fra i titoli più importanti e innovativi che l’autore abbia creato, lontani anni luce per approccio, tematiche e profondità dai successi giovanili per i quali è noto al grande pubblico.
L’indagine sull’immaginazione umana è alla base di tutto ciò che Moore ha scritto: dove essa vive, come si manifesta, qual è la portata del suo potere. Durante il viaggio sulla Mappaterra scopriremo così, attraverso il sistema di pensiero magico-scientifico del Bardo di Northampton, che il mondo dell’immaginazione, il territorio dove vivono le idee, ben lungi dall’essere reale, ha però effetti sensibili e decisamente reali sul nostro mondo.
Il percorso si snoderà attraverso trentadue passi (o capitoli) in cui si parla delle opere di Moore e delle loro implicazioni con le tematiche della magia, dell’immaginazione e dello spaziotempo, ma anche alcune particolari circostanze del suo lavoro, come le vicende editoriali che lo portarono ad allontanarsi dalle major dei comics e a creare la sua etichetta personale di fumetti, la abc – America’s Best Comics. A conclusione di alcuni capitoli, piccoli box chiamati “Arnesi del cartografo” approfondiscono infine alcuni aspetti degli stessi.
Lungo il viaggio, saremo accompagnati da alcuni fumettisti e artisti straordinari che hanno omaggiato le opere di Moore con le loro illustrazioni.
Prima di partire, ecco le otto regole su cui ho basato questa esplorazione:
- Per fare una Mappaterra è necessario e auspicabile procedere a tentoni, meglio se partendo da un luogo buio;
- La cartografia di una Mappaterra deve essere intrapresa principalmente con passione e leggerezza, per poi avviarsi piano piano verso l’ossessività. Può comunque funzionare anche il percorso inverso;
- Una volta avventuratisi in una Mappaterra non si può più tornare indietro. Nemmeno piangendo disperatamente o chiedendo per favore;
- La Mappaterra non ha un obiettivo preciso. Vagando si trova quel che c’è, non quel che si cerca. Nel caso le due cose coincidano, fortuna a te;
- La seguente Mappaterra si muove nei territori scoperti dallo scrittore e mago inglese Alan Moore e da alcuni dei suoi collaboratori più noti, procedendo, nell’illusione del tempo lineare, da From Hell in avanti. Non verranno esplorate perciò, se non incidentalmente, le opere precedenti;
- L’affermazione al punto 5 è potenzialmente falsa, perché la Mappaterra tratterà soprattutto di magia e tempo, realtà piuttosto instabili e di certo non circoscrivibili;
- Per quanto detto al punto 6, la serie di scritti che andranno a formare questa Mappaterra, saranno come porte per saltare da uno all’altro, senza soluzione di continuità. Chi legge ha dunque il sacrosanto diritto di non seguire la linearità del percorso proposto, oppure di farlo tenendo sempre a mente che a ogni passo sono raggiungibili immediatamente tutti gli altri;
- Per la natura stessa di una Mappaterra, nessuna delle cose fin qui elencate potrebbe rivelarsi vera.
Buon cammino.
Alan Moore, Mappaterra del Mago
Francesco Pelosi
Odoya, 2024
268 pagine, brossurato – 20,00 €
ISBN: 978-8862888639
L’autore
Francesco Pelosi, sceneggiatore di fumetti e cantautore, è nato a Parma nel 1984. Fra le sue pubblicazioni: Balucama – Bambina Lupo Cacciatore Mamma (Sputnik Press, 2024) con i disegni di Alpraz, La luce e lo spazio. Un’intervista a Franco Battiato(Feltrinelli, 2023) con Chiara Raimondi, Guido Picelli. Un antifascista sulle barricate (Round Robin, 2022), con Rise. Collabora con il collettivo di autoproduzione Spaghetti Comics e scrive di fumetto e immaginario su Quasi, la rivista che non legge nessunə. Tiene corsi per la scuola primaria e secondaria sulla Storia del Fumetto.
www.francescopelosi.it