Un giornalista geniale e inconsapevole: Pippo Reporter di Teresa Radice e Stefano Turconi

Un giornalista geniale e inconsapevole: Pippo Reporter di Teresa Radice e Stefano Turconi

Il terzo volume della Disney Definitive Collection è dedicato ai primi episodi di Pippo Reporter, serie creata da Teresa Radice e Stefano Turconi che ha visto la luce su Topolino nel 2008.

definitive_3Quando nel 2008 su Topolino apparve Cronista per caso, il primo episodio della serie Pippo Reporter, si capì subito che quella storia si distingueva dalla produzione ordinaria del settimanale Disney.
A colpo d’occhio, innanzitutto: la cura dei disegni era evidente, bucava il foglio da quanta vitalità sprizzava il tratto di Stefano Turconi. L’artista aveva già dimostrato in svariate occasioni la propria bravura (un esempio su tutti: Cowboy blues), ma l’impegno riversato nelle tavole di quella storia aveva qualcosa in più, che si riscontrava soprattutto nella resa di Pippo e Minni e nell’ambientazione, l’America degli anni ’20.
Gli sfondi sono ricchi di dettagli, nulla è lasciato al caso e ogni singolo scorcio di paesaggio che si intravede nelle vignette ha un suo perché: serve a caratterizzare quella zona della città o quella sensazione che si dovrebbe respirare in quel dato luogo e in quel dato momento. Il tutto è figlio di un lungo lavoro di ricerca e documentazione, iniziato dal disegnatore tempo addietro per la serie a fumetti Wondercity.

Pippo_reporter_ep01_pag11Per quanto concerne i personaggi, invece, non si può evitare di rimanere catturati dal dinamismo del Pippo di Stefano Turconi, che per stessa ammissione dell’autore si rifà direttamente al Goofy dei corti animati cinematografici degli anni ’40-’50, dove si ritrova l’essenza del personaggio. La figura di Minni, infine, è caratterizzata in modo armonioso, alternando movimenti sbarazzini e pasticcioni a pose più femminili.

La componente grafica, si scopre leggendo quella storia e anche le successive, è il giusto tappeto su cui si svolge la trama elaborata da Teresa Radice. La sensibilità della sceneggiatrice l’ha infatti portata a scavare nell’animo di Pippo, andando oltre certi stereotipi su cui troppo spesso autori del passato si sono adagiati. Il personaggio è infatti molto più complesso e stratificato di quanto non si possa credere, e in questa serie si riesce ad epurarlo dall’“equivoco della stupidità” in cui sarebbe facile cronistacadere: Pippo non è stupido, è semmai uno “strambo” nel senso buono del termine, un outsider della società che riesce ad osservare il mondo con occhi innocenti e seguendo una sua filosofia laterale, che può apparire bizzarra ma che a volte si rivela anche migliore di quella a cui siamo abituati a pensare solitamente. A suo modo è un filosofo, cosa che gli autori hanno poi approfondito nella storia Topolino e il grande mare di sabbia.

La Radice decide così di unire questa sua concezione del personaggio, gli studi grafici di Turconi e varie altre influenze per scrivere una serie di storie in cui Pippo si ritrova ad essere il cronista di punta del quotidiano The Morning Blot, presieduto da un signorile e distinto alter ego di Macchia Nera di nome vasettoBlackspot. Il direttore del giornale è in realtà anche un losco boss malavitoso, colluso con una gang di criminali da strapazzo, che cerca di portare a termini affari poco puliti ma le cui mire vengono mandate all’aria dagli inconsapevoli interventi di Pippo.

Se c’è una critica che si può muovere ai primi episodi di Pippo Reporter è quella di ricorrere ripetutamente a questo schema che, per quanto interessante e fonte di gag divertenti, applicato in 3-4 storie consecutive rischia di risultare un po’ ripetitivo, pur declinato in situazioni e contesti diversi. Tale struttura sopravvivrà anche negli episodi successivi, ma ne verrà smorzata l’importanza privilegiando la componente del viaggio e di avventure slegate dai traffici illeciti di Blackspot, che invece nelle prime storie sono il motore e l’elemento principale della trama. Già il quarto episodio, infatti, inizia a discostarsi leggermente da quel mood.

In ogni caso, ciò non impedisce ai racconti di essere decisamente godibili: il ricorso ad uno schema del genere permette di conoscere meglio il protagonista, le sue caratteristiche, il contesto in cui si muove e i comprimari che lo attorniano. Pippo e Minni come crocieracoppia d’azione era una situazione piuttosto inedita da vedere, ma la penna di Teresa Radice è riuscita a vedere le potenzialità di quest’idea e a tirarne fuori un team-up accattivante e amalgamato, dove l’allegria e la distrazione di Minni si sposano perfettamente con l’ingenuità e la semplicità di Pippo.

Nel cast poi troviamo anche il sindaco Horace Horse, un Orazio in tutto il suo splendore dentuto che lo riporta all’aspetto delle prime apparizioni animate e delle strisce anni ’30 disegnate da Floyd Gottfredson, e Claire Le Belle, una chiaroveggente che ha ben poco di soprannaturale ma che riesce sempre a dare il consiglio giusto ai protagonisti per aiutarli nei loro problemi.
campionatoNella banda di malviventi di cui si serve Blackspot troviamo infine Pietro Gamba e Plottigat, entrambi fedeli alle loro controparti standard ma perfettamente calati, come atteggiamenti e abbigliamento, in quell’ambiente da gangster che ben rappresentano, seppur in modo impacciato. Assieme a loro gli scagnozzi Rick Chic, Biagio Presagio, Vito Camaleonte e Donnie Fiasco, personaggi creati ex novo e ognuno con tratti e personalità ben marcate, che rimpolpano il cast in maniera interessante, e per i primi tre le caratteristiche tanto grafiche quanto caratteriali si rivelano ricercate, è invece da notare che Donnie interpreta semplicemente il cliché un po’ logoro dello sgherro tonto, veicolo per alcune gag durante le storie.

Pippo_Reporter2Nelle avventure raccolte nel terzo volume della collana Definitive CollectionCronista per caso, Vasetto sospetto, Crociera con ghiaccio e Finale di campionato – possiamo osservare l’assunzione di Pippo al Morning Blot, la sua amicizia con il sindaco, l’indagine che porta Pippo e Minni a sventare un traffico di diamanti, un’avventura tra i ghiacci del polo e la commovente storia di uno sportivo che si sente fuori posto.
Resta il dubbio sul perché inserire anche la quarta storia, che teoricamente sarebbe la prima della “seconda stagione”, ma la scelta non pone problemi alla fruizione della serie dato che gli episodi sono comunque autonomi: probabilmente la distribuzione delle storie dipenderà dal numero di volumi previsti per completare la ristampa.

L’albo si presenta curato come i due precedenti: nelle prime pagine troviamo un’interessante intervista ai due autori, che parlano della genesi della serie, delle influenze, delle ispirazioni e degli obiettivi che si ponevano realizzando Pippo Reporter. Dalle parole dei coniugi Turconi emerge un grande amore per i personaggi Disney e una concezione chiara in testa di questo tipo di fumetto e dei suoi punti forti: c’è consapevolezza dei mezzi a disposizione e dell’arte del racconto.
Non mancano infine alcuni bei bozzetti e studi di vignette, che insieme al fumetto completano un tomo utile per conoscere uno dei migliori esponenti del buon fumetto Disney degli ultimi anni.

Abbiamo parlato di:
Definitive Collection #3: Pippo Reporter #1
Teresa Radice, Stefano Turconi
Disney/Panini Comics, febbraio 2015
130 pagine, colori, brossurato – € 3,90
ISSN: 9 772384 993902 50003

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *