Domenica 25 settembre si è concluso il Treviso Comic Book Festival: tre giorni di mostre, talks, workshops, mostra mercato e, naturalmente, l’assegnazione dei premi Boscarato, dedicati alla memoria dello storico fumettista di Treviso. Per un finesettimana quindi la città ha accolto decine di fumettisti e fumettiste, case editrici, critici e appassionati.
Numerose le mostre, sparse in vari luoghi della città: quella di Cristina Daura, che ha firmato il manifesto del festival, la personale di Max De Radiguès, una dedicata alla rivista antologica autoprodotta “Amianto Blu”, la collettiva “Tutto un altro Lupo” con le reinterpretazioni dello storico personaggio di Silver, “Comfort Zone” che raccoglie alcuni lavori dell’illustratrice e fumettista Sarah Mazzetti, “Current Mood” di Yu Cai, “New School Sorcerers” di Alba BG e Davilorium, “I sogni sono segni” di Irene di Oriente, “Dolce Malinconia” di Agnese innocente, “Cervello di Gallina” di Silvia Righetti, con in mostra le tavole dell’omonimo fumetto appena uscito per Coconino Press e infine “Colorama: new voices in comics”, mostra che raccoglie alcuni dei lavori prodotti all’interno di uno studio di stampa d’arte di Berlino, noto per coinvolgere artisti nel campo del fumetto sperimentale e per le sue produzioni di editoria alternativa, disponibili per l’occasione all’interno della mostra mercato. Tutte le mostre sono visitabili fino al 9 di ottobre.
Oltre alle mostre, si poteva partecipare a un ricco programma di incontri, con ospiti e temi di ogni genere, concentrati nelle giornate di sabato e domenica. A fronte di un programma variegato e di una grande quantità di speakers, la durata dei singoli incontri si è rivelata molto breve (mezz’ora o quarantacinque minuti), lasciando quindi poca possibilità allo svilupparsi di un dibattito e di rado lo spazio per le domande dal pubblico.
La mostra mercato ha visto la partecipazione di numerose case editrici, molte delle quali hanno portato al festival le ultime uscite in anteprima, insieme ad autrici e autori in dedica tra cui spiccavano, come ospiti internazionali, Max De Radiguès (autore di Gli anni difficili, pubblicato in Italia da MalEdizioni), Linnea Sterte (autrice di Disfacimento, uscito in Italia per ADD Editore) e Danijel Zezelj (che dedicava il suo Il capo dei cervi allo stand di Eris Edizioni) .
Ben fornita anche l’area delle autoproduzioni, sotto i portici del Museo Nazionale Collezione Salce, proprio di fronte al padiglione delle case editrici. La sera di sabato 24 si è potuto incontrare tante facce note (e molte di nuove) durante la bella festa al Centro Sociale Django, con musica live (e pure una performance di Live coding) e l’esposizione delle opere di Yu Cai. Il momento tanto atteso è stato naturalmente quello della premiazione, animata dall’energia di Alessandro Baronciani e di Dottor Pira che presentavano i candidati e annunciavano i vincitori, nella stessa atmosfera distesa che ha caratterizzato tutto il festival.
Un’ottima edizione del festival dunque, per la prima volta sotto la direzione di Sara Chissalè. In generale, ciò che caratterizza il TCBF è proprio l’atmosfera: a fronte di un programma in cui non mancano mostre da vedere e incontri cui assistere, ci si trova a godere anche del clima rilassato e positivo, poco caotico. È l’atmosfera ideale per conoscere nuovi fumetti, nuovi artisti e artiste, nuove prospettive, ma è anche (e forse soprattutto) una bella occasione per incontrare vecchi amici e farne di nuovi, sotto il segno della passione e dell’interesse per il fumetto.