Come da prassi inaugurata recentemente, il primo speciale di Diabolik dell'anno propone una storia più lunga, nel solco delle classiche avventure, e una o due brevi, più sperimentali. Il Grande Diabolik è da sempre gradita occasione per gustare storie che permettano agli autori di osare maggiormente in termini di meccanismo narrativo e soluzioni grafiche (grazie al formato di 15×20, rispetto al 12×17 del mensile, e alla foliazione maggiorata da 128 a 196 pagine) uscendo dalla rigidità che il formato tascabile e la stretta serialità impongono.
Nella storia principale, Il diadema scomparso, lo spunto di Mario Gomboli e Licia Ferraresi, vede il Re del Terrore disposto ad affrontare grandi pericoli per impossessarsi di un diadema legato al suo passato sull'isola di King. L'intreccio, orchestrato da Tito Faraci, gioca sulle due linee temporali del presente e del passato, quando Diabolik era ancora un aspirante criminale. Le scene con protagonista il giovane Diabolik hanno il compito di inquadrare meglio il prezioso protagonista della storia, permettendo al lettore di apprendere i motivi per i quali il criminale ne sembri ossessionato. Si tratta di un paio di sequenze che si incastrano molto bene nella trama ben congegnata, che si sviluppa con coerenza svelando i dettagli gradualmente, fino a un epilogo soddisfacente, capace di narrare efficacemente gli scioglimenti delle sottotrame dei comprimari.
I disegni di questa storia sono affidati alla coppia Giulia Francesca Massaglia (matite) e Stefania Caretta (chine) per la linea temporale del presente, mentre le scene in analessi sono disegnate da Giuseppe Palumbo. Il fumettista di Matera, veterano sulle pagine de Il grande Diabolik, realizza l'ennesima ottima prova, caratterizzata dal largo uso delle vignette orizzontali e dal segno corposo che rendono il suo Diabolik ormai inconfondibile.
Le due autrici, che avevano esordito sulle pagine de Il Grande Diabolik nel 2019 con la storia breve La scelta, sono alla loro prima prova sulla distanza.
Il tratto di Massaglia si distingue per la precisione e la cura del dettaglio, qui ancora più apprezzabili rispetto alla serie regolare grazie al formato dell'albo. All'interno di una griglia abbastanza classica, le matite delineano personaggi che recitano in maniera convincente grazie a posture fluide e realistiche. Anche i volti risultano molto comunicativi, grazie all'attenzione riposta nel disegno degli occhi, delle bocche e delle rughe di espressione. È soprattutto in questi frangenti che si può apprezzare il lavoro di Stefania Caretta, le cui chine valorizzano le matite donando spessore e profondità decisivi per il risultato finale. Gli scenari sono costruiti prestando attenzione ai piccoli dettagli, soprattutto negli interni, dove arredi e drappeggi sono realizzati minuziosamente.
Uniti per sempre, la seconda storia dell'albo, si candida a diventare un classico istantaneo. La natura della breve avventura non permette di anticipare nulla sulla trama, anche se il titolo già lascia presagire qualcosa, ma siamo convinti che una storia del genere entrerà subito nel cuore degli amanti di Diabolik. Sceneggiata da Rosalia Finocchiaro da un soggetto di Mario Gomboli e Thomas Pistoia, e pur essendo a tutti gli effetti un'avventura di Diabolik, la storia viaggia su toni intimi inusuali per la serie, così come lo stile rarefatto ed elegante di David Ferracci è piuttosto lontano dal classico canone diaboliko. Il risultato è una storia affascinante e coraggiosa (vengono in mente altri begli esempi di storie simili pubblicate nel corso degli anni, che sono state ripubblicate nella raccolta Diabolik fuori dagli schemi) un esperimento del tutto riuscito che valorizza l'albo e che dona anche un senso di compiutezza alla scelta di proporre delle storie brevi all'interno del primo speciale dell'anno.
Abbiamo parlato di:
Il grande Diabolik 1-2021 – Il diadema scomparso
AA.VV.
Astorina, 2021
196 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,40€
ISBN: 9771127102007