Nell’ambito delle interviste alle realtà editoriali italiane più attive nel campo del fumetto digitale, diamo la parola a Massimiliano Clemente, direttore editoriale di Tunué, casa editrice tra le prime in Italia a essersi confrontata con il mondo del fumetto digitale e che recentemente ha rafforzato ancora di più la sua presenza su questa piattaforma, mettendo a disposizione il suo intero catalogo per l’acquisto e la lettura tramite dispositivi digitali come tablet e smartphone.
Nel nostro paese la Tunué è stata una delle case editrici “pioniere” nel presentare fumetti sulla piattaforma digitale, con il primato della pubblicazione del primo libro a fumetti in lingua italiana su iPad con “Heidi Mon Amour“. Potete dirci su quali linee editoriali, economiche, etc. si è evoluto il vostro approccio al fumetto digitale?
Nella fase di lancio in Italia dei primi ereader e tablet, più che linea editoriale era necessario avere una strategia commerciale: essere presenti. Proprio per questo la Tunué è stata la prima casa editrice di fumetti a presentare i propri ebook nell’Apple Store. In seguito, abbiamo avuto una pausa di riflessione, sia per i bassissimi livelli di penetrazione degli ebook a fumetti sia per capire come gestire il nostro catalogo elettronico.
Attualmente, con il lancio di 99 titoli Tunué in ebook, abbiamo potenziato la nostra presenza nelle principali librerie on line (BookRepublic, Ultima Books, Libreria Rizzoli store, Saperepopolare, Amazon, iTunes) e contiamo di proporre le novità in tempo reale con la versione cartacea.
La app Tunué per piattaforma iOS Apple è ormai “ferma” da molto tempo. Avete deciso di abbandonarla per passare alla pubblicazione delle singole opere tramite i principali store digitali italiani o pensate di riproporre in futuro un’applicazione che possa racchiudere l’intero catalogo della casa editrice?
Migliorare e potenziare l’app dedicata è una delle possibilità, perché avere un’applicazione “residente” sui device dei lettori è strategicamente importante, ma dovrà coesistere con l’offerta dei libri anche nelle librerie on line e, speriamo, nei punti vendita tradizionali (in questo periodo alcune librerie stanno testando i servizi di vendita ebook).
Riferendosi alla vendita tramite app dedicata e quella attreverso gli store digitali, quali sono secondo voi i pregi e difetti delle due opzioni?
Come detto in precedenza, l’app residente è sempre presente nei device dei lettori e quindi può configurarsi come un canale diretto fra casa editrice e utente; di contro, potrebbe perdersi nel mare magnum delle applicazioni che ognuno di noi ha sul suo apparecchio. Gli store più noti, invece, assicurano la forza del nome, del brand aziendale, che unito a campagne promozionali specifiche possono invogliare con più forza all’acquisto i lettori.
Dopo la promozione iniziale, quale sarà il costo dei vostri volumi in digitale?
Dopo il lancio a 1,99 siamo passati a diversi scaglioni di prezzo: partiamo da 2,99 per alcuni saggi e fumetti, passiamo a 4,99 per la maggior parte dei titoli, fino a 7,99 per i saggi più corposi. In ogni caso, sempre meno della metà del costo della versione cartacea.
Cosa pensate della problematica sul costo degli ecomics ed ebooks?
La nostra esperienza ci porta a ritenere che i lettori comprino l’ebook solo se il prezzo è molto basso, sotto i 5 euro, altamente concorrenziale al libro di carta. Questo perché molte volte l’ebook può servire a scoprire un determinato autore o ad avvicinarsi a una storia che incuriosisce. Il costo elevato di alcuni libri digitali è collegabile non solo alle pressioni che arrivano dagli agenti e dai grandi autori di bestseller, ma anche dalle case editrici collegate, che non vogliono cannibalizzare la versione cartacea e pretendono di mantenere inalterato il margine di guadagno e le royalties.
In Italia siamo certamente indietro rispetto agli States o al Giappone in fatto di fruizione di opere in digitale. Come credete evolverà la situazione e quanto puntate su questo canale?
Il mercato non evolverà solo quando il digital divide sarà abbattuto e il costo degli ebook si sarà livellato verso il basso, ma quando aumenterà l’indice di lettura generale, che vede l’Italia ancora agli ultimi posti dei paesi industrializzati, e quando gli editori riusciranno a intercettare le nuove forme di lettura e consumo culturale che caratterizzano i nativi digitali e le nuove generazioni.
È sufficiente offrire la versione digitale di un fumetto o di un’opera, o pensate si debba andare oltre per esempio offrendo contenuti speciali rispetto alla versione cartacea o aggiornamenti nel tempo per le opere di saggistica? Quali sono le vostre intenzioni in merito?
Le ultime tendenze vanno verso l’enhanced book per qualsiasi tipo di ebook. È obbligatorio arricchire la versione digitale di un libro con contenuti speciali, ma per farlo servono risorse produttive, strategiche e umane importanti, e non tutte le realtà editoriali possono permetterselo.
La Tunué, per esempio, ha lanciato l’ebook di Storia dell’animazione giapponese in una versione rivista e corretta dall’autore. Ma abbiamo anche realizzato ebook a fumetti con animazioni, soundtrack e informazioni aggiuntive, come Gaia Blues e Frammenti di viaggio.
Che risposte avete avuto finora dalle vostre iniziative?
I lettori sono molto attenti e curiosi, e questo ci fa ben sperare. Da parte nostra, continuiamo a formarci e a seguire l’evolversi di questo settore, perché ci interessa arrivare a produrre ebook che non siano semplici riproposizioni delle versioni cartacee. Per arrivarci è necessario che anche gli autori abbiano la consapevolezza di questi nuovi media e delle principali possibilità produttive e tecniche, perché sono loro il centro del processo creativo. Stanno emergendo anche nuove figure professionali legate agli ebook, perché la filiera produttiva di un enhanced book può prevedere la presenza dell’editor e del programmatore, del musicista e dell’animatore, del grafico e del matematico…
Infine, qualche numero, se potete fornircelo. Quante copie digitali avete venduto finora, grazie anche all’iniziativa di tutto il catalogo a € 1,99 e, confrontando ciò con la vendita cartacea, che trend ne potete desumere?
Le vendite hanno rispecchiato i nostri programmi. Crediamo che la saggistica in ebook possa avere uno sviluppo molto interessante, mentre con il fumetto la situazione cambia, perché l’appassionato è ancora legato alla versione cartacea: il desiderio del possesso, il collezionismo, il senso tattile della carta, sono elementi emozionali e percettivi ancora molto vincolanti. Serviranno nuovi prodotti, sarà necessario un nuovo paradigma creativo che permetta di realizzare non più «fumetti» ma nuovi prodotti culturali de dovranno essere nominati. Uguale resterà il bisogno di inventare e raccontare storie, di creare universi narrativi avvolgenti, di potenziare l’immaginario.
Intervista effettuata via email il 04/06/2013