Trash è un hard boiled affascinante, originale nella conduzione della storia, complesso nella sceneggiatura, ambizioso per gli epigoni letterari di riferimento (Hammett, Spillane, ecc.) ma non pienamente riuscito. È infatti un fumetto diviso nettamente in due, dove sia i disegni che la sceneggiatura cambiano decisamente dalla prima parte alla seconda.
La prima, illustrata da un Gipi debitore di Munoz, estremamente oscuro, espressionista, graffiante, che suggerisce invece di mostrare apertamente, trova un felice equilibrio con testi essenziali, sincopati, misurati e taglienti. Il risultato è non di primo impatto ma senza dubbio affascinante, con quel tono da poesia nera decadente e alimenta la curiosità di proseguire. La seconda parte vede i disegni di un Leone Cimpellin non certo al massimo della forma, fin troppo didascalici laddove Gipi era invece evocativo e suggestivo, accompagnati da un testo molto più invadente, un sottotesto da voce fuori campo che rallenta terribilmente il ritmo, appesantisce la trama, si sposta su territori pericolosi, dove le ellissi, i modi di dire, le espressioni sopra le righe raggiungono un livello a tratti grottesco. Che i testi eccessivi servissero, nelle intenzioni degli autori Roberto Cardinale e Stefano Nocilli, ad arricchire una parte grafica non pienamente felice? Incappando così in un doppio errore, sommergere i disegni stessi e perdere la tensione costruita nella prima parte. Occasione sprecata, ma una lettura nel complesso piacevole.
Abbiamo parlato di:
Trash
Roberto Cardinale, Stefano Nocilli, Gipi, Leone Cimpellin
Edizioni Di, luglio 2007
212 pagine, brossurato, bianco e nero – 15,00 €