Sono davvero poche le persone – e ancora meno gli artisti – che riescono a rendere la loro quotidianità coerente con l'idea di vita che lasciano trapelare dalla loro arte. Uno di questi è certamente Miguel Ángel Martín, maestro del fumetto spagnolo che ho avuto il piacere di conoscere nel 2012, in una delle sue prime collaborazioni con Nicola Pesce Editore. Persona squisita, di una simpatia travolgente, con cui poter disquisire di tutto e in qualsiasi occasione, che sia una cena, un aperitivo o davanti ad una coca cola – per lui rigorosamente ghiacciata – sorseggiata allo stand durante la fiera.
Una persona apparentemente eccentrica, bizzarra, che ha però mantenuto fede all'idea di vita che ogni artista che si definisce davvero tale dovrebbe avere il coraggio di condurre: una vita votata alla libertà, intesa non solo come espressione artistica pura e senza limiti, ma come un modo di condurre la propria quotidianità fuori dalla tranquillità dello schema abituale.
La sua arte ha da tempo varcato i confini europei, e gli impegni del 2016 lo hanno dimostrato:
In Spagna, ad esempio, continua la promozione della sua versione illustrata di Don Quijote de la Mancha, con 150 tavole pubblicate alla fine del 2015 in due bellissimi tomi cartonati e raccolti in un elegante cofanetto. In uscita, poi, il suo nuovo libro illustrato: si tratta di In attesa dei barbari, adattamento del poema più famoso di Cavafy.
In Giappone, dove Miguel Ángel ha vissuto pochi mesi fa una delle più belle esperienze della sua vita, sia a livello professionale che personale. La prima tappa nipponica lo ha visto infatti ospite del concerto dei CopASS GrinderZ nel club Fever di Tokyo. Un concerto – dice Miguel Ángel – «davvero speciale, con due muri di 20 guitar amps ognuno. I tappi per le orecchie erano obbligatori!».
L'intera sala e il palco erano tappezzati con banner giganti con i suoi disegni, compresa una maschera gigante Snuff alle spalle della band e il cortometraggio Snuff 2000 di Borja Crespo, ispirato all'omonima graphic novel di Miguel Angel, proiettato con sottotitoli in giapponese prima dello show.
Il giorno successivo, invece, Miguel Ángel ha partecipato alla premiere della mostra a lui dedicata nella galleria Vanilla a Ginza, Tokyo. Per l'occasione, la band CopASS GrinderZ ha prodotto il merchandising ufficiale di Miguel Angel con t-shirt, tazze, badge, borse e anche tenugui (una specie di asciugamani molto popolare in Giappone) oltre che con un libro split (dove la metà era dedicata alle sue opere ed il suo artwork e l'altra alle foto di Keiko Irakawa, la fotografa ufficiale della band). Infine, una action figure di RubberFace, il protagonista del film Snuff 2000, creata per l'occasione da Takayuki Takeya, artista molto noto in questo periodo in Giappone per aver realizzato il mostro dell'ultimo film di Godzilla.
L'ultimo giorno del tour in Giappone ha visto Miguel Ángel impegnato nella mostra al Vanilla con uno showcase con musica dal vivo con Zero e Nagoshi, chitarristi dei CopASS GrinderZ che è stato un vero e proprio successo, a giudicare da come la sala del Vanilla era gremita.
L'Italia, invece, resta senz'altro il Paese che ha con Miguel Ángel un legame speciale (alla mia domanda sul se nota delle differenze di approccio tra i fan italiani e quelli spagnoli Miguel ha le idee molto chiare, rispondendo che «Il pubblico italiano è sempre gentilissimo e molto rispettoso con me e gli artisti in genere. Penso che nel mio caso ha contributo avere un fumetto sottoposto a sequestro giudiziario, grazie al quale sono diventato più cult in Italia che in Spagna»).
In particolare il suo legame con Napoli è certamente quello più intenso: Miguel Ángel fu infatti ospite alla prima edizione del Comicon con la mostra dedicata a Psycopathia Sexualis, all'epoca pubblicato da Topolin edizioni. Una città, Napoli, dove Miguel si sente davvero a casa e dove torna ogni volta che si presenta l'occasione, come quest'anno, in cui sarà ospite della edizione 2017 del Comicon a molti anni di distanza dalla sua ultima visita e dove, allo stand Nicola Pesce Editore (che omaggerà i primi 50 fan di Miguel Angel che acquisteranno una copia del suo Total Over Fuck con un peluche di Snuff), dedicherà le copie dei suoi volumi editi da NPE e si intratterrà come sempre con gli appassionati.
Alla mia domanda su cosa ne pensa della presidenza Trump – domanda d'obbligo sull'attualità spicciola che cerco sempre di fargli ad ogni occasione utile perché il suo è uno dei pochi punti vista “al di là del velo di Maya” – Miguel Ángel risponde nell'unico modo coerente con la sua personalità e, quindi, con la sua arte: «Credo che la cosa più interessante della vittoria di Donald Trump, come è stato per il Brexit, è che nessuno aveva intuito il risultato. Che nulla possa essere controllato mi sembra una bellissima notizia, ha, ha!».
Ti aspettiamo a Napoli, Miguel Ángel!
Articolo sponsorizzato