LAURA PASOTTI (Il garage ermetico)

1) Morti di sonno di Davide Reviati (Coconino)
Davide Reviati ripercorre l’infanzia di un gruppo di ragazzini cresciuti all’ombra del petrolchimico di Ravenna. Siamo nel villaggio Anic, creato per gli operai della fabbrica. Sogni, speranze, delusioni e le interminabili partite di calcio cadenzano il ritmo di una storia che ha il sapore del romanzo di formazione e corre sul filo della memoria.

2) Il gusto del cloro di Bastien Vivés (Black Velvet)
La protagonista del terzo romanzo grafico (il primo arrivato in Italia) del giovane Bastien Vivés è la piscina. Un luogo in cui le persone si spogliano dei vestiti e della maschera che indossano all’esterno e comunicano attraverso i movimenti del proprio corpo nell’acqua. L’autore ricostruisce il microcosmo a bordo vasca con un sapiente uso dell’acquerello e riducendo a minimo i dialoghi.

3) Peter Pan di Loisel (Edizioni BD)
Chi era Peter Pan prima di diventare Peter Pan? Loisel ci racconta di quando Peter era solo un ragazzino povero nella Londra di fine Ottocento e per sfuggire alla realtà di una madre alcolizzata fantasticava con le storie che gli leggeva il vecchio gestore di una locanda, suo amico. Ma poi la fantasia prende il sopravvento. Una storia che ci insegna a non perdere mai di vista i nostri sogni.

4) Sofie e Abou di Judith Vanistendael (Rizzoli-Lizard)
Sofie ama Abou. E Abou ama Sofie. Ma Sofie è una belga di buona famiglia, mentre Abou è un togolese rifugiato politico. Judith Vanistendael racconta la loro storia d’amore senza nascondere paure, difficoltà e timori (soprattutto dei genitori di lei). Una piccola storia che nasconde un grande insegnamento: dobbiamo imparare a non aver paura dell’altro.

5) Lo scontro quotidiano 2 di Manu Larcenet (Coconino)
Si conclude la saga del fotografo Marco, creato dalla matita di Manu Larcenet. Burbero, difficile, nevrotico e attanagliato da una profonda crisi creativa. Quindi assolutamente umano. Marco è uno di noi. Anche per questo è emozionante leggere le sue vicende: la sua vita è la nostra, fatta di alti e bassi, di difficili battaglie e di piccole gioie.

6) Il numero 73304-23-4153-6-96-8 di Thomas Ott (Black Velvet)
Possono i numeri guidare la nostra esistenza? E le coincidenze esistono? Sembrerebbe così leggendo l’ultimo romanzo grafico di Thomas Ott in cui la vita di un boia sembra essere segnata dal ritrovamento di una strisciolina di carta su cui è scritta una sequenza di numeri. Con il suo inconfondibile disegno graffiato e una buona dose di humour macabro, Ott torna ad analizzare gli aspetti più oscuri della vita umana.

7) L’improvvisatore di Sualzo (Rizzoli-Lizard)
La vita è un’improvvisazione. Proprio come il jazz. Sembra essere questa la lezione che Elia Sabaz, protagonista de L’improvvisatore, vuole dare ai lettori. Lui di lavoro fa il maestro alle elementari, ma il suo sogno è diventare un sassofonista. Ci riuscirà grazie a un evento inaspettato. Sualzo firma un’opera delicata e poetica.

8) Gatti neri cani bianchi di Vanna Vinci (Kappa Edizioni)
Continua il viaggio alla ricerca di sé di Vanna Vinci. Questa volta siamo a Parigi e la protagonista è una giovane alla ricerca della propria consistenza esistenziale. Saranno alcuni fantasmi ad aiutarla: un gatto nero, un cane bianco, Samuel Beckett, un amico morto adolescente e la principessa di Lamballe, amica della regina Maria Antonietta.

9) Fog di Roger Seiter e Cyril Bonin (001 Edizioni)
Nella Londra di fine Ottocento la polizia fatica a risolvere alcuni misteriosi omicidi di cui sono sospettati due guerrieri vichinghi, i cui corpi sono stati da poco riesumati. A metà tra poliziesco e fantastico, Fog immerge il lettore nella nebbia della Londra di fine Ottocento e nelle torbide vicende che coinvolgono i protagonisti.

10) Criminal vol.3 e vol. 4 di Ed Brubaker e Sean Phillips (Panini Comics)
Brubaker e Phillips hanno creato un vero e proprio mondo i cui protagonisti non sono supereroi, ma delinquenti, poliziotti corrotti, persone reali alle prese con i fantasmi della propria esistenza e alla ricerca dell’occasione con cui riscattare la propria vita. E che non sempre riescono a trovare.

Menzione storica

1) Valentina mela verde 1 di Grazia Nidasio (Coniglio Editore)
Primo volume con cui Coniglio ri-pubblica i fumetti usciti in origina sul Corriere dei ragazzi e che vedono come protagonista Valentina, adolescente alle prese con la crescita. Un vero e proprio tuffo indietro negli anni Settanta e, per chi li ha vissuti da adolescente, anche nei propri ricordi.

2) Doonesbury L’integrale 1970 – 1972 di Garry Trudeau (Black Velvet)
Lodevole iniziativa quella di Black Velvet: pubblicare tutte le strisce di Doonesbury. Con il primo volume, che raccoglie quelle uscite nei primi anni Settanta, si ricostruisce un pezzetto della storia d’America, vista con gli occhi di una giovane matricola a Yale, che negli anni diventerà il più acuto osservatore della politica americana.

3) L’immaginazione e il potere di AA.VV a cura di Sergio Rossi (Rizzoli)
Undici storie dimenticate di satira e di politica che dimostrano la grande versatilità del medium fumetto, usato allora per percorrere nuove strade. Come nel caso della storia di Alfredo Chiappori sul golpe del Cile, che ha una struttura teatrale, o in quella di Pericoli e Pirella sulla nascita del quotidiano La Repubblica, che ha un’impostazione grafica nuova per l’epoca. Undici storie straordinariamente attuali.

ANDREA PLAZZI (editor e traduttore)

1) Morti di sonno di Davide Reviati (Coconino)
Un romanzo di formazione di ampio respiro, un’epica degli umili che alla forza corale della narrazione unisce una raffinatezza grafica che, nonostante l’impianto pittorico, non penalizza la scansione fumettistica e la leggibilità del racconto. Un libro importante per il fumetto italiano, che espande considerevolmente la tavolozza espressiva della narrativa di ispirazione (auto)biografica. E, per chi conosce da anni le potenzialità di Reviati – autore-per-autori noto e stimatissimo da colleghi e professionisti dell’editoria, ma quasi sconosciuto all’appassionato – l’enorme soddisfazione di vederle espresse.

2) Fratelli di Roberto Battestini (Bottero Edizioni)
Chi si è accorto di questo piccolo gioiello? Un libro strano, persino disturbante, di quelli per cui andrebbe inventata una categoria a parte: biografia? Autobiografia? Non-fiction? Docu-fiction? Fin dove arriva la storia e dove comincia la vita (se tale domanda ha senso)? Incidentalmente, va notato che Battestini sa raccontare a fumetti con un’immediatezza e una freschezza rare, unendo alla capacità di sintesi e di dialogo un controllo impeccabile della pagina e della scansione narrativa al suo interno.

3) Coltrane di Paolo Parisi (Black Velvet)
La conferma definitiva di un talento noto da anni. Paolo Parisi sa raccontare a fumetti e quei suoi pupazzetti ci parlano e ci tengono sulla pagina come disegni più elaborati e complessi spesso non sanno fare. Per non parlare di una sfida che in un autore ancora molto giovane rischierebbe di passare per arroganza: trattare a fumetti un argomento musicale, la vita del musicista che più di tutti nel XX secolo è andato alla ricerca del “suono” per eccellenza. Sfida vinta col suono del silenzio, di cui Parisi è esperto strumentista.

4) Quasi quasi mi sbattezzo di Alessandro Lise e Alberto Talami (Becco Giallo)
Non c’é neppure bisogno di entrare nel merito dell’argomento, che porterebbe lontano: qualsiasi cosa pensiate di religione, ateismo, Chiesa Cattolica e del relativo certificato di appartenenza, il Battesimo, questo libro vi chiarirà le idee. Le vostre, auspicabilmente. Perché Lise e Talami hanno il dono-del-fumetto-che-racconta, della narrazione fluida ed efficace, dei dialoghi (difficilissimi, questi!) accattivanti. E sono anche stati bravi a costruire una storia intorno all’argomento, risolvendo in maniera per nulla didascalica anche le parti più informative e a rischio di prolissità.

5) Il gusto del cloro di Bastien Vivés (Black Velvet)
Si è scritto molto su questo bel libro, rivelazione del 2009 in Francia e in Italia. Vivés, classe 1984, sfoggia una sensibilità psicologica sorprendente in un autore della sua età, ma ancora più stupefacenti sono due aspetti davvero superlativi del volume: la regia e il disegno. La prima rivela grande accortezza nella scelta delle inquadrature e una sicurezza assoluta nel cogliere e trasmettere lo scorrere del tempo reale, una delle cose più difficili nel fumetto, come la prosa “in balìa” del tempo soggettivo del lettore. Il disegno è plastico, espressivo, essenziale ma mai povero, dotato di una sintesi che autori più esperti spesso non raggiungono nel corso di un’intera carriera. Efficacissimo nel cogliere ciò che le parole non dicono ma di cui la storia vive.

6) 1985 di Mark Millar, Tommy Lee Edwards (Panini Comics)
Mark Millar prosegue nella “presa di coscienza collettiva del Marvel Universe” avviata insieme al complice Brian M. Bendis, come potremmo in fondo considerare tutta la loro conduzione delle testate Marvel a partire da Ultimate Spider-Man n. 1 (2000). Con questa serie l’interazione tra l’universo Marvel e il mondo reale raggiunge un nuovo apice, con un èscamotage che Millar (noto seguace del “principio del maiale”) riciclerà poco dopo nel corso della sua tenuta di Fantastic Four (serie classica). Prova maiuscola per il disegnatore Tommy Lee Edwards, ottimo narratore in possesso di una tecnica superba sia in bianco e nero che, come in questo caso, a colori.

7) Dykes di Alison Bechdel (Rizzoli)
Fun Home, della stessa autrice, è stato il migliore romanzo di formazione degli ultimi anni. Il libro ideale per capire la differenza tra parlare di sé e della propria vita e lo sterile esercizio di ombelico-watching di tanti “real life comics” di maniera degli Anni Zero. Dykes fa capire come e perché certi lavori non nascano dal nulla e da un giorno all’altro: centinaia di strisce in cui il talento grezzo di Bechdel si affina gradualmente, graficamente, ma soprattutto nella scrittura dei dialoghi e nell’affinamento di un umorismo disincantato e per nulla compiacente verso tic e idiosincrasie dell’ambiente lesbico.

8) Marzi 1 di Sylvain Savoia e Marzena Sowa (Coconino)
Ancora un’autobiografia, quella della giovane donna polacca Marzena Sowa, raccontata dal compagno autore di fumetti Sylvain Savoia. Stile e ritmo del racconto sono quelli del diario, tradizionali e rassicuranti, e l’esecuzione è impeccabile: un lavoro di grande professionismo al servizio di una vicenda personale intensa e di grande interesse storico (l’infanzia dell’autrice nella Polonia di Solidarno?? e della crisi del regime filo-sovietico). Si è parlato di “Persepolis polacca” ma forse “Hergé goes East” descrive meglio non tanto il taglio grafico quanto la grazia leggera del racconto.

9) La ministronza di Alessio Spataro (Grrrzetic)
Spataro non si merita tutta la pubblicità delle polemichette immotivate causa mancanza senso dell’umorismo del regime vigente, ma il suo fumetto sì. Totalmente privo del senso della misura (e neanche questo complimento se lo merita), comicamente parlando l’autore catanese non le azzecca tutte ma è bravissimo a farsele perdonare col suo disegno solidissimo ed espressivo, il meglio che il panorama esangue della satira e dell’umorismo ha espresso negli ultimi anni, a meno di andare indietro di almeno una generazione (Disegni, Maramotti, il compiantissimo Angese).

10) Sabato tregua di Andrea Bruno (Canicola)
Per Andrea Bruno, il suo disegno e le sue ambientazioni si usano spesso termini come “cupo” (o “dark”, fate voi), “disperato”, “desolato”. Perché non “potente”, “energetico”, “rabbioso”, “risoluto”? Si prestano benissimo a Sabato tregua, una delle cose migliori di Bruno e, forse, un punto d’arrivo: il respiro della storia breve comincia forse ad andare stretto a un autore da tempo maturo e ormai più noto nell’ambiente galleristico che in quello strettamente editoriale. La prossima sfida potrebbe quindi essere narrativa: articolare una storia di ampio respiro potrebbe rivelarsi non banale per la forza di uno stile e – in senso lato – di un approccio all’immagine che traggono forza dalla concisione e da tavole “ad alta densità”.

Menzione storica

1) Erotico e fantastico. Opere 1980-1995 di Magnus (Rizzoli-Lizard)
Una selezione singolare, ma di valore assoluto, delle opere di Magnus, per la prima volta in un formato accessibile e di qualità: autentici capolavori introvabili da anni, se non in costose edizioni speciali di difficile reperibilità. Tra i tanti: la pionieristica Socratés Countdown e lo struggente, poetico Lunario, apice stilistico di Magnus. Gran parte delle riproduzioni provengono da originali messi a disposizione da privati, con uno scrupolo editoriale raro e forse senza precedenti per un grande editore.

2) Don Chisciotte di Lino Landolfi (Nicola Pesce)
Un recupero davvero lungimirante non semplicemente di un bravo autore dimenticato ma – per stile, eleganza, carica innovativa – di un vero e proprio maestro del fumetto. In una difficile classifica, questo Don Chisciotte è forse l’opera migliore di Lino Landolfi, disegnatore superbo, il cui impianto grottesco-umoristico ha pochi termini di confronto (Jacovitti, Bonvi,… E poi?). Un fumetto impeccabile per scrupolo letterario e realizzazione, percorso da una costante tensione etico-educativa tipica di tutta l’opera dell’autore. ? auspicabile che, come avvenuto per Gianni De Luca, sia solo il primo episodio di una riscoperta non solo editoriale ma critica e artistica di Landolfi.

3) Valentina mela verde 1 di Grazia Nidasio (Coniglio Editore)
Se ne parlava da anni e finalmente ci siamo arrivati. Non c’é molto da dire: una delle prime dieci opere in assoluto del fumetto italiano di sempre, firmata dalla sua più grande autrice. Ancora in piena attività, Grazia Nidasio è un pezzo di storia del nostro costume e Valentina – per quanto ampiamente storicizzata – è la sua opera più rappresentativa per respiro, continuità e carica innovativa. Fumettisticamente, è un florilegio di inventiva e soluzioni originali, in anticipo di anni sullo stesso Will Eisner, allora misconosciuto nel nostro paese e unico possibile paragone per Grazia Nidasio.

ANDREA PROVINCALI (Il Mucchio)

1) Il gusto del cloro di Bastien Vivés (Black Velvet)
Esempio perfettamente riuscito di come il fumetto, inteso come vero e proprio mezzo di comunicazione, possa essere sfruttato al massimo. Solo con esso infatti questa delicata e semplice (non) storia d’amore, dove non succede quasi niente, poteva essere raccontata: sono i particolari impercettibili, i lievi cambi di inquadratura e i disegni sinuosi a risucchiarci in questo microcosmo al gusto di cloro.

2) Sabato tregua di Andrea Bruno (Canicola)
Andrea Bruno riesce a confermarsi come uno degli autori italiani più interessanti, se non addirittura “scomodi”. Proprio come scomodo è il formato A3 che racchiude Sabato tregua, una storia sulla marginalità, la solitudine e il disfacimento dell’umanità. Da incorniciare la sequenza cruda e spiazzante delle prime quattro tavole.

3) Io e te su Naboo di Mabel Morri (Kappa Edizioni)
L’inconfondibile “stile Mabel Morri” emerge chiaro e spontaneo in questo struggente e malinconico romanzo a fumetti. Sono i nasini all’insù, le silhouette particolari, le scarpine e le inquadrature ricercate a raccontare questa straziante storia in bilico tra la morte e la speranza.

4) Le strade di sabbia di Paco Roca (Tunué)
Dopo Rughe, lo spagnolo Paco Roca si conferma autore ispirato in grado di affermarsi a livello internazionale. Se nella sua opera precedente la vecchiaia e la malattia rendevano la mente una gabbia, In Le strade di sabbia sono la fantasia e l’immaginazione a preparare la fuga dalla realtà.

5) Il numero 73304-23-4153-6-96-8 di Thomas Ott (Black Velvet)
Un fumetto muto che col suo incedere ipnotico e circolare, reso ancor più avviluppante e claustrofobico dal personale segno di Ott, cattura lo sguardo e la curiosità.

6) Le divisioni imperfette di Makkox (Coniglio Editore)
Makkox porta a compimento la sua cinica e spietata soap opera sulle relazioni umane con tanto di dietro le quinte.

7) Jimmy Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla Terra di Chris Ware (Mondadori)
Un lungo viaggio nella vita e nella fantasia del “ragazzo più in gamba sulla terra”. Chris Ware è riuscito a donare al fumetto un nuovo orizzonte stilistico-formale.

8) Coltrane di Paolo Parisi (Black Velvet)
Nuvole jazz. Paolo Parisi racconta impeccabilmente questo suo “amore supremo” per John Coltrane.

9) Kurden people di Marina Girardi (Comma 22)
Meritevole esordio fumettistico. Marina Girardi è riuscita a mischiare memoria personale e memoria storica in maniera poetica e incisiva.

10) Dimenticare Tienanmen di Davide Reviati (Becco Giallo)
Una delle stragi più atroci e impunite dell’umanità viene qui rievocata poeticamente e oniricamente da Davide Reviati. Per non dimenticare. Mai.

Menzione storica

1) L’immaginazione e il potere di AA.VV a cura di Sergio Rossi (Rizzoli)
2) Cuori pazzi di Altan (Comma 22)
3) Tutto ricomici? con un’estate indiana di Hugo Pratt e Milo Manara (Rizzoli-Lizard)

SERGIO ROSSI (editor, giornalista, www.lastampa.it )

1) Lo scontro quotidiano 2 di Manu Larcenet (Coconino)
Si piange, si ride, si pensa, si rilegge. Come Cechov, Larcenet non ha ricette e neppure formule magiche da offrire al lettore: solo il suo sguardo pietoso nei confronti degli ultimi.

2) Ritorno alla terra di Manu Larcenet (Coconino)
Via dalla pazza folla, scappo dalla città. Ma davvero si pu? sfuggire a se stessi? E gli autoctoni sono davvero buoni come vuole la tradizione? Un insolito, divertentissimo romanzo di formazione per quarantenni.

3) Gatti neri cani bianchi di Vanna Vinci (Kappa Edizioni)
Romanzo di formazione in una Parigi fuori dagli schemi, tra gatti parlanti, passages che bucano tempo e spazio, ricordi che non vogliono passare. Il libro che segna una nuova stagione creativa per Vanna Vinci.

4) Il gusto del cloro di Bastien Vivés (Black Velvet)
Boy meets girl. La storia più antica, ma anche più difficile. Una scommessa vinta da un giovane autore francese che usa tutta la forza della narrazione per immagini.

5) La macchina perversa di Felipe H. Cava e Federico Del Barrio (Comma 22)
la lotta contro la dittatura, contro qualunque dittatura, pu? passare anche attraverso il fumetto, fosse anche quello apparentemente più ingenuo. Una grande lezione di storia, etica e scrittura per immagini.

6) Città 14 di Pierre Gabus e Romuald Reutimann (Planeta DeAgostini)
Il ritorno del racconto azione, dialoghi, personaggi scolpiti con pochi e incisive tratti, colpi di scena ad ogni pagina, la voglia di girare pagina e sapere come va a finire, giocato con ironia, splatter, pulp, sesso e avventura. Che volere di più?

7) Valzer con Bashir di Ari Folman e David Polonsky (Rizzoli-Lizard)
Un viaggio nella memoria interrotta, nell’ammissione di colpa di un singolo che diventa la catarsi di un’intera nazione e di una generazione che ha rimosso il male fatto; un viaggio nel passato prossimo che si vuole cancellare ma che ritorna, incessantemente.

8) Esperanto di Otto Gabos (Black Velvet)
Un esempio di quando si parla di romanzo per immagini. Una storia che spiazza continuamente il lettore nel suo evolversi, pagina dopo pagina. Se ha un difetto? È troppo corto.

9) Fragola e cioccolato di di Aurélia Aurita (Coniglio Editore)
Dove si pu? spingere l’autobiografia? Aurel?a Aurita racconta nei minimi dettagli la sua relazione amorosa con un altro autore di fumetti (anche questi autobiografici), Frederic Boilet. Senza veli, senza censure, senza pudori, ma con amore, ironia e affetto.

10) Ultima lezione a Gottinga di Davide Osenda (001 Edizioni)
Raccontare la matematica è difficile. Osenda riesce invece a rendere quel senso di vertigine che si prova di fronte alla bellezza e alla profondità di significato di formule che una cultura ascientifica rigetta. Ci sono dei difetti, soprattutto nel disegno, ma il risultato finale non cambia.

Menzione storica

1) Valentina mela verde 1 di Grazia Nidasio (Coniglio Editore)
L’universo di un’adolescente tra gli anni sessanta e settanta raccontato in diretta senza veli e pudori, ma con grazia, ironia, un pizzico di perfidia e di amore verso questi frutti acerbi che cercano se stessi in un mondo che cambia e di cui non hanno le istruzioni. Grazie Nidasio è un classico, non solo del fumetto.

2) Custer di Carlos Trillo e Jordi Bernet (Allagalla)
Molto prima dei reality, Carlos Trillo racconta come è la vita di un’attrice seguita ogni minuto dalla televisione e poi mandata in onda. Ma chi è il mostro: lei o i suoi spettatori? Un capolavoro ritrovato, da rileggere e meditare.

3) Alack Sinner vol. 4 Trovare e Ritrovare di Carlos Sampayo e José Mu?oz (Nuages)
? una di quelle storie che hanno fatto grande il fumetto inteso come linguaggio, racconto, voglia di raccontare uscendo dal già fatto e già detto.

SIMONE SATTA (www.de-code.net)

1) Jimmy Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla Terra di Chris Ware (Mondadori)
Un “fumetto” di formazione intenso e allo stesso tempo aristocraticamente distaccato, un piccolo gioiello di graphic design al servizio del fumetto. Un capolavoro rimasto inspiegabilmente inedito in Italia per quasi dieci anni. Un autore che con Jimmy Corrigan ha già detto moltissimo, ma che avrà sicuramente ancora molto altro da dire. Noi saremo sempre lieti di ascoltare, pardon, di leggere.

2) All Star Superman di Grant Morrison e Frank Quitely (Planeta DeAgostini)
All-Star Superman è il frutto dell’amore che un appassionato ha per i fumetti con cui è cresciuto. L’appassionato in questione si chiama Grant Morrison e il suo Superman è un fumetto meraviglioso. Un fumetto dove Morrison mette non solo il suo solito, grandissimo cervello, ma soprattutto il suo cuore, regalandoci un Superman senza tempo: Superman di Grant Morrison, certo, ma soprattutto Superman.

3) Rat-Man # 75 – Non di questo mondo! di Leo Ortolani (Panini Comics)
Una delle sempre più rare pause che Leo Ortolani si concede fra una ennelogia e l’altra, uno strabiliante concentrato metafumettistico di umorismo e profondità, che mette a nudo alcuni dei meccanismi (e degli autori) che animano il fumetto italiano. L’ennesimo colpo di genio di un autore che forse a qualcuno sembra troppo bravo nel far ridere per essere già giudicato per quello che è: un maestro.

4) Pluto # 1 di Naoki Urasawa (Panini Comics)
Se confrontarsi con i grandi è sempre un rischio, confrontarsi con un dio come pu? essere definito? Se lo sarà chiesto Naoki Urasawa mentre, partendo da una delle storie più note del “dio dei manga”, Osamu Tezuka, dava vita (con Takashi Nagasaki) a Pluto? Un’opera rispettosa, potente ed elegante, che ricrea il mito di Tetsuwan Atom con lo stile narrativo unico dell’autore di 20th Century Boys.

5) X-Men: Magneto Testament di Greg Pak e Carmine Di Giandomenico (Panini Comics)
Uno splendido fumetto di supereroi, ma senza supereroi. Un Magneto convincente prima ancora di essere Magneto. Una storia sullo sfondo di uno scenario difficile, quello rappresentato dall’Olocausto, che un Greg Pak particolarmente ispirato e un Di Giandomenico attento e visionario confezionano con delicato e impietoso realismo.

6) The Walking Dead # 5 – La miglior difesa di Robert Kirkman e Charlie Adlard (Saldapress)
Ogni volume di The Walking Dead è un pugno allo stomaco, ogni volta più forte. Pur senza risultare mai minimamente gratuito, Kirkman continua a non risparmiare niente ai suoi lettori e soprattutto ai protagonisti delle sue storie. Non sono i morti viventi, i “vaganti”, ma i vivi a far più paura: persone normali, persone come noi. Nulla pu? essere più spaventoso. Nulla pu? essere più agghiacciante.

7) Fables #11 – La guerra dei mille mondi di Bill Willingham e AA.VV. (Planeta DeAgostini)
Leggendo Fables non si pu? non avere il dubbio che realmente tutte le fiabe conosciute nel corso della nostra infanzia oggi continuino a vivere in un tranquillo e riservato angolo di New York, spalla a spalla con noi meri mortali. Un’operazione di mitopoiesi moderna che trova ne La Guerra dei Mille Mondi il suo climax, una parabola narrativa in perenne ascesa con protagonista un cast…”da favola”.

8) Punisher Max 12 – Valley Forge di Garth Ennis e Goran Parlov (Panini Comics)
La migliore storia del Punisher firmata Garth Ennis, forse lo sceneggiatore più in sintonia con il Punisher di tutti i tempi. Un Parlov da colpo al cuore. Sei capitoli d’acciaio e cordite, inchiostro, carta e acido acetico, da manuale del fumetto, che chiudono il lungo ciclo dell’autore irlandese in maniera toccante, inattesa, amara. Amara come dovrebbe essere una storia di Frank Castle.

9) Caravan # 1 – Il cielo su Nest Point di Michele Medda e Roberto De Angelis (Bonelli)
Con un occhio ai serial televisivi e uno alla tradizione Bonelli, Caravan potrebbe rappresentare una delle nuove frontiere del fumetto seriale italiano. Uno degli esordi più convincenti degli ultimi anni, una storia corale dalle mille sfaccettature. Un Michele Medda che ancora si conferma uno degli sceneggiatori più dotati della scena italiana, un De Angelis impeccabile, d’atmosfera.

10) Greystorm # 1 – Grandi progetti di Antonio Serra, Simona Denna e Francesca Palomba (Bonelli)
In un’inedita ambientazione, che riecheggia le opere del grande Jules Verne, si muove Robert Greystorm, scienziato moralmente ambiguo, arrogante, misantropo, lontano anni luce dai canoni bonelliani a cui siamo abituati. L’intreccio imbastito da Serra, sceneggiatore appassionato e passionale, affascina fin dalle prime pagine, ma ad affascinare è soprattutto il suo carismatico protagonista.

Menzione storica

1) Sandokan di Mino Milani e Hugo Pratt (Rizzoli-Lizard)
Un inedito di Hugo Pratt è sempre un evento. Riproporre il suo Sandokan, realizzato su testi di Mino Milani per il Corriere dei Piccoli e mai pubblicato, è un operazione che merita il plauso degli appassionati di fumetti tutti, non solo italiani. Un tassello finora mancante che si va ad aggiungere al mito di uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi.

2) Erotico e fantastico. Opere 1980-1995 di Magnus (Rizzoli-Lizard)
Una raccolta di alcune delle opere migliori del grande maestro bolognese, che mostrano una panoramica sul Magnus più raffinato e carnale, quello forse meno conosciuto dal grande pubblico ma sicuramente il più potente artisticamente. Un’edizione alla portata di tutti di alcune fra le pietre miliari del fumetto d’autore italiano, un fantastico viaggio nell’universo personale di un autore immenso.

3) JLA omnibus di Grant Morrison e AA.VV. (Planeta DeAgostini)
Un balenottero che raccoglie quella che forse pu? essere considerata la più significativa incursione del geniale autore scozzese sulle pagine di una serie mainstream. Più di mille pagine per rivivere il mito moderno della Justice League riplasmata da Morrison, l’occasione giusta per poterlo fare senza dover rincorrere la schizofrenica storia editoriale della sua prima apparizione italiana.

MICHELE R. SERRA (Linus)

1) Jimmy Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla Terra di Chris Ware (Mondadori)
Troppo facile, certo, farsi abbagliare dalla perfezione formale. Su Jimmy Corrigan si scrivono tesi di laurea e i critici sono grati a Chris Ware, che offre loro materiale su cui lavorare davvero, senza pretesti. Ma la grandezza sta nell’essere riuscito a non soffocare le emozioni, dietro l’ipertrofia della struttura, del design; e dietro al progetto di un racconto che fosse (é) summa di un secolo di storia del fumetto.

2) Lo scontro quotidiano 2 di Manu Larcenet (Coconino)
Parlare di vita quotidiana sembra facile. E invece, la noia è dietro l’angolo. Larcenet dribbla tutte le trappole: dietro l’apparente semplicità, la narrazione è fluida e chirurgica, il ritmo perfetto. Un libro estremamente contemporaneo, che parla a un pubblico molto vasto: pochi di quelli a cui ho prestato Jimmy Corrigan l’hanno letto, questo l’hanno divorato. Opera necessaria, anche utile a portare il fumetto fuori dal ghetto.

3) Superspy di Matt Kindt (Rizzoli-Lizard)
Kindt ha fatto nascere la sua spystory sul web. Ma poi – alla faccia delle Cassandre che preconizzano la morte della carta – ha costruito un splendido oggetto-libro per contenerla. Come nella moda gli stilisti si ispirano ai capi vintage, Kindt ripesca atmosfere e soluzioni narrative anni Quaranta, per mettere insieme un’opera indiscutibilmente moderna.

4) Inguine Mah!gazine 2009 di AA.VA. (Comma 22)
La migliore antologia italiana dell’anno, racconta che la globalizzazione è cosa buona e giusta. A volte: tipo, quando permette di venire in contatto con realtà artistiche inaspettate. Non so bene cosa significhino le parole “alternativo” e “underground”, per? penso che Inguine, di queste definizioni, rappresenti il meglio.

5) Canicola #8 di A.A.V.V. (Canicola)
Un’area di cartoonist italiani di alto livello, che non vuole solo raccontare storie, ma imporre uno stile, grafico e narrativo, contemporaneo. Da un paio di numeri Canicola è più libro e meno rivista, e il cambio di formato è coinciso con una decisa maturazione del prodotto.

6) Grotesque di Sergio Ponchione (Coconino)
Oltre a essere uno dei migliori disegnatori in circolazione, Ponchione ha la capacità di risucchiare il lettore dentro il suo immaginario di riferimento. Non è semplice citazionismo: nell’epoca del remix, non è più solo l’idea nuova, a fare la differenza. Altrettanto importante è la capacità di reinterpretare: Ponchione lo fa con grande amore, e ci schiude davanti agli occhi le porte di un universo sconfinato.

7) Hobby Comics dei Superamici (GRRRZETIC )
Senza menarsela troppo, i Superamici raccontano storie geniali. Mi è dispiaciuto, quando il Dr. Pira ha smesso di disegnare per Vice Rap violent in the ghetto street, un fumetto che ti riportava indietro alle elementari, alle caricature disegnate dal compagno di banco: roba da pisciarsi sotto dal ridere, estremamente generazionale. Bravi tutti quanti, Tuono Pettinato è il più raffinato.

8) Città 14 di Pierre Gabus e Romuald Reutimann (Planeta DeAgostini)
Ritorno al fuilleton a basso costo (e già questo è un merito), frullato superpop stragustoso: Disney + BD classica franco-belga + supereroi + social fiction (+ Ballard?) + fantascienza. Impossibile da posare, un cliffhanger dopo l’altro. Peccato che l’edizione italiana non spieghi niente, come al solito la Planeta DeAgostini si distingue in negativo.

9) Romance Killer di Doah Kang (Planeta DeAgostini)
Dopo Il grande Catsby, un altro capolavoro pop, pronto per l’adattamento cinematografico. Qui davvero si realizza la convergenza tra fumetto cartaceo e digitale. Anche chi guarda con sospetto a un’operazione del genere non potrà che convincersi dell’abilità di narratore di Doha. Fra parricidio, violenza, prostituzione e adescamento di minorenni, ce n’é abbastanza per sciropparsi tutte le novecento pagine in un sorso.

10) Sicotronic Records di Miguel Angel Martin (Purple Press)
Martin ha la capacità di raggelarti il sangue nello spazio di due vignette, magari popolate di personaggi che a prima vista sembrano carini e inoffensivi. Suoi sono alcuni dei personaggi più potentemente iconici visti a cavallo del millennio. Se avessi una band, gli chiederei di disegnare tutte le copertine dei miei dischi.

Menzione storica

1) Frontline combat 1 di AA.VV. (001 Edizioni)
Chi ama il fumetto americano, non pu? prescindere da quei pochi anni: cinque, più o meno, è quanto hanno resistito i fumetti della Entertaining Comics, agli attacchi dei censori e alle difficoltà del mercato. Solo Kurtzman poteva proporre al pubblico un fumetto di guerra tanto pieno di sottintesi antimilitaristi, graficamente straordinario, terribilmente sintetico: cinque, sei pagine a episodio, quasi sempre un coito interrotto bruscamente per il lettore. Ma è difficile dimenticare quei racconti.

2) Doonesbury L’integrale 1970 – 1972 di Garry Trudeau (Black Velvet)
Cosa si pu? dire, davanti a una storia che è ormai lunga una vita, e ne contiene molte di più? Trudeau, all’inizio, aveva chiamato il suo fumetto Bull Tales, stronzate. Aveva torto, se ne sarà accorto quando gli è piovuto addosso il Pulitzer. Per? ha continuato a raccontare la vita di una nazione: senza mai prenderla – o prendersi – troppo sul serio, nonostante la gravità degli argomenti che ha trattato. ? solo uno dei tanti motivi che lo rendono grande.
Voto anche al coraggio dell’editore, sperando (invano) che sia ripagato dal mercato.

3) Popeye #2 di Segar (Planeta DeAgostini)
Questa roba è di ottant’anni fa. Non mi viene in mente nessun’altra opera comica che sia invecchiata cos? bene. Fa ridere anche i ventenni del 2010, e questo non è poco. La famiglia Oyl potrebbe essere tranquillamente diventare protagonista – mutatis mutandis – di una sitcom moderna.

LUIGI SIVIERO (House of Mystery)

1) Scagionato Tartaglia: l’aggressore di Berlusconi è Chuck Norris! Autore ignoto http://fumettidicarta.blogspot.com/2009/12/scagionato-tartaglia-laggressore-di.html
Peggio della finta aggressione a Silvio Berlusconi c’é solo la provetta di antrace sventolata da Colin Powell davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Meglio riderci sopra…

2) Batman di Grant Morrison e Tony Daniel (Planeta DeAgostini)
I frammenti della vita avventurosa e psichedelica di un uomo straordinario ricomposti in una biografia apofenica scritta da un autore straordinariamente intelligente e brillante.

3) GG Allin di Antonio Solinas e Marco Corona su Guida illustrata al frastuono più atroce (Lamette) e nel blog http://il-canguro-pugilatore.blogspot.com/2009/07/kevin-lo-zozzone.html
Le linee ingarbugliate e disordinate di Marco Corona riflettono in modo perfetto la vita di un cantante fatta di abusi, eccessi e lerciume.

4) Cartolina da Zagabria di Luca Genovese su Internazionale del 16/10/2009 e in rete nel blog http://poinonsuccedeniente.blogspot.com/2009/10/cartolina.html

Dalle parole ai fatti: Genovese chiede che le università si sforzino di ricercare nuovi metodi di pensiero e nel breve fumetto dà una dimostrazione di come si pu? leggere e descrivere la realtà in modo originale. Due pagine bastano all’autore per creare un fumetto ricco, compiuto e in grado di far riflettere.

5) Morti di sonno di Davide Reviati (Coconino)
Uno dei meriti di Morti di sonno è di riuscire a rendere in modo efficace il cambiamento della percezione di tempo e spazio dall’infanzia all’età adulta. Per i bambini che vi abitano, il petrolchimico di Ravenna e il villaggio degli operai sono grandi come un Universo. Le partite di calcio, le esplorazioni dei canali e tutti gli altri giochi hanno un’aura epica e la pretesa di durare e essere ricordati in eterno. Travolte sotto il peso di centinaia di pagine del fumetto e di decine di anni dei protagonisti, le percezioni si ribaltano diventando un rapido e convulso susseguirsi di violenza, droga e rassegnazione.

6) Quasi quasi mi sbattezzo di Alessandro Lise e Alberto Talami (Becco Giallo)
L’argomento dello sbattezzo, poco noto e discusso anche al di fuori dell’ambito fumettistico, è affrontato dagli autori sia con attenzione al fornire nozioni che con partecipazione e passione. Ammirevoli i disegni di Talami.

7) Pets di Lucia Biagi (Kappa Edizioni)
Non capita spesso che un autore dedichi la massima importanza a OGNI pagina, OGNI vignetta e OGNI nuvoletta come ha fatto Lucia Biagi con Pets, un fumetto costruito tratto dopo tratto con rara delicatezza. La forza del fumetto sta nel fatto che Lucia Biagi, per delineare tanto gli animali antropomorfi quanto i protagonisti umani della storia, se ne frega di marketing e mode e fa semplicemente quello che le piace e ha nel cuore.

8) War story: Condors di Garth Ennis e AA.VV. (Planeta DeAgostini)
Il punto di forza di War Story: Condors è nei dialoghi di Garth Ennis, che in questo fumetto ambientato durante la guerra civile spagnola fa scontrare verbalmente quattro soldati di schieramenti opposti. Sopra le teste dei combattenti volteggia il condor della propaganda che li manovra facendo loro scambiare gli interessi di Stato per idealismo o solidarietà.

9) Il numero 73304-23-4153-6-96-8 di Thomas Ott (Black Velvet)
73304-23-4153-6-96-8 è una formula alchemica che apre squarci oscuri nell’animo umano.

10) Imperatrix e la blatta…di Marta Cerizzi su http://larsoniana.blogspot.com/2009/05/limperatrix-e-la-blatta.html
La recensione a fumetti del Blatta di Alberto Ponticelli realizzata da Marta Cerizzi è un concentrato di ironia, buon gusto e amore per i fumetti. Ha anche il merito di dare risalto a una delle opere migliori degli ultimi anni.

Menzione storica

1) Valentina mela verde 1 di Grazia Nidasio (Coniglio Editore)
Imprescindibile.

2) Hanzo, la via dell’assassino vol. 1 – 4 di Kazuo Koike e Goseki Kojima (Planeta De Agostini)
I fasti di Lone Wolf and Cub sembravano impossibili da ripetere e invece dagli anni ’70 affiora un altro fumetto magistrale di Kazuo Koike e Goseki Kojima.

3) Mazinger Z di Go Nagai (D/Visual)
Perché per leggere un buon manga bisogna fare ricorso all’archeologia? Gli autori giapponesi contemporanei sono andati in aceto oppure gli editori italiani fanno a gara a chi pubblica il peggio del panorama nipponico?

SMOKY MAN

1) Morti di sonno di Davide Reviati (Coconino)
Commovente. Intriso di passione e di tempi passati che non tornano. Guardando al futuro.

2) Interni 2 di Ausonia (Double Shot)
Un Autore, Ausonia, libero di muoversi con la precisione dettata solo dal suo talento e di portarci lontano, fin dentro la sua testa di creativo creatore.

3) Peppino Impastato di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Becco Giallo)
Dedicato con amore a chi ha dato la vita per un’Italia diversa e onesta.

4) Coltrane di Paolo Parisi (Black Velvet)
La musicale eleganza di una biografia.

5) Esperanto di Otto Gabos (Black Velvet)
Una storia apparentemente di genere che fa pensare.

6) Viaggio verso Occidente vol. 2 di Gianluca Maconi (Lavieri)
Maconi sa bene come raccontare con leggerezza.

7) Don Zaucker Santo subito di Emiliano Pagani e Daniele Caluri (Double Shot)
Per risate grasse. Uno dei personaggi più dirompenti del Fumetto italiano recente.

8) Dix # 10 – La casa dell’impiccato di Carlo Ambrosini e Paolo Bacilieri (Bonelli)
Bacilieri è semplicemente un fuoriclasse.

9) Dylan Dog # 280 – Mater Morbi di Roberto Recchioni e Massimo Carnevale (Bonelli)
Finalmente un DD che valga la pena d’essere letto.

10) Comic Show di Sergio Algozzino (001 Edizioni)
Cosa significa fare fumetti. Raccontato con passione e ironia.

Menzione storica

1) Antonio Rubino. Gli anni del Corriere dei Piccoli a cura di Fabio Gadducci e Matteo Stefanelli (Black Velvet)
Un pezzo di storia non solo del Fumetto, ma dell’Arte, italiana.

2) Valentina mela verde 1 di Grazia Nidasio (Coniglio Editore)
Un felice recupero di un classico.

3) Don Chisciotte di Lino Landolfi (Nicola Pesce)
Un gemma dimenticata restituita in tutto il suo splendore.

MATTEO STEFANELLI (Università Cattolica di Milano)

1) Jimmy Corrigan, il ragazzo più in gamba sulla Terra di Chris Ware (Mondadori)
Ambientata a Chicago nell’arco di tre generazioni, è la storia di un impiegato qualunque che prova a riconciliarsi col padre, fallendo tragicamente. Autore funambolico e progettista ‘assoluto’ alla Kubrick, Chris Ware insegue una perfezione grafica del fumetto – figurativa tipografica, e persino cartotecnica – che rende la lettura un’esperienza vertiginosa. Un fumetto come opera grafica totale, strumento plastico per imprigionare i personaggi disegnati in miserabili esistenze.

2) La guerra di Alan 2 di Emmanuel Guibert (Coconino)
Asciutto e commovente, restituisce in fumetto le memorie di guerra di un eroe qualunque, raccolte dall’autore. In questo volume si passa dall’addestramento all’esperienza bellica in Europa del giovane militare, tra momenti di calma e incursioni nel terrore più acuto. Un percorso di formazione che mette al centro l’umanità dello sguardo, raggiungendo risultati di disarmante grandezza.

3) La signorina Else di Manuele Fior (Coconino)
Un adattamento visivamente seducente di un racconto di Arthur Schnitzler, racconta l’ipocrisia della decadente borghesia europea ai primi del Novecento. Il tono degli acquerelli mescola il registro più dolce dell’Art Nouveau (Toulouse-Lautrec o Bonnard) con la sofisticata inquietudine della Secessione viennese (Klimt o Schiele). Un lavoro di straordinaria atmosfera e maestria cromatica.

4) Morti di sonno di Davide Reviati (Coconino)
I dolori della crescita di un dodicenne, tra interminabili partite di calcio, la comparsa dell’eroina e l’ombra del petrolchimico, in “un’estate lunga dieci anni” di fine anni Settanta. Uno splendido e dolente lavoro sulla qualità della memoria.

5) Macanudo 1 e 2 di Liniers (Double Shot)
Tra le più belle daily strip del decennio, Macanudo non ha un protagonista, ma una stramba galleria di personaggi ricorrenti, alternati a gag che sono pure invenzioni visive. L’umorismo brillante e la vena fantastica scoppiettante trovano una splendida sintesi in meta-sequenze che sfondano, con rinfrescante meraviglia, il muro tra le vignette e il lettore.

6) Il mio bimbo di Oliver Schrauwen (Comma 22)
La disturbante storia di uno scherzo della natura, consegnato dalla morte della madre a un padre che si dedica a condurlo all’età adulta, non senza avergli insegnato le basi del golf, della storia della pittura o delle scienze naturali. Una sorprendente esperienza di poesia visiva, disegnata magistralmente in toni retro’ che richiamano Winsor McCay e insieme l’estetica dell’arte primitiva.

7) Apocalypso! di Tuono Pettinato (Coniglio Editore)
L’autore italiano più divertente dai tempi di Leo Ortolani è un parodista nato, che satireggia con l’attualità o la cultura pop, passando per gli aristi futuristi, i supereroi o i personaggi del Corrierino. Nelle sue “vite d’artista” – più divertente di Ivan Brunetti – Tuono offre la sintesi migliore: un misto infantile-ma-crudo tra Johnny Ryan e James Kochalka, con grande senso della lingua e toni retro’ da “racconto morale”, per raccontare le peripezie di personaggi terribilmente inetti.
8) Il gusto del cloro di Bastien Vivés (Black Velvet)
In piscina, un ragazzo e una ragazza. Un incontro, gesti, e qualcosa di non detto che sembra scattare tra i due. Un catalogo di piccoli slittamenti progressivi – routines, sguardi, piccoli scambi, attese – a comporre la sensazione di estasi&stupore per eccellenza: l’inizio di un amore.

9) Le avventure di Spirou e Fantasio: Il diario di un ingenuo di ?mile Bravo (Planeta DeAgostini)
Bravo applica a Spirou la ricetta del “racconto delle origini” e crea una sorta di prequel della prima avventura del giovane portiere d’albergo. L’ingenuità di Spirou si intreccia con la storia politica del 1939, avvicinando il ‘revisionismo’ di Bravo a un Forrest Gump senza la medesima ansia da performance. Il risultato è un felice labour of love sull’intera traiettoria del fumetto francobelga.

10) Sabato tregua di Andrea Bruno (Canicola)
Il lato oscuro della provincia (italiana). Lontano dal vitalismo di un Gipi o un Baru, Bruno racconta la periferia deindustrializzata da una prospettiva nichilista. Questo lavoro è un libro gigantesco (29×42) che offre il supporto migliore per apprezzare una delle più potenti visioni del bianco e nero nel fumetto contemporaneo. Macchie di inchiostro nero come tracce di disperazione, grondanti nello spazio bianco, che reimmaginano una società ipnotizzata dai suoi resti.

Menzione storica

1) Don Chisciotte di Lino Landolfi (Nicola Pesce)
2) La Fenice 11 e 12 di Osamu Tezuka (Hazard)
3) Shakespeare di Gianni De Luca (Sole 24 Ore)

EMILIO VARRA’ (Hamelin Associazione Culturale)

1) Ariol. Un asinello come me e te. “di Emmanuel Guibert e Marc Boutavant (Fabbri Editore)
2) Sabato tregua di Andrea Bruno (Canicola)
3) Morti di sonno di Davide Reviati (Coconino)
4) La signorina Else di Manuele Fior (Coconino)
5) RG vol. 1 di Pierre Dragon e Frederick Peeters (Rizzoli-Lizard)
6) Il mio bimbo di Oliver Schrauwen (Comma 22)
7) Cronachette 3 di Giacomo Nanni (Coconino)
8) Caravan # 3 – La parola di un leader di Michele Medda e Fabio Valdambrini (Bonelli)
9) L’amore guarda da un’altra parte di Line Hoven (Coconino)

10) Macanudo 1 di Liniers (Double Shot)

Menzione storica

1) Doonesbury L’integrale 1970 – 1972 di Garry Trudeau (Black Velvet)
2) Valentina mela verde 1 di Grazia Nidasio (Coniglio Editore)
3) L’eternauta di Héctor G. Oesterheld e Alberto Breccia (Comma22)

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