Quale concetto migliore per esaltare l’inventiva di un artista? Quale tema più liberamente interpretabile dello spazio bianco può esistere, a parte forse il suo opposto, l’oscurità?
Per questo abbiamo dato vita a uno spazio dove gli autori possano dare forma alle proprie idee e interpretazioni e, allo stesso tempo, a una piccola celebrazione del nostro sito, che intorno al concetto di “spazio bianco” è nato e che vedeva nel contorno vuoto delle vignette un non-luogo “dove i fumetti sono tutti uguali”.
Ospiti di questa puntata sono Toni Cittadini (illustrazione) e Andrea Topitti (Testi) con la loro illustrazione “Dietro lo spazio bianco”. Buona visione.
Dietro lo spazio bianco
“Ogni personaggio dei fumetti vive un’avventura. E i momenti che vive al di fuori di quelle avventure sono nella mente del lettore. Ma possiamo immaginare che vivano e che, come degli attori, si riposino o si ristorino dopo che la loro vicenda è conclusa, vantandosi di essere sempre pronti a ripetere quelle vicende ogni volta che il lettore risfogli quelle pagine. Si ingialliranno, si usureranno nel tempo, ma saranno sempre lì: immortali nella carta e nella mente”
Toni Cittadini
Anche se non più “giovanissimo”, è un fumettista esordiente: ha disegnato, per la Edizioni Inkiostro, Ted Bundy – il male assoluto (scritto da Alessandro di Virgilio) e Coperte di Pelle (scritto da Luca Blengino). È grafico, letterista, e illustratore free lance; collabora con Lisciani Giochi come ideatore di giochi di società.
Andrea Topitti
Dopo il corso di sceneggiatura, presso la “Scuola del fumetto di Pescara”, scrive diversi fumetti: La maledizione della bestia (apparsa su Raje, rivista per esordienti), Zoran (pubblicata su Calavera Apocrypha), e Zuna, personaggio a metà tra Druna e Conan il Barbaro (pubblicata sul numero 119 di X-Comics della Coniglio Editore). È un collaboratore di DimensioneFumetto.it, scrive recensioni e cura interviste. In preparazione, la sua prima graphic novel per la Edizioni Inkiostro dal nome “Dalla 121esima giornata di Sodoma”, ispirato al celebre film di Pier Paolo Pasolini.