Batman e Catwoman sono ufficialmente promessi sposi. L’Uomo Pipistrello ha quindi iniziato il suo percorso verso la possibilità di accogliere felicità nella sua vita, ma lo sceneggiatore Tom King non ha intenzione di renderglielo facile. Con l’acume che contraddistingue lo stile narrativo dell’ex agente della CIA, i due brevi story-arc successivi al “sì” di Selina Kyle servono per risolvere un paio di questioni rimaste in sospeso e per approfondire ulteriormente la personalità del Cavaliere Oscuro.
La Gatta, la figlia del demone e il figlio del pipistrello
I due neo-fidanzati si recano a Khadym, dove si nasconde la figlia dell’ecoterrorista Ra’s Al Ghul: Talia Al Ghul, temibile assassina con la quale Batman ha avuto un figlio anni prima, come svelato da Grant Morrison all’inizio della sua lunga run introducendo il personaggio di Damian Wayne.
Il motivo è molto concreto, dal momento che Selina deve recuperare una persona che ha trovato rifugio proprio presso Talia e della quale ha bisogno per salvaguardare il proprio futuro. Naturalmente, però, a King non sfugge l’ironia di un confronto tra l’attuale compagna del Pipistrello e la donna con cui ha diviso la propria intimità in passato e Catwoman stessa scherza sulla cosa apostrofandola come la ex di Bruce.
In effetti nei tre episodi di Le regole del fidanzamento la presenza di Batman è in secondo piano rispetto ad altri due elementi di interesse: lo scontro – dialettico e di spade – tra Selina e Talia e il dialogo tra Damian e Dick Grayson, il quale si comporta ormai da tempo da fratello maggiore per il ragazzo, aiutandolo e facendogli da confidente in qualità di ex-Robin.
Ma in entrambi gli scambi non sono questi personaggi al centro dell’attenzione, ma proprio il Pipistrello: lo sceneggiatore ci mostra così alcune sfaccettature del suo carattere attraverso gli occhi della donna a cui si è legato sentimentalmente perché simile a lui e a quelli dei figli (naturale e acquisito), che in quanto tali lo giudicano, lo stimano, provano a comprenderne le azioni.
Un controcanto molto efficace, che ci permette di intravedere il volto umano del protagonista attraverso le relazioni che ha costruito negli anni. Una visione antitetica rispetto a quella del giustiziere ombroso e solitario, che abbraccia piuttosto l’idea della bat-famiglia nel senso più pieno.
L’unico difetto che si può rintracciare è nella reazione di Talia sul finale, che appare troppo superficiale e un po’ fuori personaggio nonostante strappi un sorriso.
Molto buoni sono infine i disegni di Joëlle Jones, che con il suo tratto dettagliato e sinuoso rende bene il fascino di Selina e della figlia del demone. L’artista si presenta con uno stile pulito, figure umane plastiche e uno spiccato senso per la costruzione delle tavole, che nella scena di combattimento iniziale vengono suddivise in strisce oblique per dare la sensazione dei fendenti delle guardie di Talia, mentre nel duello tra le due donne riacquistano una scansione più rigorosa, sfruttando maggiormente l’altezza delle vignette.
Appaiono curati anche gli sfondi, e l’apporto di Jordie Bellaire ai colori diventa prezioso proprio in questi frangenti, riuscendo a evocare tutto il calore del deserto nelle prime pagine e le ombre della notte durante lo sviluppo della trama, con ottimi giochi di luce sui vestiti delle duellanti.
Doppia coppia
Dalla miniserie su La Visione al suo Batman, passando per Sheriff of Babylon e Mister Miracle, la scrittura di Tom King viene spesso esaltata per la sensibilità con cui tratta i personaggi e per gli intrecci raffinati che esplorano tematiche di un certo peso.
Non bisogna però trascurare la brillantezza che si cela nelle sue sceneggiature: la si può riscontrare in alcuni dialoghi nella serie su Scott Free e, restando nell’ambito della sua gestione batmaniana, il primo capitolo di Io sono Bane era un concentrato di ironia azzeccata e funzionale, che alleggeriva il tono generale con scene di vita qualunque applicata a persone per niente comuni.
Con Superamici questa vena divertita e spumeggiante emerge in modo prorompente: si tratta di una storia in due parti che mette a confronto Batman e Superman, con le loro analogie e differenze, ma l’analisi dei due supereroi viene condotta deliberatamente con leggerezza. In un perfetto equilibrio strutturale, la prima metà tiene i due protagonisti separati, divisi dalla decisione del Cavaliere Oscuro di sposare Selina e isolati dai loro monologhi speculari sulle caratteristiche che entrambi attribuiscono all’altro, costituendo un preambolo che sfocia nel secondo tempo in una surreale quanto deliziosa serata al luna park tra Bruce Wayne, Clark Kent, Selina Kyle e Lois Lane: una vera e propria uscita a quattro dove si sprecano situazioni che difficilmente si vedono in un albo di eroi mascherati.
King gioca ancora una volta a disorientare il proprio pubblico: fa scambiare i costumi a Batman e Superman (così che le loro identità civili possano accedere all’evento a tema supereroi senza mettere a rischio il loro segreto), costringendo il lettore a mantenere alta l’attenzione per non confonderli, li fa dialogare, scontrarsi, confrontarsi su temi come la loro amicizia, la loro missione, le loro relazioni e la loro vita, mentre giocano a tiro a segno o mangiano un gelato; e intanto crea una complicità femminile tra le due fidanzate che seguono, ammirano e prendono in giro i rispettivi partner.
Il contesto giocoso non scivola mai verso toni da burletta e non fa scadere la narrazione in una goliardata fine a se stessa. Lo sceneggiatore si dimostra abile nel non eccedere mai, nel far sorridere senza dissacrare o esagerare: mitiga l’ironia con la dolcezza che si respira in una situazione di vita ordinaria, narrata in modo rilassato nonostante veda protagonisti due individui eccezionali come Batman e Superman.
Anche in questo caso, ad ogni modo, il sottotesto presente è quello dell’analisi dell’anima di Bruce Wayne, grazie a dialoghi azzeccati e a considerazioni mai casuali: nelle chiacchiere tra Selina e Lois così come nel serrato botta e risposta tra i due eroi ricorrono elementi, magari appena accennati, che continuano a delineare la complicata galassia interiore dell’Uomo Pipistrello. Allo stesso modo, anche le reazioni granitiche e scontrose che Batman riserva a diverse situazioni che si presentano durante la serata, e l’ammorbidimento conseguente che esercita la sua fidanzata, dicono molto più sul protagonista di quello che potrebbe sembrare a una prima lettura, sotto la narrazione briosa e il divertimento nell’assistere a queste dinamiche.
Il tratto di Clay Mann è realistico, soprattutto nei volti dei quattro protagonisti che appaiono dettagliati e ricchi di caratteristiche.
Gli sfondi sono invece più trascurati, forse come scelta voluta per mettere in risalto i personaggi senza distrarre lo sguardo e l’attenzione del lettore. Questa bassa definizione dell’ambiente è tuttavia compensata dai colori luminosi di Jordie Bellaire che ricreano le atmosfere da parco divertimenti in notturna con luci e riflessi.
La struttura delle tavole è serrata, con qualche deroga per dare spazio ad alcune splash-page, ma soprattutto nella prima metà si sfrutta molto la griglia 2×4 per poter gestire il gioco di simmetrie speculari tra Bruce/Selina e Clark/Lois.
Le regole del fidanzamento e Superamici non parlano di combattimenti e di grandi avventure, ma si concentrano sul percorso che Batman sta intraprendendo grazie alla gestione King, e costituiscono quindi un tassello significativo per il personaggio che si riscontra, per esempio, nelle frasi ricche di affettuosa attenzione che rivolge a Catwoman: momenti introspettivi preparati con maestria, utilizzando l’azione come collante e riuscendo a portare avanti un discorso coeso e coerente.
Abbiamo parlato di:
Batman Rinascita #34-38 – Le regole del fidanzamento – Superamici
Tom King, Joëlle Jones, Clay Mann, Jordie Bellaire
Traduzione di Stefano Visinoni
RW-Lion, maggio-luglio 2018
72 pagine cadauno, spillato, colori – 3,50 € cadauno