Intervistato da DiscussingFilm, l'attore David Dastmalchian, noto per il suo ruolo di Kurt nel franchise di Ant-Man, ha avuto modo di parlare della sua partecipazione a The Suicide Squad – Missione Suicida, dove interpreta il villain Polka-Dot Man, elogiando in particolare il regista James Gunn.
Il modo in cui ho avuto la parte nel film è stato un puro dono. James è stato un grande regalo nella mia vita. E' un carissimo amico. E' uno dei miei migliori amici. E' anche qualcuno su cui posso fare davvero affidamento e a cui posso rivolgermi perchè è una delle persone più sagge che conosco. Non ho mai dato per scontata quell'amicizia. Ora, è ovviamente uno dei registi più talentuosi e di successo del nostro tempo. Non abbiamo mai parlato di lavoro. Parliamo quando usciamo, sulla vita e forse parliamo di altri film e cose del genere. Quindi, quando mi ha detto che aveva in mente il sottoscritto per questo personaggio nel film, è stato un grande regalo.
E' semplicemente un regista fantastico. In precedenza avevo avuto la possibilità di essere in un film che ha scritto, The Belko Experiment. E' stata una esperienza fantastica perché era un progetto con molti membri della famiglia Gunn. E' quasi come una compagnia teatrale. Questa incredibile cerchia di persone intorno a lui che sono esseri umani fantastici, ma anche super talentuosi.
L'attore ha poi parlato della sua esperienza con il franchise sull'eroe Marvel Ant-Man, evidenziando non solo il suo grande entusiasmo per i primi due capitoli, ma anche il messaggio che il recente sequel ha inviato al pubblico riguardo alla separazione delle famiglie su temi quali l'immigrazione negli USA:
Quando sono andato a vedere Ant-Man and the Wasp, ero così orgoglioso di quel film per tanti motivi. Per prima cosa, penso che sia stata una esperienza super divertente e fantastica. Un film totalmente originale. Amo il primo Ant-Man. Ho pensato che Ant-Man and the Wasp fosse un grande passo avanti. Ed era un film in cui ogni persona, non mi interessa di quale partito politico, non mi interessa di quale sistema di credenze provenisse, ogni persona potrebbe relazionarsi verso il potere della famiglia, sia famiglia di nascita, famiglia adottiva e famiglia ritrovata, come hai visto con il Fantasma e le sue relazioni. Anche se tecnicamente era la “cattiva” del nostro film, era comunque un personaggio totalmente riconoscibile.
Ha anche mostrato gli effetti molto chiari del dividere le famiglie. Quel personaggio era stato strappato dalla sua famiglia quando era piccola. Hai visto il suo dolore, e senza mai essere apertamente politico in alcun modo, il film ha inviato un messaggio così importante durante l'estate in cui è uscito – quando eravamo al culmine del discorso nazionale su questioni come: Va bene separare un bambino piccolo dal genitore perché sta cercando di immigrare nel nostro paese? Crediamo di metterli in gabbia?