The Golden Legend: il ritorno dei santi combattenti

The Golden Legend: il ritorno dei santi combattenti

Il gruppo Cyrano Comics offre un'interessante e corposa antologia che tenta di rileggere in chiave moderna le biografie di alcuni famosi santi della cristianità, partendo da una raccolta realmente esistita.

Intorno al 1200 l’aria non è buona per la Chiesa: la diffusione di eresie, sette pseudoreligiose e scaltri predicatori stanno lentamente provocando l’erosione dei fedeli, che iniziano a mettere in dubbio ciò in cui hanno sempre creduto.

In questo contesto fatto di dissidi, lotte spesso violente e omicidi, emerge come un lampo di luce la Legenda Aurea, volume realmente esistito, agiografia di più di cento tra i più famosi santi antichi e non, scritta dal domenicano Jacopo da Varazze. In essa, le vite dei campioni della fede vengono raccontate in maniera scorrevole, affascinante, edificante, ricca di miracoli, travagli e martìri spietati e imprese mirabolanti: in breve tempo il testo diviene amatissimo e molto diffuso, godendo di un successo senza eguali. I parroci di paese lo usano per le prediche, e il volgo lo legge – o se lo fa leggere – perché colpito dalle incredibili storie. Supereroi ante litteram, i santi diventano i nuovi paladini del popolo. Un tramite per raggiungere il divino, certo, ma allo stesso tempo i protagonisti di avventure uniche, sorprendenti, spaventose e fantastiche.

La Legenda rimane un testo diffusissimo fino al 1600. Poi, causa i nuovi modi di intendere la storia, viene “rigettato” dalla Chiesa e dimenticato con discredito: intessuto com’era di leggenda (appunto), di eventi tanto mirabolanti quanto privi di basi storiche precise, e di creature a volte più che impossibili, la raccolta non può sopravvivere ai ricercatori e biografi di quegli anni, che diffondono una necessità di rigore, precisione e verità assolute quando si riportano episodi del passato.

Alcune note particolarmente interessanti: proprio grazie alla Legenda, che diffonde la mitica storia del drago, San Giorgio diventa un santo “famoso”. È proprio usando la Legenda che i pittori trovano materiale per dipingere i loro quadri a tema religioso. Ed è proprio con il suo discredito da parte dei “rigorosi” storici che la parola “Legenda” – oggi con due G – muta di significato diventando sinonimo di evento passato, mitico, epico, spesso falso, inventato, pieno di mostri e strani avvenimenti.

Ovviamente, come spesso accade con i testi, la Legenda è stata poi rivalutata e riscoperta, e ora occupa un posto di rilievo nella letteratura medioevale. Tale riscoperta arriva oggi anche al fumetto, grazie a questa antologia Cyrano Comics intitolata The Golden Legend – La Nova Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, un poderoso volume che raccoglie numerosi autori dotati.
Aperta da un’interessante e ironica copertina “supereroica” disegnata da Enrico Bettanin, accompagnata da un’interessantissima prefazione scritta da Luca Terenzi e chiusa da un’altrettanto valida postfazione opera di Chiara Crosignani, l’antologia nasce sotto l’egida dell’organizzazione di Enrico Nebbioso Martini, di certo da lodare per i suoi molteplici impegni nel mondo del fumetto: non passa mese senza che il suo nome appaia legato a qualche antologia ricca di idee e talenti. Cosa ottima, davvero da segnalare.

Ma oltre al Martini, che vi compare all’interno anche nel ruolo di sceneggiatore, va detto che quasi tutti gli altri fumettisti coinvolti, chi più chi meno, e per vari motivi, vanno citati in senso positivo. La nuova Legenda si distingue tra i molti prodotti simili per ricchezza di autori, di storie e di stili, e rappresenta un prodotto che si avvicina molto alla professionalità, sebbene non riesca a raggiungerla del tutto per colpa di difetti spesso presenti nelle antologie indie pubblicate in questi ultimi anni.

Iniziamo con le note positive: sicuramente il concetto alla base dell’opera, cioè la Legenda, qui rielaborata in maniera ironica ma mai irrispettosa, pur a tratti allontanandosi molto dal lavoro che dovrebbe esserne il cardine (in alcuni casi troppo), ne rispecchia in pieno i contenuti più fantastici e leggendari, mostrando diavoli, mostri, miracoli, combattimenti e avventure.

Ai fumettisti coinvolti nel progetto è stata data evidentemente molta libertà, e un ampio numero di pagine attraverso le quali narrare il proprio racconto. Questo è di certo un bene: troppi autori significano meno pagine pro capite, e come abbiamo già visto in passato questo può non offrire sufficienti spazi per esprimersi o per creare storie interessanti. Il rischio qui non si corre: ogni storia è ricca e completa, sufficientemente lunga per consentire all’autore di creare trame articolate, e al lettore di appassionarsi.

Seconda nota positiva: la confezione, che cerca di essere ricca e il più completa possibile. Oltre alle già citate prefazione e postfazione infatti rendono piacevole l’antologia le varie illustrazioni e le pagine di introduzione, che oltre ad alcune note biografiche sui santi presi in esame contengono anche quelle degli autori, cosa doverosa e rispettosa sia dei fumettisti che dei lettori, ai quali viene dato modo di orientarsi meglio.

Terza nota: gli autori stessi, nella quasi totalità delle volte piacevoli nel tratto, più o meno dotati ma sempre oltre la sufficienza, in alcuni casi con uno stile già costruito o da perfezionare ma già promettente, dotati di personalità e tecnica.

Tra tutti, va lodato il lavoro di Veronica “Red Veril” Rossi, di sicuro il più professionale, accurato, ricco, preciso nonché storicamente adeguato nel suo realismo. La veridicità storica poteva non essere un requisito essenziale, ma è indubbio che l’autrice abbia affrontato la materia con scrupolo e precisione, fornendo tra tutti il lavoro che più si avvicina nello spirito al libro di Jacopo da Varazze, sebbene la figura del santo – in questo caso San Giorgio – ne esca di molto ridimensionata. Eleganti e solidi, in perfetto equilibrio tra esigenze narrative e “di spettacolo”, i disegni di Veronica Rossi sono contenuti in una precisa gabbia alla francese, e si distinguono per contenuti e forma. Stesso discorso va fatto alla storia, che pur prendendosi qualche libertà di troppo si sforza di attingere alla materia originale per darne una versione dei fatti interessante e per certi versi molto attendibile. Dal punto di vista squisitamente tecnico, di certo la prova migliore dell’albo.

Per quanto riguarda personalità e validità dello stile la seguono a breve distanza Giancarlo Brun, molto a suo agio sia con il fumetto storico che con le trame avventurose; Marika Michelazzi (molto personale, molto bello e molto ben controllato il suo segno; così come la sua storia, piena di spunti e anch’essa rigorosa nella materia trattata) e Biagio “Biaz” Panzani, con delle tavole non prive di sbavature ma assolutamente interessanti nell’inchiostrazione e nella personale rielaborazione di uno stile manga classico. Molto piacevoli anche le pagine di Luca Mariano, anch’esse dalle ascendenze manga, controllatissime nel segno fluido e deformed senza esagerazioni o imprecisioni.

Riguardo alle storie, va detto che tutte quante sono piacevoli da leggere. In alcuni casi l’impegno e l’aderenza al tema le hanno rese nettamente superiori, e tra esse – oltre a quelle già citate – ne vanno sicuramente segnalate altre.

Erika Ferrari compie un buon lavoro nel cercare di tracciare in poche pagine la fine di San Pancrazio (peccato il finale troppo rapido e poco incisivo, e la battaglia iniziale nella quale l’esercito romano sembra affrontare delle comparse del Signore degli Anelli, un po’ fuori luogo in un fumetto di taglio realistico).

Enrico Martini convince con De Resurrectione Domini, che con poche pagine si rivela diretto e capace discendente delle biografie della Legenda offrendo meraviglie e messaggi di fede molto forti.

Mentre Michele Righetti crea forse il miglior ibrido tra passato e presente offrendo una storia in stile manga che contiene accanto ad alcuni stereotipi del genere una buona dose di pathos, epos, miticità, passione, potenza e fede. E forse la vera “attualizzazione” della Legenda passa proprio attraverso un racconto a fumetti come questo, che non vuole predicare, revisionare, mettere in dubbio o prendere in giro il tema trattato ma lo sfrutta per crearne una versione davvero moderna, rinarrata con uno stile quanto mai figlio dei nostri tempi.
Rimangono positive comunque anche le altre storie non citate, dimostrazione del genuino talento di tutti i partecipanti a questo progetto.

Riguardo alle note negative, esse riguardano essenzialmente due grandi aree tematiche: la cura editoriale/ideazione generale del progetto e gli approcci dei singoli autori. Dal punto di vista dell’ideazione non mancano infatti alcune manchevolezze che rendono il progetto di valore minore, e in certi casi lo limitano a un livello inferiore rispetto a quanto in potenza l’antologia avrebbe potuto raggiungere.

Un esempio sulla cura editoriale: in alcuni racconti non è raro trovare refusi, o lettere saltate,  o virgole fuori posto, sia nei fumetti che nelle biografie; e riguardo alle note sui santi esse non sono altro che estratti da Wikipedia o altri siti, paragrafi inseriti – parrebbe – senza stare troppo a pensarci su.

Agli autori è stata data libertà, ma in alcuni casi forse ne è stata fornita troppa (si veda ad esempio una storia nella quale non appare alcun santo ma invece Mago Merlino e Re Artù), mentre al contrario sembra ci sia stata scarsa riflessione su alcuni spunti possibili e sicuramente di valore, come ad esempio quelli citati in apertura di questo articolo, che avrebbero potuto orientare e arricchire il lavoro dei fumettisti e i contenuti delle loro pagine. Infine, l’inserimento di alcuni punti di contatto tra i vari racconti – come ad esempio un sacro monile o il diavoletto con l’assistente che appaiono in molte storie – non porta ad alcun risultato, a volte viene dimenticato, e quasi mai ha un ruolo attivo o un significato ultimo come era auspicabile. Se in effetti si dovesse valutare il loro ruolo, sia il diavolo che il monile potrebbero benissimo sparire dalle storie e la loro mancanza non si sentirebbe affatto.

Riguardo agli approcci, per quanto le storie siano valide molte di esse non hanno cercato di essere più che una lunga barzelletta, in certi episodi raccontata con linguaggio più che moderno e di bassa lega. In alcuni casi i santi non esistono affatto o il loro ruolo viene messo in discussione; in altri l’ambientazione è un generico mondo manga/fantasy nel quel tutto è possibile; in altri casi ancora si è seri e rigorosi mentre due pagine dopo si ride e si scherza.

The Golden Legend non è mal strutturata, e nessuno può negare o mettere in dubbio la liceità del suo voler essere “semplicemente comica o avventurosa”, ma come detto sopra è forse mancata una vera riflessione sulle possibilità insite in un’antologia simile, che prende spunto da un libro che non voleva prendere in giro i santi o far credere che non esistessero, ma li rendeva quasi dei supereroi al servizio della gente, o in alternativa dei comuni esseri umani sottoposti a inusuali quanto significative disavventure nel loro percorso verso la gloria.

Forse una maggiore aderenza al concetto originale, o al concetto di “leggenda” e le sue modificazioni, sebbene – ripeto – di certo non obbligatoria, avrebbe reso più coesa l’antologia, evitando che si disperdesse in direzioni a volte molto lontane dal suo significato.

E in questo senso, e un po’ paradossalmente, una delle persone che sembrano aver compreso in modo migliore il possibile senso di questa nuova Legenda sembra esser l’autore della prefazione, Luca Terenzi, il quale ha tracciato un percorso evolutivo della figura del santo sospesa tra realtà, fantasia e un racconto alla Neil Gaiman davvero lodevole e ricco di spunti. Una non-storia che evita compiacenze e comicità, che offre una bella versione alternativa di cosa significa esser santo e di come può cambiare la vita (eterna) di chi si ritrova eroe suo malgrado, e soprattutto che evita di volare basso come spesso fanno alcuni autori dei fumetti (e qui il dubbio che sorge automaticamente è che si voli basso perché non si ha nulla di veramente valido da dire o le capacità per farlo, o che non si abbia voglia di impegnarsi più del dovuto, o che ci si ritenga a torto incapaci, o si cerchi di compiacere pavidamente il pubblico donando solo qualche risata a buon mercato). La prefazione si rivela quindi il racconto più completo, acuto, centrato e interessante dell’intero volume. Una cosa che forse non sarebbe dovuta accadere.

In ogni caso The Golden Legend si rivela un’antologia corposa e valida, che offre intrattenimento di buona qualità, una buona confezione e le belle prove di molti autori di talento. Un prodotto piacevole, per certi versi davvero riuscito, promettente, adatto per una lettura d’evasione ma con anche qualche spunto superiore. Tra i tanti lavori simili visti ultimamente, uno dei migliori .

Abbiamo parlato di:
The Golden Legend – La Nova Legenda Aurea di Jacopo da Varazze 
EF Edizioni, 2018
16×23, brossurato, 160 pp, colori e b/n – € 12,00
ISBN: 9788899771515

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