“Dato un centro forte, il trucco è lavorare al contorno”. Una massima del genere può ben racchiudere l’idea di fondo della gestione e delle sceneggiature boselliane di Tex. Pasquale Ruiu – che tra gli autori del ranger è colui che più è spirito affine con Boselli – dimostra di aver ben compreso questa lezione.
Nella conclusione della vicenda dell’ex killer Ken Bowen, lo sceneggiatore sardo si concentra efficacemente sul cast di comprimari. Tex insieme a Carson fa quello che ci si aspetta che faccia: scazzotta, intuisce, fa giustizia e salva la situazione.
Ma il cuore della narrazione risiede nei personaggi secondari, negli antagonisti, in Bowen e – in special modo – nel suo protetto, il piccolo Tim. Come già fatto in L’uomo dalle pistole d’oro, Ruju usa la sua esperienza di scrittore di romanzi per creare situazioni e antefatti con pochi dialoghi, donando a ciascun personaggio una storia degna di essere raccontata.
Il colpo di scena finale, inaspettato e riuscito, e il confronto tra Bowen e Tim sigillano una vicenda in cui tradimento, fiducia ed espiazione assumono lo stesso valore.
Gianluca Acciarino con il suo stile leggero e chiaro, fatto di pochi segni essenziali, contrappunta la sceneggiatura con inquadrature sempre riuscite, tanto nei primi piani che fanno leggere gli stati d’animo dei personaggi, tanto nei passaggi ricchi di azione. I suoi Tex e Carson, resi con misurati tratti fondamentali, meritano di essere portati come esempio ai disegnatori che vorranno cimentarsi con il ranger.
Abbiamo parlato di:
Tex #704 – Spalle al muro
Pasquale Ruju, Gianluca Acciarino
Sergio Bonelli Editore, giugno 2019
110 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,90 €
ISSN: 977112156100860704