Su Dragonero arrivano i non morti.

Su Dragonero arrivano i non morti.

Con L’esercito del male inizia la mini saga dei non morti. Stefano Vietti, Lorenzo Nuti e Fabio Babich dispongono le pedine per l’assedio a Vàhlendàrt.

30_copDopo la rifondazione dell’ordine dei luresindi, avvenuta negli ultimi due albi con protagonista Alben, L’esercito del male sancisce l’inizio del mini ciclo dedicato ai non morti. Nella storia, scritta da Stefano Vietti e disegnata da Lorenzo Nuti e Fabio Babich, confluiscono e si amalgamano i ganci narrativi disseminati in vari episodi della serie regolare, legati alla figura del malvagio luresindo Jeranas.

La trama di Vietti si sviluppa intorno a numerosi personaggi impegnati in diverse ambientazioni, a evidenziare la portata di una guerra che, dalla capitale Vàhlendàrt, potrebbe coinvolgere l’intero Erondàr.
Ad aprire l’albo c’è il ritorno di Ayla, la grifoniera di Aergill già vista a più riprese sulla pagine di Dragonero, impegnata in una perlustrazione che la conduce faccia a faccia con i primi non morti. Ben presto però il racconto diventa corale e, con Ian che entra in scena a tavola 51, coinvolge fra gli altri Aura, il nano Mimr e il sensitivo Yazir, Ausofer e Alben. Tutti degni protagonisti di una storia divisa fra scene d’azione e sequenze che preparano la scacchiera per il futuro: per fronteggiare il piano di Jeranas (ormai conclamata nemesi di Alben), che mira al dominio del mondo con la magia, è ormai inevitabile un’alleanza fra gli usurpatori Leario e Roney, e i ribelli. Un sodalizio che, pur avendo un intento comune, non sembra contare su basi solide, a cominciare dagli scopi dello stesso Roney.

30_tavFatta eccezione per il flashback affidato a Babich, L’esercito del male è disegnato da Lorenzo Nuti con cura ed eleganza. Il segno del disegnatore, viste le prove precedenti, risulta in evoluzione e si dimostra sempre più personale e originale. Spiccano gli sfondi, che spesso mescolano un tratteggio morbido a sfumature consistenti capaci di esaltare il contrasto fra bianchi e neri. Ad esempio, nella tavola 7, si possono apprezzare le silhouette bianche di alberi su sfondo scuro o un pinnacolo di fumo che si eleva verso il cielo. Anche negli interni e sui personaggi il lavoro sui neri è evidente e notevole con pareti, abiti, ombre e dettagli ricchi di sfumature che creano un effetto denso in grado di conferire profondità a figure e ambienti. Nuti esprime in tutto l’albo uno stile molto artistico, che esplode nella doppia delle tavole 18 e 19, dove ricostruisce un campo di battaglia in modo magistrale.

Fabio Babich torna a visualizzare il giovane Jeranas, di cui si era occupato nel recente passato, con un segno più classico. La differenza stilistica è palese ma non stona all’interno dell’albo, in quanto identifica una differente linea temporale, ponendo l’accento sui fatti narrati. Il disegnatore, nelle tavole a disposizione, dimostra tutta la sua perizia nel gestire sia gli interni, con ambienti complicati da enormi librerie, scale a chiocciola ed effetti speciali magici, sia gli esterni, dove si fanno notare bellissimi paesaggi in campo lungo.

L’inizio della mini saga dei non morti, che anticipa il lancio del nuovo assetto futuro della serie ed è caratterizzata fra l’altro da un frontespizio dedicato, non tradisce le aspettative: sia dal punto di vista della narrazione, ottimamente articolata e basata, come da tradizione, su un percorso di evoluzione dei personaggi, sia da quello dei disegni, sempre di alto livello. Il ciclo, come anticipato dal curatore della serie Luca Barbieri nelle sue cronache della ribellione, terrà compagnia fino all’estate, con tanto di numero bis a luglio.

Abbiamo parlato di:
Dragonero il Ribelle #30 (#107) – L’esercito del male
Stefano Vietti, Lorenzo Nuti, Fabio Babich
Sergio Bonelli Editore, aprile 2022
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,40 €
ISSN: 977228243000420107

 

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