Storie del Barrio: cronaca di una “periferia”

Storie del Barrio: cronaca di una “periferia”

Gabi Beltràn e Bartolomè Seguì ci raccontano la difficile giovinezza trascorsa durante gli anni ’80 nella spietata realtà del Barrio di Palma di Maiorca.

A Palma di Maiorca, negli anni ’80, il Barrio non è un quartiere qualunque: è il  luogo della povertà e della prostituzione, isolato dal resto dell’isola come da una barriera invisibile. Crescere qui, in quegli anni, significa essere immersi in un’atmosfera cupa, in cui la vita è costituita da espedienti, per lo più illeciti, che rappresentano l’unico modo per assicurarsi la sopravvivenza.
Questo è il luogo raccontato da Gabi Beltrán, dove lui stesso è nato e cresciuto, un ambiente che non solo non l’ha certo aiutato a sviluppare le sue passioni, ma che l’ha costretto a vivere in un clima di estreme difficoltà familiari, sociali, lavorative.

Il Barrio, infatti, non offre possibilità: rappresenta l’isolamento, la malavita, la droga, le cattive compagnie. Fin da adolescente, Gabi cerca un’alternativa, una via di fuga, ma non è semplice abbandonare il Barrio quando rappresenta tutto ciò che si conosce e a cui si è abituati. La paura di ricominciare da zero, di lasciare l’unica strada con cui si ha familiarità, per assurda e sbagliata che sia, è un sentimento con cui l’autore si trova a scontrarsi spesso.

Sono tornato a casa. Dalla mia famiglia. Dai miei amici. Sono tornato a commettere gli stessi errori una volta di più. Consapevole che erano errori, ma errori che conoscevo.

Se da un lato Beltrán non si risparmia nel raccontare, in totale onestà, anche i momenti meno edificanti della propria adolescenza, tuttavia lascia spazio anche a qualche personaggio e incontro positivo. È soprattutto l’imbattersi in una giovane insegnante svedese che gli permette di approfondire le proprie letture e di intravedere un mondo lontano da tutto ciò che frequenta, in cui “diventare l’uomo che volevo essere”. La sua insofferenza rispetto alla dimensione del quartiere lo porta spesso all’isolamento, a rifugiarsi nel disegno e nelle letture, a guardare oltre il mare sognando un’alternativa.

Tutto questo è articolato in una serie di capitoli che si concentrano su episodi, personaggi, esperienze, piccoli particolari che, senza indugiare in cronache didascaliche, riescono a offrire un quadro completo di questa vita di periferia. A illustrarli è la mano di Bartolomé Seguí, anche lui di Maiorca, ma cresciuto in un contesto “normale”, lontano dalle miserie del Barrio, e che ha insistito per dare alle storie di Beltrán una degna rappresentazione grafica.

Il libro, uscito in Italia a novembre 2016 per in un unico volume, è articolato in brevi storie e diviso in due parti. Inoltre, i capitoli a fumetti sono intervallati da parti testuali in cui sono descritti momenti della storia adulta dell’autore, che ripercorrono il difficile rapporto con il padre e con la madre.
A confronto con la vicenda a fumetti, presentata attraverso il punto di vista  di Beltràn da giovane, queste note scritte rappresentano una lettura matura delle figure genitoriali e dimostrano un’evoluzione rispetto al modo di vedere il Barrio e i personaggi che lo abitano rispetto alla gioventù.

A livello grafico, nonostante la violenza del mondo in cui le vicende si inseriscono, i personaggi non hanno tratti realistici e i dettagli non sono troppo crudi, pur senza perdere mai di intensità e partecipazione.
Questa scelta stilistica stride apparentemente con i vicoli bui, affollati dall’immondizia, dalle case decadenti, che popolano le pagine del libro, ma risponde alla necessità di alleggerire la narrazione, che è frutto comunque della lettura intelligente e ironica di una persona, che ha portato avanti le sue passioni anche nell’oscurità delle angustie provate sulla propria pelle.
Uno stile, questo, che si distacca molto anche da altri lavori dello stesso Seguí e che appare come frutto di una collaborazione tra lui e Beltrán che ha reso Storie del Barrio una lettura adatta a tutti, anche senza mai tralasciare quegli aspetti incisivi che hanno plasmato la personalità dello scrittore, ma capace comunque di suggerire una speranza di riscatto anche dalle condizioni più disperate.

Abbiamo parlato di :
Storie del Barrio
Gabi Beltrán, Bartolomé Seguí
Traduzione di Diego Fiocco
Tunué, Collana “Prospero’s Books, 2016
316 pagine, cartonato, colore – 24,90 €
ISBN: 9788867902071

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