Quando due spiriti affini, per lavoro e per amicizia, s’incontrano; quando una passione comune – in questo caso l’amore per i film kaiju giapponesi – genera una scintilla da un semplice disegno di un Godzilla morente1, a volte può nascere un piccolo gioiello a fumetti.
Astromostri è proprio questo, una storia sull’amore per la fantascienza della metà del XX secolo e sulla passione di raccontare storie. Inoltre, è il perfetto esempio della funzione importante che negli ultimi cinque anni la collana Le Storie ha svolto all’interno del linguaggio narrativo bonelliano: sperimentare attraverso racconti a fumetti difficilmente inquadrabili in altre testate della casa editrice, per poter arrivare oggi al lancio di una etichetta come Audace, figlia della collana voluta da Marcheselli.
È difficile dire dove in Astromostri inizi il lavoro di sceneggiatura di Antonio Serra e finisca quello grafico di Maurizio Rosenzweig: la storia è nata attraverso interminabili sessioni dove il primo sviluppava il racconto e il secondo schizzava storyboard in tempo reale. Il risultato è un fumetto in cui la gabbia è scardinata attraverso un’impostazione di ogni tavola assolutamente libera ma al contempo estremamente efficace e dove i dialoghi si bilanciano con una narrazione lasciata a immagini altrettanto ricche come le parole.
Non c’è didascalismo nella storia, solo gli splendidi disegni pieni di tratteggi e volume di Rosenzweig e l’amore di due adulti per la loro passione bambina.
Abbiamo parlato di:
Le Storie #61 – Astromostri
Antonio Serra, Maurizio Rosenzweig
SBE, ottobre 2017
112 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,00 €
ISSN: 977228100800670061
Come svelato dallo stesso Antonio Serra in una intervista di prossima pubblicazione ↩