Nova è un’autrice abruzzese dall’incontenibile animo punk messasi recentemente in luce attraverso i social network, con illustrazioni, brevi fumetti e sketch, dai quali si percepisce il suo talento narrativo, quello grafico e un umorismo naturale, folle e a tratti irresistibile. A tal proposito è impossibile non citare la sua guerra delle vignette con l’amico Zerocalcare, durante la quale i due autori si rispondevano a suon di disegni e in cui tutte queste sue caratteristiche venivano esaltate.
Da qualche mese è disponibile Stelle o Sparo, prima storia lunga di Nova edita da Bao Publishing, casa editrice che si è sempre mostrata pronta e disponibile nel dare spazio a nuove realtà.
Il libro racconta la storia di Stella, ragazza che non riesce a dare un senso alla propria vita, imprigionata tra la voglia di fuggire e la paura di lasciare la sua vita quotidiana, fatta di stabilità e giornate di gesti abitudinari. Il viaggio improvvisato con Ed, sua ex compagna di scuola, in una piccola e semi disabitata isola della Grecia le fa conoscere Cosmo, strano bambino che la conduce a un drastico cambiamento.
Per il suo esordio Nova sceglie di affidarsi al classico diario esistenziale, un’elaborazione in parte biografica (Stella è Nova) in parte romanzata, affidata a una narrazione ancora acerba, episodica ma comunque efficace e spontanea.
Utilizzando un registro drammatico, che forse non è ancora in grado di dominare totalmente, Nova mette in scena una commedia amara, portata avanti con un’invidiabile scelta dei tempi, inframmezzando flashback e narrazione presente e riuscendo a fare partecipe il lettore del disagio che permeava quel momento della sua vita, ma con un problema nello sviluppo dei personaggi.
Se risulta apprezzabile la caratterizzazione di Stella e della sua compagna di viaggio, non si può dire lo stesso del cast di contorno, figure troppo monodimensionali, poco sfaccettate e a volte eccessivamente enfatizzate nei loro comportamenti. Cosmo, parte integrante della storia, si riduce a essere un pretesto narrativo per chiudere il racconto, rimanendo intrappolato nella classica parte del bambino orfano un po’ strano, che custodisce un segreto, così come l’eremita della caverna sembra più un espediente per allungare il racconto che un elemento realmente utile allo sviluppo della storia.
Decisamente intrigante e riuscito il comparto grafico del progetto: Nova è in possesso di una visione eccellente capace di sottolineare qualsiasi passaggio della storia, un tratto tenue, delicato e comunicativo, ma delineato da neri decisi, in grado di consegnare una personalità unica a ognuno dei personaggi. Uno stile che vira al caricaturale, al grottesco, dove sono ben visibili le influenze orientali, tanto che a volte sembra di trovarsi di fronte a un’opera del grande Taiyo Matsumoto.
Le tavole trasmettono bene il senso di vuoto e di oppressione provato dalla protagonista e sono suddivise da vignette in continuo mutamento verticale e orizzontale, smembrate e infine ricompattate in illustrazioni a pagina completa dense di sentimenti e sensazioni, come ad esempio quelle dove viene data una forma alle paure che accomunano Stella e Cosmo.
Il reale problema del volume risiede però in alcune scelte che hanno portato l’autrice e l’editore a scegliere di esordire in questo modo. Voler puntare su un genere come il racconto personale, intimista, quello del trentenne in crisi che deve imparare ad accettarsi, superare le proprie paure cogliendo l’attimo, sta davvero iniziando a mostrare la corda, visto che probabilmente ha detto già tutto quello che c’era da dire in ambito italiano e straniero.
Se è innegabile che Nova riesca ad affrontare queste tematiche in modo diretto, spontaneo e convincente, raccontando uno slice of life che fa parte del vissuto dell’artista e quindi rimane forse il tipo di narrazione più adatta e sicura per chi non ha mai pubblicato altro in precedenza, rimane indubbio che a volte sembra ormai di leggere sempre la stessa storia ma con un diverso protagonista.
Si avverte inoltre la sensazione di voler fare apparire l’autrice come la controparte femminile di Zerocalcare, quasi a cercare forzatamente un nuovo fenomeno mediatico attraverso una serie di iniziative promozionali: la variant cover realizzata dall’autore romano, la pubblicazione della sopracitata guerra delle vignette sulla pagina ufficiale dell’editore, le presentazioni in coppia e così via.
Questa manovra di marketing – comprensibile, poiché un editore pubblica prima di tutto per vendere e posto che Nova è davvero la prima autrice simile a Michel Rech per impostazione narrativa – rischia forse di oscurare il vero potenziale dell’autrice, fumettista dotata di grande estro e talento grafico cristallino, sicuramente in grado di imporsi con uno stile meno derivativo e più personale.
Stelle o Sparo, nonostante le pecche d’inesperienza sopra elencate, è una lettura complessivamente riuscita, a tratti perfino notevole per essere una prima prova assoluta, consigliata in primis agli amanti del genere, e poi a tutti quelli che vogliono conoscere la talentuosa figura di Nova, cui sembra prospettarsi un futuro brillante nel mondo del fumetto.
Abbiamo parlato di:
Stelle o sparo
Nova
Bao Publishing, 2018
142 pagine, brossurato, bianco e nero – 17,00
ISBN: 97788832730715