Stan Sakai: un ronin alla corte del fumetto americano

Stan Sakai: un ronin alla corte del fumetto americano

A Lucca Comics 2019 abbiamo avuto la possibilità di intervistare Stan Sakai, autore nippo-americano creatore di Usagi Yojimbo, un coniglio antropomorfo che dal 1984 vive avventure a fumetti ambientate nel Giappone feudale.

, autore americano di origini giapponesi creatore di è stato ospite durante Lucca Comics 2019 di , l'editore italiano che pubblica nel nostro Paese le avventure del coniglio ronin.

Benvenuto su Lo Spazio Bianco, Stan.
Lei è il padre di un “unicum”: Usagi Yojimbo, un coniglio antropomorfo, un ronin, che da 35 anni vive avventure in bianco e nero pubblicate nel mercato fumettistico più colorato del mondo, quello statunitense.

Sì, Usagi è apparso per la prima volta nel 1984 in un piccolo fumetto intitolato Albedo, una sorta di auto-produzione pubblicata da una sola persona: desiderava realizzare un albo a fumetti, ma non avendo abbastanza collaboratori, mi chiese se mi fosse piaciuto fare qualcosa per lui e accettai. Così in Albedo #1 comparve un altro dei miei personaggi, chiamato Nilson Groundthumper. Dopodiché, l'editore mi disse di aver guadagnato abbastanza soldi per poter pubblicare un secondo numero e mi chiese se avessi qualcos'altro per lui. Gli inviai così la mia prima storia di Usagi che è apparsa su Albedo #2 nel 1984. Trentacinque anni dopo, sto ancora lavorando su Usagi.

Ci racconta la genesi di Miyamoto Usagi, da dove deriva la scelta di un coniglio antropomorfo per il personaggio?
Volevo fare una serie ispirata a un vero samurai, Miyamoto Musashi, stavo provando qualche schizzo nel mio album da disegno ma veniva fuori solo un coniglio con le orecchie legate con un nodo sopra la testa, come nello stile samurai. Ho adorato il design del personaggio, era molto semplice e nessuno aveva mai fatto prima qualcosa di simile. Quindi ho deciso di trasformare il mio protagonista in un animale.

Attraverso le storie di racconta il mondo e la società giapponesi di fine 1500 inizio 1600 e ha analizzato e fatto scoprire al pubblico dei suoi lettori aspetti e vicende spesso sconosciuti ai più. Che cosa la affascina di quel periodo della storia giapponese?
Sono nippo-americano di terza generazione, sono cresciuto alle Hawaii e immerso nella cultura giapponese. Proprio in fondo alla strada dove abitavo c'era un cinema che proiettava un film di samurai ogni fine settimana e io li adoravo. Quindi, quando ho deciso di creare una serie a fumetti, mi sono detto: che cosa posso fare che non sia stato ancora fatto negli Stati Uniti? Ecco, farò qualcosa sulle storie di samurai con cui sono cresciuto! E sono contento di averlo fatto, mi sto divertendo tantissimo da oltre trent'anni.

Che cosa spinge un autore a portare avanti per tanti anni un personaggio, a trovare ancora lo spunto, la passione e la creatività per narrarne nuove avventure?
Come posso creare ancora nuove storie dopo trentacinque anni? Perché ho sempre paura dei miei editor e quando mi dicono: hai una scadenza il mese prossimo, io consegno loro la storia entro il prossimo mese!
In realtà, sembra che ogni storia su cui lavoro mi faccia venire in mente una successiva storia per Usagi, e così via.

Oltre a essere uno scrittore e un disegnatore, è anche un apprezzato letterista (tanto da aver vinto nel 1996 un Eisner Award in tale categoria). Il lettering è spesso sottovalutato nell'analisi complessiva di un'opera a fumetti, mentre invece ne è una componente fondamentale per la riuscita. Qual è il suo pensiero al riguardo?
Faccio ancora il lettering mano, non uso il computer, sono cresciuto in quel modo. Adoro il processo di creazione di fumetti, adoro lavorare con carta e matita, inchiostrare e letterare a mano. Per me il processo di creazione è importante tanto quanto il prodotto finale. Inoltre, quando stavo iniziando non avevo nemmeno un computer e inoltre non potevo permettermi di assumere qualcuno che si occupasse del lettering al posto mio. Ho lavorato con per 25 anni, letterando le strisce domenicali di sui quotidiani e ho lavorato con Sergio Aragones per 35 anni su Groo the Wanderer. Ho ricevuto numerosi premi per il lettering e questa è una cosa che ancora mi sorprende.

La nuova serie di Usagi per la IDW si presenta interamente a colori, anche se non è prima volta. Come è nata questa scelta per un personaggio che ha fatto del bianco e nero anche un segno identificativo forte? Quali sono le possibilità che dà in più l'uso del colore e cosa magari invece si perde?
Come hai detto, Usagi aveva già avuto una edizione a colori, quando fu pubblicato da Mirage Comics negli Stati Uniti. Quando quelle storie colorate apparvero, però, i lettori volevano continuare a vedere i miei disegni in bianco e nero perché è così che disegno e immagino che la gente si diverta a vedere il mio stile fatto di linee e texture. All'inizio della mia carriera, i fumetti in bianco e nero erano piuttosto comuni negli Stati Uniti. Oggi ci sono solo due serie a fumetti in bianco e nero: Usagi e . Si sceglie di fare una serie a colori per ottenere più lettori e affinché oggi i lettori lo accettino come un fumetto. Questo è uno dei motivi per cui sono passato all'editore IDW negli Stati Uniti, perché mi hanno detto che avrebbero pubblicato Usagi a colori e anche tutte le storie passate saranno colorate. Ma il mio stile rimane praticamente lo stesso: disegno per il colore come disegno per il bianco e nero, i dettagli sono ancora lì.

Sappiamo che è in fase di produzione una serie animata sulle avventure di da parte di Gaumont Animation. Come si è arrivati a questa collaborazione?
Speriamo! Il progetto è attualmente in fase di sviluppo presso Gaumont, che è la società cinematografica più antica del mondo e ha sede in Francia. Stanno sviluppando la serie insieme con una società che ci auguriamo voglia portarla avanti. Ma Gaumont resta la compagnia principale dietro il progetto. Lavoriamo anche con , che ha recentemente diretto il film di Aquaman e che è la mente dietro il franchise The Conjuring. Siamo molto fiduciosi, anche se Usagi è stato opzionato più volte in passato per serie TV e film, ma è sempre successo qualcosa che ha bloccato il progetto. Quindi spero che questa volta arrivi in onda.

Parliamo di Space Usagi: come e perché nacque l'idea e quanto era diverso da scrivere quel personaggio rispetto all'originale?
È molto diverso. Posseggo Usagi e posso fare quello che voglio con lui. Una delle cose che ho sempre amato disegnare sono i dinosauri e volevo fare una storia con Usagi e i dinosauri, ma vivevano in epoche diverse e quindi potevo fare o una storia con Usagi che in qualche modo viaggia indietro nel tempo fino all'era dei dinosauri, oppure avrei potuto mandarlo in avanti, nello spazio, su un pianeta di dinosauri: e questo è quello che ho fatto.
Un'altra storia che ho realizzato si chiamava Senso, in cui Usagi combatte contro i marziani. Come ho detto, Usagi è mio e posso fare qualsiasi tipo di storia che voglio con lui. Ogni contratto con tutti i miei editori è sempre stato che qualunque storia io invii, loro la pubblicano. Certo, loro possono dirmi che vorrebbero che io facessi una storia d'amore o una storia d'azione, ma non vedono la storia fino a quando non ho finito e invio loro le tavole complete e definitive.

Usagi è portatore dei valori dei samurai quali la lealtà e la giustizia. Come crede si troverebbe nel mondo di oggi?
Non lo so! Ho basato Usagi su quello che ritengo farebbe una brava persona. È un personaggio che cerca di fare ciò che è giusto anche se potrebbe non essere ciò che noi potremmo pensare o considerare giusto. Fa quello che sente, quello che pensa di dover fare. Non so cosa potrebbe essere Usagi nel mondo di oggi.

Crede nella funzione educativa del fumetto?
Penso che i fumetti possano avere sia una funzione educativa che di intrattenimento. Naturalmente lo scopo principale di Usagi è quello di divertire attraverso una bella storia ma, come ho detto, i fumetti possono anche essere usati come strumento didattico nelle scuole in modo che gli alunni apprendano senza rendersi conto che stanno davvero imparando qualcosa. Scrivendo le storie di Usagi, a volte imparo più dei lettori sulla mia cultura, la cultura giapponese. Usagi è stato usato in molte classi dalla scuola elementare e fino a livello universitario, in cui è stato adottato come libro di testo.

Nel corso della sua vita editoriale Usagi Yojimbo ha incontrato le Teenage Mutant Ninja Turtles. Pensa che in futuro il suo personaggio possa incrociare le proprie vicende con quelle di altri personaggi?
Usagi e le Tartarughe Ninja hanno esordito nel 1984 a distanza di pochi mesi, le TMNT a maggio e Usagi a novembre: in realtà questo mese è il vero 35 ° anniversario di Usagi. Quando esordimmo, non c'erano molti fumetti in bianco e nero e per questo motivo entrai in contatto con i creatori delle tartarughe. Iniziammo a scriverci lettere, complimentandoci a vicenda per le storie e lo storytelling. È così che con Kevin (Eastman) e Peter (Laird ) è nata l'amicizia.
Vivevamo all'opposto degli Stati Uniti: io in California, Kevin e Peter in Massachusetts. Quindi, quando ci siamo incontrati di persona a una Comic-Con di San Diego, Peter mi propose: “Facciamo un giocattolo Usagi!” E io risposi: “Certo!”. Fondamentalmente, è così che tutto è iniziato. Il primo giocattolo di Usagi ha venduto mezzo milione di pezzi in un anno e successivamente quando Usagi ha incontrato le tartarughe in un cartone animato nei primi anni 2000, Peter è tornato alla carica: “Facciamo un altro giocattolo!”. La cosa divertente è che ora Kevin si è trasferito in California e non abita lontano da me: il legame tra Usagi e le Tartarughe Ninja è ancora forte.
Riguardo a eventuali incontri con altri personaggi a fumetti, mi piacerebbe fare una storia Usagi/Hellboy, una storia Usagi/Groo. Ora che poi le Tartarughe Ninja hanno incontrato Batman, mi piacerebbe fare una storia Usagi/Batman!

Una curiosità: Usagi Yojimbo è stato mai pubblicato in Giappone? Che reazioni ha suscitato il suo personaggio nei lettori di manga?
Usagi non è mai stato pubblicato in Giappone. In realtà, non c'è mai stato un fumetto occidentale che abbia avuto un grande impatto sul mercato giapponese dei manga. Ci sono stati alcuni personaggi a fumetti occidentali che sono stati tradotti in giapponese da piccoli editori, ma non sono mai durati a lungo.
Usagi è venduto in Giappone nella versione inglese. Una volta, un curatore di un museo manga mi disse: “Sai più tu sulla storia giapponese della maggior parte degli storici giapponesi!”. È come negli Stati Uniti, dove vengono apprezzate le storie western con i cowboy ma c'è poco interesse per la storia americana e si sa poco sulla Guerra civile, per esempio. Immagino che sia lo stesso in Giappone ed è molto triste.

Un ringraziamento a e Alberto Brambilla che hanno permesso la realizzazione di questa intervista.

Intervista realizzata dal vivo il 31/10/2019
[Traduzione di David Padovani]

Stan Sakai

Stan Sakai è nato in Giappone, a Kyoto, nel 1953 ma è cresciuto alle Hawaii e attualmente vive in California.
Ha iniziato la sua carriera curando il lettering dei fumetti di Sergio Aragonés e Mark Evanier, lavorando in particolar modo su Groo the Wanderer.
La prima storia da lui disegnata, The Adventures of Nilson Groundthumper and Hermy, è apparsa nel 1984 nella fanzine Albedo di Steve Gallacci.
La sua opera più famosa – tuttora in corso di pubblicazione negli USA – è la saga di Usagi Yojimbo, vincitrice di quattro Ursa Major Award e cinque Eisner Award. Pubblicata per la prima volta nel 1984 e ambientata nel Giappone feudale del diciassettesimo secolo, Usagi Yojimbo narra le vicende del ronin Miyamoto Usagi, un coniglio antropomorfo che attraversa la nazione offrendo la sua protezione a chi ne ha bisogno. Nel 1991 Sakai ha creato uno spin-off della saga intitolato Space Usagi, ambientato in un futuro fantascientifico.
Attivo anche nel campo dell'animazione, Sakai ha ha ricevuto numerosi premi, tra i quali, nel 2002, un prestigioso National Cartoonists Society Award nella categoria Comic Books.

 

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