Pur non brillando di originalità nel soggetto, il principale pregio di Spy Games – Dissidenti è quello di non annoiare mai il lettore dalla prima all’ultima vignetta, scorrendo sotto gli occhi con rapidità e leggerezza.
Il centro della narrazione è una gara tra bande di mercenari assoldati dai rispettivi paesi, che vede il nostro protagonista Keehan in una corsa contro il tempo e a fare i conti con alcuni fantasmi del proprio passato.
La storia di Jean David Morvan è accattivante, capace di sfruttare il contesto narrativo dello spionaggio internazionale e di dargli una forma molto più sporca e umana, con una sceneggiatura ben articolata. Tuttavia, almeno per questo primo volume, la trama non risulta particolarmente originale.
Il tratto caratteristico e riconoscibile del coreano Kim Jumg Gi ben si sposa alle venature del racconto; il contrasto tra chine sporche e colori vivaci trova un buon connubio d’intenti nella cura dei dettagli, tanto nelle fisionomie dei volti quanto negli sfondi. Il tutto è coadiuvato da contorni a metà strada tra la morbidezza della linea chiara francese e la più marcata rigidezza della tradizione americana, che rendono godibile il risultato finale.
In breve, Spy Games – Dissidenti è una lettura piacevole, capace di mantenere alta l’attenzione sul susseguirsi delle vicende, ma poco audace; caratterizzata da un comparto artistico seducente che gioca un ruolo dominante nell’insieme globale.
Abbiamo parlato di:
Spy Games #1 – Dissidenti
Jean-David Morvan, Kim Jumg Gi
Mondadori Comics – Ottobre 2014
56 pagine, cartonato, colori – € 9,90
ISBN: 9788869260384