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    Speciale 75 anni: Superman non muore mai

    Con Superman, non nasce solo un personaggio ma un intero genere dell’immaginario moderno e, ancor più importante in questa sede, il fumetto si afferma a livello industriale come forma d’espressione autonoma e matura

    Ancora uno speciale su Superman? Verrebbe da chiederselo: sono mesi che i media e la critica celebrano il 75° anniversario dell’Uomo d’acciaio, la cui prima avventura apparve sulla rivista Action Comics nel 1938. Ad aggiungere carne al fuoco – o semplicemente fumo digitale, sostengono maliziosamente alcuni – ci ha pensato il controverso film di Zack Snyder che ha rilanciato il personaggio sul grande schermo.

    Al di là del responso del botteghino o delle controversie critiche, la pellicola ha ribadito la potenza evocativa di quello che, già nel 1964 (!), Umberto Eco definiva «un mito» del nostro tempo. Quella definizione, cinquant’anni dopo, vanta ancora maggiore legittimità, parlando di una narrazione seriale che, come i miti antichi, continua a ripetersi fedele a se stessa.

    Certo, di tanto in tanto, Clark Kent è costretto a cambiare montatura degli occhiali e taglio di capelli.  A volte, deve ricorrere a qualche pesante lifting drammaturgico per nascondere le rughe editoriali, ma al fondo la fabula d’acciaio resta inossidabile. Superman non muore mai per dirla con il titolo di un bel giallo ambientato nel mondo dei fumetti dalla sceneggiatrice Claudia Salvatori. Quasi che i raggi del nostro Sole, oltre a dargli poteri sovrumani, preservino il figlio di Jor-El dall’unica kryptonite che uccide davvero l’eroe finzionale: l’oblio mediatico.

    Tra i lettori, i nipoti hanno sostituito i figli che, a loro tempo, avevano rimpiazzato i padri. Ogni generazione ha avuto i suoi Superman, in tempo di guerra come in tempo di pace. Tante versioni, tanti medium e tanti autori per una storia semplice che hanno creato due giovani sognatori in quella fantasmatica “Fortezza della Solitudine” che era la provincia americana degli anni Trenta: Jerry Siegel e Joe Shuster, un foglio di carta e una matita. Niente di più. O tanto di più, fate voi.

    Perché, è bene ribadirlo, con Superman, non nasce solo un personaggio ma un intero genere dell’immaginario moderno e, ancor più importante in questa sede, il fumetto si afferma a livello industriale come forma d’espressione autonoma e matura. Le 1.400.000 copie mensili vendute nel 1940 da Action Comics – un comic book, ovvero una rivista di soli comics –  sono la testimonianza di una filiera produttiva avanzata che non ha più bisogno di vivere in simbiosi con i giornali, come accaduto fino ad allora per strisce quotidiane e tavole domenicali. Superman è il prodotto di un’industria culturale, ormai indipendente, per temi, scelte espressive e pratiche di consumo, capace di raccontare i sogni fondanti di un’intera società.

    Oggi l’Uomo d’Acciaio rappresenta ancora tutto questo? L’unica risposta che conta, come al solito, è quella del pubblico. Ma, da critici e appassionati del medium, sentiamo che la celebrazione di un così straordinario primato di longevità editoriale sia la giusta occasione per ragionare sui modi in cui il mito si è incarnato sin qui.

    Quindi, sì: ancora uno speciale sui 75 anni di Superman. Anzi, permetteteci di dire con un poco d’orgoglio redazionale: Lo Speciale. Ripercorreremo le “ere di stratificazione” attraverso cui il mito si è sedimentato, analizzeremo le storie celebri ma anche quelle meno note e più curiose, rifletteremo sull’eroe e sul suo mondo da diversi punti di vista, il più possibile inediti.

    Ai contributi dei nostri redattori si aggiungeranno via via quelli, prestigiosi, di accademici, critici, scrittori e disegnatori; in tanti hanno risposto con piacere al nostro invito. Ci piace pensare che, oltre alla simpatia nei confronti de Lo Spazio Bianco, abbia contato la speciale simpatia per un eroe con cui tutti, da lettori, siamo volati almeno una volta lassù, «Up, Up and Away!», più veloce della luce.

    Data l’importanza del personaggio, le sue mille sfaccettature e l’imponente storia che esso ha alle spalle, che ne ha comportato nel tempo svariate interpretazioni, abbiamo cercato con questo speciale di analizzare Superman a 360°. Questo ha portato i vari autori degli articoli a un lavoro di ricerca delle fonti molto profondo che ha generato dei saggi particolarmente ricchi di approfondimento critico.
    Per far gustare ai lettori a pieno tutto ciò abbiamo deciso di sviluppare questo speciale non in un tempo compresso e breve, ma bensì più dilatato: per tale motivo, per dare la possibilità a tutti voi di gustare e apprezzare a pieno l’opera di tutti i collaboratori, presenteremo tre pezzi a settimana e ogni fine settimana pubblicheremo gli omaggi che alcuni famosi fumettisti italiani hanno voluto dedicare all’Uomo d’acciaio e di cui hanno fatto dono a LSB.
    In tal modo questo speciale, a differenza di quanto avvenuto finora con quelli precedenti, come l’ultimo Speciale X-Men: 50 anni mutanti, affiancherà la normale attività della nostra webzine, senza sovraccaricare il sito.
    Ci farebbe piacere avere una valutazione da tutti voi lettori sulla formula migliore per proporre gli speciali più corposi come questo, e per tale motivo speriamo di ricevere i vostri commenti sul sito, sui social o via mail.

    (In calce a questa introduzione ci sentiamo in dovere di fare un ringraziamento particolare a quattro componenti della nostra redazione, Simone Rastelli, Dario Custagliola, Nicola Medda e Riccardo Melito, senza i quali questo speciale non avrebbe mai visto la luce. E un ulteriore ringraziamento va a Davide Corsi, il grafico ufficiale di tutti i loghi e le testate degli speciali de LSB)

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