Speciale Tex Willer #4: la genesi di Mefisto

Speciale Tex Willer #4: la genesi di Mefisto

In uno “speciale” speciale estivo della collana del giovane Tex, Mauro Boselli e Roberto De Angelis raccontano le origini di Mefisto.

Speciale Tex Willer_4_coverIn questo 2022, che per gli appassionati di Tex si sta palesando come un anno “mefistofico” (mentre, nella realtà quotidiana, potremmo purtroppo definirlo “mefistofelico”), dedicato all’antagonista per eccellenza del ranger bonelliano, Steve Dickart/Mefisto diventa protagonista anche di uno speciale estivo della collana Tex Willer, dedicata alle avventure dell’eroe da ventenne.
Gli albi annuali di questa testata, sin dal loro debutto, sono stati connotati per essere davvero “speciali”, per contenere cioè storie particolari, nelle quali l’eroe eponimo può anche non comparire (come accaduto nello Speciale #2 con protagonista il fratello di Tex, Sam Willer) oppure dividere il palcoscenico dell’azione con un altro eroe bonelliano (come nello Speciale #3 che ha ospitato il team up con Zagor) o, infine, lasciare spazio alla storia delle origini del suo più grande nemico.

Questo quarto speciale è straordinario (nel senso di fuori dall’ordinario) per più di un motivo. Innanzitutto, perché è uscito a giugno, a sei mesi di distanza dal precedente e non nella usuale finestra invernale di dicembre alla quale ci aveva abituati sinora. In secondo luogo, perché interamente dedicato alla genesi criminale di Mefisto, con Tex che appare soltanto in una manciata di vignette nelle pagine finali dell’albo. Infine, per la costruzione narrativa dell’albo che lo rende una origin story e, al contempo, un prequel e un post factum di una avventura del 2019 raccontata negli albi #10-13 di Tex Willer, nonché un prologo a una futura storia che leggeremo nella testata nei prossimi anni.

Steve Dickart e sua sorella Lily erano dunque già comparsi sulle pagine del mensile, ma in questo speciale Mauro Boselli decide di riavvolgere il nastro del tempo e raccontarci le origini della carriera criminale del futuro arcinemico di Tex, di quando, come e da chi per la prima volta abbia sentito il nome che avrebbe assunto in futuro – Mefisto – e di come da semplice prestigiatore/truffatore sia poi trasformato in spia al soldo di un gruppo di ricchi secessionisti degli Stati del Sud, come lo abbiamo visto nel suddetto episodio Pinkerton Lady, e come lo ritroviamo alla fine di questa avventura nella quale lo lasciamo alla vigilia del suo primo incontro con Tex.

Speciale Tex Willer_4_01Il criminale che ci viene presentato in questa storia è ancora lontano dal villain demoniaco e terribile che è contemporaneamente protagonista della maxi saga in sette albi che si sta svolgendo su Tex. Dickart non si è ancora trasformato in Mefisto, pur avendone già assunto il nome e i suoi poteri, e la capacità di collegarsi a forze oscure e demoniache è ancora poco più che un semplice istinto, una consapevolezza che a tratti affiora nella coscienza del personaggio, ma di cui ancora lui stesso non comprende la natura.
Boselli ci racconta, passo dopo passo, la genesi di questo personaggio, presentandoci un nutrito cast di comprimari efficacemente caratterizzati, ognuno dei quali si rivela fondamentale per la costruzione del criminale. Su tutti svetta la sorella di Dickart, Lily, che lo sceneggiatore tratteggia come una vera e propria bad girl, degna consanguinea del fratello maggiore, con cui condivide un’attrazione verso il male e la disonestà.
Il villain pazzo ed esaltato con la grande M sul petto che i lettori hanno imparato a conoscere in tante storie che si sono succedute nei decenni – e che la SBE ha iniziato a raccogliere in una collana di brossurati da libreria – non è ancora nato e, nelle pagine di questo albo, Boselli pare quasi suggerire che la trasformazione del prestigiatore e ipnotista Dickart nello stregone Mefisto abbia bisogno di un catalizzatore che permetta al semplice criminale di aver accesso a terribili poteri oltre la comprensione umana. E quell’innesco non potrà che essere Tex, a conferma della regola del seriale che un grande eroe ha sempre bisogno di un grande antagonista, che la luce acquista significato solo in presenza della tenebra più profonda.

Boselli ci presenta dunque una vicenda priva di sparatorie, ma ricca di intrighi, trucchi e inganni, sviluppata più in sequenze urbane e cittadine che in paesaggi polverosi di frontiera. Il ritmo di scrittura è veloce, la trama si suddivide in sequenze che durano in media non più di tre o quattro pagine e il ricorso all’ellisse narrativa non è infrequente, a conferma che l’approccio autoriale che lo sceneggiatore ha verso la collana del giovane Tex è più dinamico rispetto a quello più classico e diluito tenuto sulla testata storica del ranger.
Ma l’elemento che davvero connota la trama di questa avventura è la sua natura ibrida tra antefatto, racconto parallelo ed esito di una precedente storia del 2019, come dicevamo all’inizio. Boselli incastra cronologicamente i vari spezzoni con sapienza, arricchendo quanto già narrato nella saga Pinkerton Lady, svelando l’antefatto delle origini di Mefisto e, soprattutto, accompagnando il lettore al finale “sospeso” che porta al futuro racconto del primo incontro tra Tex e il suo arcinemico.

Speciale Tex Willer_4_02Segno grafico della storia è quello di Roberto De Angelis che, insieme a Bruno Brindisi, è di fatto l’autore che in questi primi anni di vita ha connotato in modo evidente lo stile della testata Tex Willer. La cifra dell’autore campano è fatta di un realismo improntato a una linea pulita dai contorni netti che mischia sapientemente bianchi e neri, con questi ultimi che avvolgono e riempiono le vignette quando in scena (e sul palcoscenico) c’è Mefisto. Proprio il lavoro sull’aspetto di Dickart è interessante perché De Angelis, conformandosi alla narrazione di Boselli, ce lo propone con lineamenti ed espressioni ancora lontani da quelli spiritati di Mefisto, seppur nei tratti somatici del personaggio sia già riconoscibile il suo futuro aspetto.
Lo storytelling è impostato sulla classica griglia bonelliana a tre strisce, su cui si innestano poche ma significative variazioni, come la splash page dal sapore cinematografico di alcuni western vecchio stampo di pag. 89, la quadrupla di pag. 38 a illustrare i momenti di una performance teatrale di Dickart che poi si ripete a pag. 94 a creare un riassunto per immagini di quanto raccontato in Tex Willer #10-13 e, infine, l’uso della griglia 3×3 di pag. 51 a scandire la concitazione e la tensione di una sequenza particolare.
Altro elemento interessante è l’uso di più primi piani all’interno di una stessa tavola, come per esempio a pag. 11, una caratteristica non tradizionale nell’impostazione grafica delle avventure texiane, ma qui usata a ragione dal momento che, in una storia che ruota attorno a sedicente magia e ipnotismo, gli sguardi di taluni personaggi diventano fondamentali.

In ultimo, merita soffermarsi sulla copertina di Maurizio Dotti, particolarmente riuscita per impostazione e resa rispetto a quelle dei due precedenti albi speciali, che richiama efficacemente quei manifesti teatrali che pubblicizzavano gli spettacoli di magia nei teatri ottocenteschi. Peccato l’omissione della “M” nella grafica di copertina, logo che sta caratterizzando sia le cover della saga sul mensile Tex sia quelle dei brossurati da libreria che raccolgono le storie passate di Mefisto: anche questo speciale ne avrebbe meritato la presenza.

Abbiamo parlato di:
Speciale Tex Willer #4 – Mefisto: le origini del male
Mauro Boselli, Roberto De Angelis
Sergio Bonelli Editore, giugno 2022
128 pagine, brossurato, bianco e nero – 6,40 €
ISSN: 977270475800620004

 

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *