Svegliarsi dal torpore di un sogno scoprendo che il senso di smarrimento, che normalmente accompagna i primi secondi di veglia, non è un’impressione passeggera ma la nuova grammatica gravitazionale con cui fare i conti, perché alto e basso si sono invertiti e le persone improvvisamente iniziano a precipitare verso il cielo, dove ad attenderle c’è morte certa.
L’idea che ha spinto Luca Enoch a scrivere Sottosopra, presentato a Lucca Comics & Games 2019 dalla Sergio Bonelli Editore, rappresenta una sfida narrativa avvincente, una specie di esperimento sociale analogo a quello che Stephen King ha realizzato con il suo The dome, la storia di una comunità che si trova improvvisamente isolata a causa di una barriera invisibile insormontabile. È anche una sfida al lettore che si trova a dover comprendere un mondo con regole inedite nel quale pure le operazioni più semplici sono paurosamente difficili. Un volume che invita ad essere capovolto per comprendere il numero di variabili che tanto la narrazione quanto i disegni hanno affrontato.
Ogni tavola, ogni passo e ogni inquadratura tengono conto della nuova distribuzione dei pesi e dello spazio, ricordando un quadro di Escher nel quale il mondo si è improvvisamente capovolto, ma offrendo un contesto narrativo che regala al racconto un forte realismo.
Se il lavoro fatto da Riccardo Crosa sul piano grafico risponde a tutte le necessità che il racconto ha preteso, merita particolare menzione anche il lettering di Marina Sanfelice chiamata, come lei stessa racconta in appendice, ad un lavoro sui balloon che rispettasse le dinamiche gravitazionali rivoluzionate.
Il volume presenta la sua peculiarità già dalla copertina, un mondo capovolto con un ragazzo che precipita salendo verso il cielo, realizzata sempre da Crosa, mentre l’intera colorazione è stata affidata a Paolo Francescutto.
L’incipit è irriverente come Enoch sa essere: decisamente divertente ed escatologica è infatti la scelta di presentare il protagonista mostrandolo mentre evacua verso il cielo. Un esordio originale per il protagonista chiamato a compiere il suo percorso dell’eroe.
Ambiziosa invece la volontà di porre la narrazione entro certe regole e riuscire a rispettarle; una missione che Sottosopra realizza, anche a scapito del racconto stesso al punto che lo sviluppo dell’avventura nella quale sono catapulti i due adolescenti protagonisti appare rimandato a un possibile seguito, non ancora annunciato, ma che potrebbe vedere la luce in occasione della prossima rassegna toscana.
Il risultato del cataclisma non ha le velleità comiche che Enoch stesso aveva sperimentato nel 2002 in una storia di Gea, nella quale la sua eroina adolescente si trovava a battagliare con un conflitto gravitazionale tra universi in collisione, ma trasmette immediatamente l’ansia da apocalisse imminente.
La narrazione, solida nel mostrare ogni possibile implicazione di questa nuovo centro di gravità, trova una valida rappresentazione nei disegni di Crosa.
Tratto morbido e realistico, analogo alla veste grafica esplorata in Bonelli nella serie Dragonero Adventures, altra creatura di Enoch (assieme a Stefano Vietti) e Creepy past, l’horror per ragazzi scritto da Bruno Enna: due serie alle quali Sottosopra si accosta non solo per assonanza grafica ma anche perché rivolto soprattutto a un pubblico giovane.
Questa storia è anche l’occasione per Enoch di mostrare il suo talento nel ricorrere al racconto di avventura come punto da cui partire per spostare l’attenzione su un piano politico senza tradire nessuno dei due aspetti, seguendo così un solco tracciato nel corso della sua lunga carriera, partendo da Sprayliz passando per Gea fino a Lilith, un aspetto che anche in Dragonero, in particolare nel nuovo ciclo Il ribelle, non manca.
L’elemento politico parte dal contrasto generazionale che oppone ad adulti rassegnati ragazzi che si adattano e crescono.
La lotta diventa quella tra un’umanità curiosa e determinata opposta a un cieco fanatismo che non si fa domande perché ritiene di avere risposte e che non biasima l’uso della violenza per imporle.
Un ruolo, quello del villain, incarnato da una setta che vede nell’improvvisa ascesa al cielo coatta un segno divino, svelando un contesto sociale nel quale anche la morale (che non disdegna l’omicidio), assieme alla gravità, appare capovolta.
Il capo della setta rimanda per sguardo spiritato e abiti, una felpa con cappuccio, all’iconografia dell’inquisitore pronto a giustiziare i miscredenti: tanto carismatico quanto crudele.
Enoch è abile nel mettere tutti questi elementi sul tavolo, ma proprio questa volontà di cercare di fare entrare il lettore in questo mondo capovolto è forse il solo grande limite del progetto.
Va detto che la lettura risulta fluida, la scrittura mostra tutte le qualità dell’autore; non mancano gli elementi capaci di strappare un sorriso e lo stato di ansia e paura che questo albo trasmette al lettore sono ben calibrati.
Ma se tutto questo funziona, la foliazione (circa 60 tavole), risulta un limite, una gabbia nella quale le istanze di Enoch risultano un po’ troppo compresse.
Sottosopra appare quindi come una ballata ricca di spunti e metafore, ascoltata però a una velocità troppo elevata. Una bella premessa, che non merita di restare incompiuta, una storia che, nata quasi come fosse una sfida letteraria, offre spunti e occasioni di riflessione interessanti anche sul piano squisitamente narrativo.
Abbiamo parlato di:
Sottosopra
Luca Enoch, Riccardo Crosa
Sergio Bonelli Editore, 2019
77 pagine, cartonato, colori – 19,00 €
ISBN: 9788869614453