Come non amare Sonia Aloi che, tra un cupcake, un pupazzetto ed uno schizzetto, ti fa volare nel suo mondo onirico dove l'erotismo diventa qualcosa di succoso da mangiare e dove un orsetto serve a rassicurare dai mostri in agguato. Poi ci sono quegli schizzi di crema qua e là che sono la firma della felicità.
Una donna intensa e leggera: intervistarla è stato un po' come parlare ad un'amica di vecchia data, eppure io e Sonia non ci conosciamo dal vero ma le nostre vibrazioni emotive hanno suonato una melodia armoniosa. Una disegnatrice golosa che riesce ad addolcire il panorama a volte spigoloso del mondo fumetto.
Ciao Sonia, benvenuta nello spazio nudo. Saranno contenti i nostri lettori perché finalmente torno a spogliare, ops. intervistare, una fumettista donna. E che donna! Nata il 20 giugno, quindi una cuspide gemelli/cancro, donna d'aria leggera e sbarazzina ma anche donna d'acqua, intensa del sentire della madre terra e dei sentimenti di coloro che ti circondano. Ti riconosci?
Accidenti sono io! Tra l'altro mi viene spesso rimproverata la mia leggerezza. Non è vista da tutti di buon occhio ma è la parte di me che preferisco, senza leggerezza non sarei sopravvissuta.
Sto cercando di spogliarti da dentro. Chi è l'esemplare maschile della tua famiglia che per te rappresenta la forza?
Sicuramente è stato mio nonno. Una figura autorevole ma molto scherzosa. Risolveva tutto con un gran sorriso regalava calore e sicurezza oltre a tante risate. Questo tipo di forza l'ho ritrovato poi in tante mie amiche donne e purtroppo molto difficilmente in altre figure maschili.
Chi ti ha insegnato ad amare?
È la prima volta che mi viene posta questa domanda. Credo di essere stata un'autodidatta, osservando e interpretando a modo mio gli adulti che mi circondavano; sicuramente ho attinto dalla mia famiglia che però per una serie di ragioni mi hanno passato un amore pieno di contraddizioni. Per tanto tempo ho amato in maniera unilaterale credendo fosse giusto così, ho impiegato tanto a capire che necessita ricevere un riscontro anche dall'altra parte. Sembra una cosa scontata ma per me non lo è stato per parecchio tempo.
Il talento artistico è innato dentro di te o hai avuto un maestro/a che ti ha guidato alla professione?
Dall'età di tre anni ho iniziato a disegnare e non mi sono più fermata; a cinque anni sapevo già che volevo frequentare l'Accademia di Belle Arti. Ho sempre avuto fame di maestri e figure di riferimento e per fortuna ne ho trovate parecchie durante la mia crescita. Ho imparato tantissimo da amici disegnatori e da professori, ancora oggi imparo guardando i miei artisti preferiti.
Ti senti più insegnante o più disegnatrice?
Mi sento più disegnatrice. Ho il timore che ancora debba affinare un buon metodo efficace di insegnamento. Lavoro spesso nelle scuole medie con Arte e immagine e non è semplice far disegnare tutti, specialmente quelli che “odiano” questa materia, bisogna somministrare prove semplici alla portata di tutti ma abbastanza creative per stimolare invece i più portati al disegno.
Perché alle donne fanno fare le coloriste, secondo te c'è ancora discriminazione?
Non credo ci sia discriminazione o almeno lo spero. Conosco diverse coloriste ma altrettante fumettiste che dominano letteralmente (guarda anche solo la forza di Sara Pichelli, per citarne una). Forse 15 anni fa si respirava un certo machismo, percepivo un gran sgomitare anche fra maschi stessi ora per fortuna non lo sento più. La tensione testosteronica si è diluita molto.
Nei tuoi disegni ci sono un sacco di oggetti simbolici che fanno compagnia ai tuoi bei personaggi. Ci sveli i significati di schizzetto, pupazzetto e dolcetto?
Devo fare un piccolo giro per decodificarteli. Un tempo ho sofferto di nomadismo sentimentale e ho avuto l'esigenza di trasformare alcune mie relazioni in pupazzi, carini, simpatici, gradevoli: il contrario della realtà. Da questi pasticci sono nati i pasticcini. Poi nel tempo i pasticcini hanno iniziato a rappresentare qualcosa di veramente dolce e amabile. Gli schizzi sono delle vere e proprie dichiarazioni di amore.
Ci stai deliziando da tempo con le tue sweetgirl, ci farai sognare anche con dei sweetboy?
Ogni tanto ne disegno qualcuno, ma mi viene davvero difficile disegnare uomini sia a livello tecnico che a livello psicologico. Il perché preciso non lo so nemmeno io. Però nelle ultime storie inedite che sto disegnando ci sono parecchie presenze maschili, una novità per me! Questo sforzo lo sto facendo per illustrare al meglio i racconti scritti da uno scrittore che a me piace molto e che ho scovato per caso. Si fa chiamare scherzosamente R.Beef. Esiste una pagina in fase di creazione su Facebook con alcuni suoi racconti accompagnati da mie illustrazioni, ma pian piano in base ai nostri reciproci impegni diventerà anche altro con una struttura migliore.
Qual è la cosa che ti piace mangiare di più (che detta così può sembrare altro ma io intendo commestibile…)?
Non c'è una cosa sola. Divoro indistintamente tutto ma non sono sempre stata così. Da bambina non mangiavo praticamente nulla, non sentivo i sapori. La fame atavica è esplosa a 14 anni.
Quanto è importante il cibo nella tua vita?
È importantissimo e giudico molto da come le persone mangiano. Quando ero studentessa la mia coinquilina si nutriva di sofficini cotti al microonde oppure ci infilava interi pezzi di carne cruda in quel cavolo di fornetto. Ho vissuto un vero film horror. Sembrava una sorta di mal di vivere. Il cibo è un piacere e non basta renderlo semplicemente commestibile. Al contrario sento tanta affinità per chi ama cucinare e goderne dei risultati o semplicemente per chi mangia tanto e bene.
Ora che sei anche mamma quanto è cambiato il tuo modo di disegnare o si è solo arricchito?
Il mio modo di disegnare è rimasto pressoché identico, solo ogni tanto ho la necessità di disegnare mio figlio. Quindi il mio repertorio si è arricchito di un personaggio speciale in più.

Grazie per il tuo inedito per lo spazio nudo, molto gradito e lo prendo come un buon augurio alla condivisione.
L'ho fatto apposta per te e grazie per avermi ospitata allo spazio nudo!
Galleria: dolcetti e schizzetti di Sonia Aloi
Biografia di Sonia Aloi
Sonia Aloi nata a Melito di Porto Salvo (Rc) il 20/06/1980. Cresce e studia tra Bergamo e Milano. Si laurea in pittura all'accademia di belle arti di Brera. Insegna arte e immagine nella scuola media e discipline pittoriche al liceo artistico. Le prime esperienze nel fumetto sono con diverse case editrici ed etichette indipendenti italiane come la serie Dum Dum Girls per Cut-Up. Continua a farsi le ossa come colorista per le fiabe di Geronimo Stilton per la Piemme Junior. Collabora per la rivista The Garfield show disegnando Carabimbo e con Giacomo Bevilacqua per la realizzazione di Metamorphosis. Realizza inoltre 2 episodi per i primi volumi di Curami per Cyrano Comics. Nel 2016 disegna e colora per Tunuè il volume Il piccolo re su testi di Andrea Campanella.
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Sonia è stata anche gradita ospite del nostro Immagina Lo Spazio Bianco: