Sofia dell'oceano, scritto da Marco Nucci e disegnato da Kalina Muhova, è un fumetto tanto semplice quanto sorprendente ed efficace, che stupisce e coinvolge il lettore fin dalle prime battute.La trama racconta il viaggio di Sofia, convinta dal capitano Occhioblu a seguirlo nelle profondità marine per recuperare la cura per l'Ombra rossa, la sua misteriosa malattia.
I temi che emergono durante la lettura sono stimolanti e diversificati. In primis sicuramente l'avventura come panacea: Sofia sembra inizialmente riluttante a lasciare la terraferma e gli zii che la accudiscono ma, stuzzicata dal capitano e desiderosa di vedere il mondo, si imbarca con coraggio verso l'ignoto, un po' inconsciamente e un po' spavaldamente, dimostrando grande maturità nell'affrontare una sfida simile visti i suoi 8 anni.
Uno spirito picaresco che condivide anche l'anziano Occhioblu, attempato e dal cuore puro. L'avventura diventa quindi subito l'allegoria della cura di qualsiasi male, che sia la malattia, la guerra o qualcosa di meno grave e pressante.
In secondo luogo è evidente l'enorme influenza del potere della fantasia che agita creature, mezzi e oggetti spinti da intenzioni benevoli o da pensieri macabri, comunque in qualche modo vivi e in movimento soprattutto sott'acqua, spazio-tempo inaccessibile ai più e popolato da creature terrificanti e luoghi da sogno.
Contrariamente, gli zii Algernon ed Edwina sono apatici e inespressivi, quasi dei soprammobili, simboli del mondo degli adulti responsabili e coscienziosi erosi però dalla realtà e dalla mancata capacità di sognare.
Il contraltare è l'equipaggio formato essenzialmente da reietti ammalati, tra i quali una strega e vari animali personificati, tutti caratterizzati graficamente attraverso abiti civili che sottolineano la loro singolarità. Un piacevole easter egg si può notare tra l'altro fra i nomi dei membri del personale del sottomarino che richiamano scrittori famosi e che evidenzia la rilevanza dell'aspetto linguistico-nominativo all'interno dell'intera opera, al cui interno nessun appellativo o soprannome sembra essere dato a caso.
Un altro aspetto che arricchisce la storia è la forza della figura del villain Cristopher Pain, detto Principe Malattia. Intriso di nichilismo fino al midollo maturato da un passato violento, è un concentrato di follia che tiene in piedi i pezzi del suo corpo marcio distrutto da tutte le malattie del mondo. La sua vera forza sta nelle posture che assume, negli sguardi che lancia e nei dialoghi che affronta con il suo unico scagnozzo Nerofumo e con gli altri personaggi, emanando una carica certamente sopra le righe tuttavia incredibilmente affascinante.
I disegni, tutti realizzati a matita, presentano uno stile riconoscibile che alterna cura nei dettagli a semplificazioni necessarie attraverso una linea sinuosa. Le influenze si possono ritrovare specialmente tra i cartoni animati degli anni '30 e le illustrazioni per le fiabe, senza dimenticare riferimenti alla pittura e in particolare le linee morbide e dinamiche di Seurat, probabilmente un effetto degli studi della giovane disegnatrice.
La gestione delle ombre e del chiaroscuro riesce a creare perfette atmosfere che vanno a braccetto con il racconto; la scelta delle inquadrature è molto cinematografica, con frequenti primissimi piani e riquadri sui dettagli, in particolare gli occhi, a indicare un notevole peso culturale della settima arte. Caratteristico infine è l'uso del lettering corsivo che condiziona la lettura rimandando al passato in modo quasi nostalgico, creando una peculiare atmosfera.
In conclusione si può dire che Sofia dell'oceano è un fumetto che può piacere a chiunque: sia ai bambini che ne gradiranno la magia fiabesca, sia ai più grandi grazie allo spessore della scrittura e alla personalità dei disegni, candidandosi già adesso come uno dei fumetti italiani più interessanti dell'anno.
Abbiamo parlato di:
Sofia dell'oceano
Marco Nucci, Kalina Muhova
Tunué, 2018
192 pagine, cartonato, bianco e nero – 27,00 €
ISBN: 9788867902743