Sócrates: quando la vita conta più del pallone

Sócrates: quando la vita conta più del pallone

Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli provano a raccontare, per BeccoGiallo, la complessità di un personaggio come è stato il calciatore brasiliano Sócrates.

Le mie vittorie politiche sono infinitamente superiori ai miei successi da professionista. Una partita dura 90 minuti, la vita prosegue, ed è reale.
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Sócrates è stato un calciatore quasi incidentalmente. Se è vero che nel calcio, anche contemporaneo, non mancano giocatori laureati, la figura del brasiliano è un qualcosa di unico nella storia del mondo del pallone.
Politico, medico e, solo per ultimo, calciatore. Non che questo significasse che il calcio non contava niente per Sócrates, anche se – come da lui spesso ripetuto – il gioco era solo un mezzo, un veicolo per educare e dar voce alla gente: “Il calcio per me è come camminare: da solo, svincolato da un contesto sociale, non è nulla”.

Il fumetto che Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli dedicano all’asso carioca riesce a dare profondità alla complessità e alle contraddizioni del personaggio, che è a sua volta specchio della complessità della storia sociale e politica della nazione brasiliana. I drammi e le tragedie vissuti dal Brasile – nello specifico della seconda metà del XX secolo – sono il fuoco che alimenta la passione politica di Sócrates, nonché la sua missione come medico.
Allo stesso tempo, l’amore per il calcio e – in antitesi – la dissolutezza e i vizi che lo hanno accompagnato per tutta la sua vita (fumo e alcol in primis) sono il riflesso dell’anima del popolo brasiliano che, nella passione calcistica e nei piaceri carnali come quelli del carnevale, trova una valvola di sfogo a una esistenza spesso tragica e difficile.
A tal proposito, la sequenza che apre l’opera è, drammaticamente, uno squarcio sulla vita in Brasile, dove la violenza è una componente dolorosa che in alcune zone del Paese accompagna il quotidiano.

PRIMO TEMPO
La struttura narrativa che Gnaccolini ha dato all’opera è molto efficace: non un racconto didascalico che mette in fila le tappe dell’esistenza di Sócrates, quanto piuttosto una sorta di flusso di coscienza che, al contempo, scaturisce dall’autore e si fonde con quello del personaggio. Un nastro che si srotola nella mente del calciatore ormai in coma, nel letto di ospedale, nelle ultime ore della sua esistenza, in cui realtà, passioni, sogni e tragedie si uniscono per dare vita a una storia onirica e surreale, capace di restituire al lettore l’essenza del protagonista più della cronaca spicciola delle sue imprese sportive.
Al pari di come è stato per O Doutor nella realtà, il calcio è una componente di questa biografia a fumetti, ma la stessa non si esaurisce nel calcio.

Come esempio di questa poliedricità, quasi subito colpisce la perfetta sincronia tra gli estratti del Fedone di Platone e la fase finale della vita dell’ex calciatore. Le frasi scritte dal filosofo di Atene, riprese qui fedelmente, conferiscono alle scene raffigurate una potenza espressiva paragonabile a quella di Socrate’s countdown di Magnus, breve storia nella quale Roberto Raviola racconta gli ultimi sette minuti della vita del sapiente ateniese Socrate.

Se il parallelismo tra il pensatore greco e il giocatore verdeoro, per via del nome, può essere scontato, non lo è una tale ricchezza di richiami: Gnaccolini pone Sócrates in una dimensione politica molto particolare, approfondita anche in altre sequenze del libro edito da BeccoGiallo. Socrate era un outsider della polis ateniese tanto quanto il calciatore – e poi il suo Corinthians – era un elemento a parte rispetto al mondo del calcio, sebbene in quegli anni l’impegno sociale e politico fosse un elemento più naturale e spontaneo rispetto ai tempi odierni, anche in un contesto come quello del pallone.

INTERVALLO
Attualmente gli atleti dello sport più seguito e praticato sono sostanzialmente degli alieni che vivono sul loro pianeta, scendono nel nostro per andare in campo e poi scappano via. A volte la stampa cerca di elevarli a simboli o a saggi ed equilibrati pensatori a 360 gradi, ma spesso sono totalmente scollegati da ciò che accade al di fuori del rettangolo di gioco e di allenamento.
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Ecco allora che forse in questi nostri anni del XXI secolo la figura di Sócrates sarebbe ancora più dirompente e polarizzante, se si pensa quanto fu divisivo anche nella sua epoca (gli anni ’80 del XX secolo), con la differenza che non furono i giornalisti a cercare di estrapolarlo da un determinato contesto per elevarlo a simbolo, ma fu la sua natura a spingerlo a diventarlo.
Proprio come fece il filosofo morto nel 399 a.C., almeno stando agli scritti del suo discepolo Platone. A questo proposito, è interessante che Gnaccolini abbia scelto proprio il Fedone, testo in cui si raccontano le ultime ore del maestro, sicuramente di maggiore impatto dal punto di vista narrativo rispetto a un’opera più oggettiva come l’Apologia di Socrate, ma anche più romanzata e feconda sul piano epistemologico.

SECONDO TEMPO
Accennando all’energia intrinseca a narrazioni di questo genere, tipica quindi anche di quella di Platone, viene naturalmente alla mente il blog sportivo L’Ultimo Uomo, che condivide con questo fumetto il gusto e la ricerca della poetica epica ed eroica come veicolo di contenuti. Lo sceneggiatore di Sócrates – L’immortalità della rivolta intraprende la strada di una tipologia di racconto attuale e di successo, già scelta da Paolo Castaldi, che ha firmato Diego Armando Maradona e Zlatan – Un viaggio dove comincia il mito (edito da Feltrinelli), e da Mattia Ferri e Nicolò Belandi in Roberto Baggio – Credere nell’impossibile, tutti editi da BeccoGiallo.

Attraverso questa tecnica diegetica l’icona brasiliana e soprattutto l’uomo trovano il giusto spazio nel libro, proprio perché Gnaccolini racconta puntando sulle sfumature: anche se parte dalle fonti e dai fatti noti, si muove negli interstizi per trovare tutti gli elementi d’effetto, emozionanti. Riesce a parlare del calciatore, del filosofo, del medico, del politico, del grande bevitore, del ragazzino e del capitano.

GNACCOLINI CROSSA AL CENTRO… MIORELLI INSACCA AL VOLO
Assecondando la sceneggiatura del collega, le immagini di Miorelli rifuggono la strutturazione definita e rassicurante di un racconto lineare per affiancarsi al flusso di coscienza narrativo, in un roller coaster grafico che giustappone colore e bianco e nero per un risultato surreale, in grado di rimarcare la componente onirica e filosofica dell’opera.

In un contesto pittorico già di per sé evocativo, a colpire sono soprattutto le sequenze mute.
La prima, in bianco e nero, in cui il piccolo Sócrates dribbla i militari, ha una forza quasi primordiale: sembra di vedere uno spot pubblicitario moderno animato sulle pareti delle caverne degli uomini primitivi.
Meno emozionante ma più esplicativa quella con John Lennon, il Che e una ragazza: nessuna parola, ma si capisce perfettamente che il giocatore si inserisce in un contesto più ampio, non limitato solo alle donne e alle bottiglie, ma aperto all’attualità in ebollizione e alla cultura pop del suo tempo.
La terza è più oscura, perché la bicromia è sporca e carica, si percepisce il peso che grava sulle spalle di un calciatore che è arrivato al professionismo e si è laureato, tenendo aperte due porte. La scena è significativa: O Doutor scarta un immenso Asclepio e arriva al tiro, ma Ippocrate lo para. L’azione potrebbe significare il fatto che non sia mai stata compiuta una scelta definitiva, al di là delle apparenze. Vero che giocherà al fútbol e non farà il medico, ma resterà un caso a parte in un ambiente chiuso come quello del calcio, “sfruttando” tutto il suo bagaglio culturale e formativo.
Infine, c’è una sequenza muta con un gorilla e degli uccellini, tanto sfumata quanto legata alla realtà: la rivoluzione politica auspicata in Brasile non si è realizzata, nel calcio la Democrazia Corinthiana non è durata per sempre, ma l’uomo è rimasto e ha vissuto come ha voluto fino all’ultimo.
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La vita di Sócrates è andata oltre i 90 minuti e questo fumetto testimonia che si stanno ancora giocando i supplementari.

Abbiamo parlato di:
Sócrates – L’immortalità della rivolta
Marco Gnaccolini e Cosimo Miorelli
BeccoGiallo, 2020
125 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788833141145

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