Scontro finale su Marte: l’epilogo dell’ultima saga di Nathan Never

Scontro finale su Marte: l’epilogo dell’ultima saga di Nathan Never

Finisce il lungo ciclo che ha tenuto compagnia ai lettori per nove mesi sulle pagine di Nathan Never: sul Pianeta Rosso si respira aria di guerra.

Nathan Never_lora del riscatto_coverUna caccia all’uomo su Marte è il tema di L’ora del riscatto, albo scritto da Bepi Vigna e disegnato da Massimiliano Bergamo che conclude il ciclo Intrigo Internazionale. L’obiettivo di Nathan è Yasser Zaghal, leader dei black scarf e organizzatore del dirottamento del Phileas nel quale ha perso la vita Rachel Reiss, la ragazzina autistica che l’eroe vuole vendicare. 

Per concludere la saga Vigna sceglie come ambientazione Capital City dove mister Nemo agisce in incognito insieme al Comitato di Liberazione, gruppo ribelle contrario alla politica della fratellanza pretoriana. Sembra infatti che il governo marziano, nonostante la sconfitta subita nella guerra dei mondi, sia ancora intenzionato a conquistare la Terra. Al fianco di Nathan c’è anche la giornalista Horatia, in fuga dalle Squadre di Protezione (una sorta di SS del futuro) e in possesso di un dossier che rivela la strategia dei pretoriani.

La sceneggiatura punta sulla tensione e sul ritmo con una trama che inizialmente segue due storie separate ma destinate a incrociarsi e capaci di evidenziare le contraddizioni della società marziana: da un lato una città sicura, pulita, ordinata; dall’altro un sottosuolo dove sopravvivono reietti e disagiati.
La prima parte dell’albo risulta gradevole e coinvolgente, anche grazie all’utilizzo di personaggi, sia coprotagonisti sia comprimari, ben caratterizzati. Vigna affronta anche alcuni temi molto attuali come la libertà di stampa, il terrorismo e le destabilizzazioni politiche per creare crisi economiche. Tuttavia la storia, come vedremo più avanti, scivola in un finale abbastanza prevedibile.

Notevole il lavoro di Massimiliano Bergamo, all’esordio su Nathan Never ma già impegnato in Lukas e Mercurio Loi. La sua visualizzazione è basata su una preponderanza di bianco che rende molto agevole la lettura e regala alcune pregevoli tavole scontornate come la 20, la 21 e la 28. In generale, la classica gabbia bonelliana è vivacizzata da numerose vignette doppie senza margini oppure disassate, utilizzate spesso per i campi lunghi ma anche per aggiungere dinamicità alle sequenze. Ad accompagnare l’azione c’è una giusta dose di onomatopee e rotture della quarta parete.

Vista la conclusione del lungo ciclo è giusto soffermarsi per considerarne pregi e difetti. Intrigo Internazionale ha sicuramente suscitato interesse, soprattutto nei primi numeri, nel mostrare un Nathan al di fuori del proprio mondo: senza le garanzie, gli strumenti e gli amici dell’Agenzia Alfa, l’eroe è apparso in qualche modo vulnerabile, come un highlander tornato improvvisamente mortale e alle prese con le difficoltà di chi deve ricostruirsi una vita.
Il tema dell’abbandono dell’Alfa, che per Nathan è come e forse più di una famiglia, è di certo uno dei punti di forza della saga, così come due personaggi che potrebbero entrare a far parte dello staff permanente, ossia il detective Leonard Carella e la giornalista Horatia.lora del riscatto_tavo
A lasciare qualche dubbio è invece un finale di saga che risulta fin troppo lieto e riporta gli eventi nella situazione di partenza, seguendo pedissequamente le regole del fumetto seriale. Inoltre, soprattutto se paragonata a quella di altre saghe come la Guerra con le stazioni orbitanti (2004) o la Guerra dei Mondi (2011-2012) che stravolsero l’universo narrativo della serie, la conclusione di Intrigo Internazionale lascia il mondo di Nathan, almeno nell’immediato, praticamente immutato.
Dopo l’ultima pagina, in concreto, restano un paio di possibili nuove linee narrative: l’organizzazione di una sede dell’Alfa a Tropical City, affidata in modo un po’ sbrigativo a Horatia e un secondo conflitto Terra-Marte, diverso nei modi ma uguale nelle intenzioni.
Va aggiunto che l’antagonista di turno, Yasser Zaghal, ha poco a che spartire con i suoi illustri predecessori (è forse scontato ricordare Aristotele Skotos o Mister Alfa), il cui calibro è nettamente superiore. Ma al riguardo si può ipotizzare che rispetto alla costruzione di un villain supercattivo, soluzione narrativa in parte inflazionata, si sia preferito identificare il male con un generico, ma non meno terribile, fenomeno del terrorismo.

Per concludere, in un arco narrativo proseguito per nove mesi, era forse lecito aspettarsi qualche colpo di scena in più. Anche se alcuni semi per una futura rivoluzione nella realtà neveriana (non proprio fertili in termini di originalità) sono stati gettati e magari li vedremo germogliare nel 2021, anno in cui l’agente Alfa festeggerà trent’anni di vita editoriale.

Abbiamo parlato di:
Nathan Never #351 – L’ora del riscatto
Bepi Vigna, Massimiliano Bergamo
Sergio Bonelli Editore, agosto 2020
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,90 €
ISSN: 977112157300100351

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