Lo scontro di Civil War, Comcast e la sfida a Disney

Lo scontro di Civil War, Comcast e la sfida a Disney

I fratelli Russo parlano di Captain America: Civil War, riflettori sul merchandise del film; il dietro le quinte dell'acquisizione di Dreamworks da parte di Comcast.

Captain America: Civil War

Intervistati nei giorni scorsi da CBR, i registi Joe e Anthony Russo hanno parlato in maniera dettagliata del terzo capitolo cinematografico sull’eroe a stelle e strisce, affrontando in primo luogo l’inserimento di così tante sottotrame all’interno della pellicola con protagonista Chris Evans, partendo dal rapporto tra Steve e Bucky (Sebastian Stan).

Il rapporto di Cap con Bucky è molto personale. Quella era una grande parte della storia di Cap che volevamo spingere in avanti a partire dalla fine di “Winter Soldier” – ha dichiarato Anthony Russo – Abbiamo certamente sentito che il rapporto era rimasto irrisolto. Dovevamo mettere Cap in un conflitto molto personale con le persone che sono più vicine a lui. Abbiamo pensato a un conflitto tra la sua nuova famiglia e la sua vecchia famiglia. La sua vecchia famiglia, Bucky, e la sua nuova famiglia, i Vendicatori. Sembrava la strada migliore per un conflitto molto complicato e molto personale per Cap. Questo è davvero quello che cercavamo nel prossimo film di Capitan America: “Come si fa a testare questo personaggio? Come facciamo a portarlo in luoghi che non abbiamo ancora visto?” Questa storia ci ha dato solo più posti dove andare di qualsiasi altra.

Abbiamo pensato che il racconto sarebbe stato più complesso – ha invece aggiunto Joe Russo – se entrambi i personaggi avevano ragione o torto, e che quando la gente sarebbe uscita  dai cinema, poteva discutere con amici e familiari su chi aveva ragione. Ci sono questioni complicate e non c’è una chiara e giusta risposta a tutto questo. Essa riflette la realtà quando si mettono dei personaggi in una situazione inconciliabile. L’intento della storia è stato quello di rendere il tutto più complesso e permettere al pubblico di decidere.

I due registi hanno affrontato anche l’inserimento nella trama del film di due personaggi del tutto nuovi per quanto concerne il già ampio Marvel Cinematic Universe. Ovvero Spider-Man (Tom Holland) e Pantera Nera (Chadwick Boseman).

Volevamo diverse fazioni di fronte l’una contro l’altra. Abbiamo voluto utilizzare Pantera perché avevamo un’idea per dargli una motivazione che gli avrebbe fornito una ragione molto emotiva per essere inserito nella trama, ma in modo molto diverso rispetto al resto dei Vendicatori.
Con Spider-Man, ancora una volta, avendo lavorato sulla sceneggiatura, abbiamo voluto fare in modo che ci fossero delle variazioni nel tono di tutto il film. Il problema con l’aggiunta di umorismo a personaggi che sono coinvolti in una trama con una posta molto alta in gioco è che si mina la posta in gioco. Se i personaggi stanno facendo battute, allora certamente quello con cui hanno a che fare non può essere così significativo. Così, abbiamo portato all’interno Spider-Man e Ant-Man come personaggi che avrebbero potuto diversificare il tono per noi, e dare al film un certo movimento e differenti livelli – ha dichiarato Joe Russo.

I Russo hanno spiegato come, secondo loro, una delle sequenze più importanti e significative della pellicola sia lo scontro che avviene in aeroporto tra le due fazioni, capace di sottolineare le motivazioni e lo stato d’animo di ogni personaggio.

In questa sequenza, ci sono due lati di quel conflitto. Un lato sta cercando di allontanarsi in modo che possano affrontare i super-soldati di Zemo. L’altro lato sta cercando di fermarli e catturarli. Entrambi hanno obiettivi molto chiari. La cosa interessante è che ognuno ha motivazioni individuali. Pantera Nera vuole certamente uccidere il Soldato D’Inverno in quella sequenza. Spider-Man vuole solo impressionare Stark. Visione è coinvolto nella complessità del suo rapporto già deteriorato con Scarlet. Ognuno ha una storia molto personale che viene dispiegata in quella sequenza così come gli obiettivi comuni delle rispettive squadre. È stato molto importante per noi. Amiamo l’azione. Ne abbiamo inserita un sacco in “Winter Soldier” e ora in “Civil War”. Ma, per noi, è deve essere sempre e fortemente guidata dai personaggi e dalla storia. Quelle storie individuali ci permettono di trovare una strada individuale per tutti attraverso l’azione.

Con l’uscita della pellicola nelle sale, a giocare un ruolo fondamentale per il successo di Captain America: Civil War non sarà solo il botteghino, ma anche l’imponente licensing che la Marvel ha creato negli ultimi mesi, e che ha visto la creazione di numerose partnership del valore di 200 milioni di dollari con brand quali Coca-Cola, Google, Samsung, Wrigley, Harley-Davidson, Audi, Synchrony Financial, Pizza Hut, Kellogg, Pop Secret, Mouser Electronics, Vivo e molti altri per un totale di oltre 100 partner in tutto il mondo che hanno creato i propri prodotti collegati al lungometraggio targato Marvel Studios.

Siamo orgogliosi di essere uniti a questi incredibili partner – ha detto Mindy Hamilton, Vice-Presidente del settore Global Partnership alla Marvel.  – È stata una gioia lavorare con ogni partner per trovare il terreno comune tra i nostri marchi, e speriamo che le campagne risultanti emozionino i fan in tutto il mondo…

Come parte della campagna tie-in, Audi ha realizzato uno spot diretto dai registi Joe e Anthony Russo che presenta scene inedite del film. La Harley-Davidson ha invece prodotto due moto su misura – la Street 750 e la Iron 883  – che sono state utilizzate durante la produzione e sono state successivamente presenti sul red carpet della prima mondiale, svoltasi a Los Angeles.
Pizza Hut ha realizzato scatole da collezione che permettono alle persone di condividere la loro fedeltà ai personaggi di Cap e Iron Man, mentre gli amanti dei cereali e delle patatine possono cercare un’esclusiva esperienza VR che accompagnerà il loro acquisto di prodotti Kellogg.

pizza_hut_pop_secret_splitLa Marvel ha inoltre affidato a Rubiés Costume, società con cui già esiste una collaudata patnership, la realizzazione di una linea di costumi ispirati a Captain America: Civil War, che sarà disponibile ad Halloween.

RubiesMarvelCostumes

Oltre a questo, è prevista una grande campagna sulle piattaforme di Google, YouTube e Twitter, che culminerà in una votazione on-line di massa in cui si sfideranno il Team Cap e il Team Iron Man. Lo sforzo di marketing ha anche schierato il marchio smartphone Vivo con una vasta campagna in paesi quali Cina e Thailandia che comprende TV, stampa, digitale e pubblicità.
Anche la campagna promozionale messa in piedi dai Marvel Studios non accenna a fermarsi. Nei giorni scorsi Variety ha reso noto che la branca cinematografica della Casa delle Idee ha speso 5.54 milioni di dollari per coprire gli spazi pubblicitari sui principali network USA, arrivando alla messa in onda di 940 spot trasmessi in 41 reti televisive, e principalmente su ABC e NBC.

Infine, tra le curiosità legate al film sull’eroe a stelle e strisce, vi segnaliamo l’infografica realizzata da Twizzle, che mostra quanto costerebbe nella realtà non solo il costume di Capitan America, ma anche il Progetto Rinascita che ha visto il gracile Steve Rogers diventare l’icona del mondo libero. Secondo il sito, l’esperimento del Dottor Erskine avrebbe avuto un costo pari a 516.000 dollari, una cifra derivata da quanto Albert Einstein ha fatto su base annua ($ 10.000) nella stessa epoca.
La motocicletta di Cap utilizzata nel primo film sarebbe costata attorno ai 7500 dollari, mentre il costume completo di scudo avrebbe avuto un budget di 54 milioni di dollari, cifra questa calcolata evidenziando il fatto che lo scudo è composto da un metallo potentissimo e indistruttibile.

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Comcast e la sfida alla Disney

L’acquisto di Dreamworks da parte di Comcast ha ridisegnato gli equilibri dell’animazione USA e spinto numerosi addetti al settore a guardare con più attenzione verso i Big della società, Brian Roberts e Steve Burke.
La rivista di spettacolo Variety ha analizzato dettagliatamente queste due figure, il primo presidente e amministratore delegato e il secondo vice presidente di Comcast e presidente di NBC Universal, fornendone un ritratto interessante.

Roberts e Burke emanano una tale fiducia, irrequietezza e arroganza nella loro visione per la loro azienda e per il futuro del business dei media che un dirigente che li conosce li descrive come “a un clic di distanza dall’arroganza”.

La rivista si riferisce ai numerosi tentativi, negli anni passati, di acquisizione di società come la Disney (nel 2004 fecero una offerta non richiesta di 54 miliardi di dollari) e Time Warner solo pochi mesi fa (45 miliardi), quest’ultima non riuscita per via dell’opposizione delle leggi federali che regolamentano il settore.
Una arroganza e un modo di agire che però ha sorpreso tutti per quanto riguarda la Dreamworks,  anche per via della velocità con cui l’affare si è concluso, soprattutto per via di una situazione dietro le quinte ignota a molti.

Brian Roberts, assieme a Steve Burke la mente dietro l'acquisizione di Dreamworks.
Brian Roberts, assieme a Steve Burke la mente dietro l’acquisizione di Dreamworks.

La velocità con cui l’affare Comcast-DWA si è palesato, nel giro di circa due settimane, riflette una agilità sorprendente per una società grande come Comcast, e sottolinea la ferrea volontà di Roberts e Burke, a cui piace lavorare spalla a spalla in trincea. Insieme, hanno preso il telefono per chiamare il CEO di DWA Jeffrey Katzenberg ai primi di aprile dopo aver sentito che lo studio di animazione stava per essere acquisito da una cordata cinese . La DWA, secondo i bene informati alla NBCUniversal, era sul radar di Burke già da qualche tempo. Le due aziende avevano lavorato insieme in passato in varie occasioni compresa la concessione di licenze per l’utilizzo dei personaggi di “Shrek” per i parchi della Universal.

Variety aggiunge che la maratona di incontri tra le due società sarebbe iniziata il 22 aprile, quando Roberts e Burke sono volati a Los Angeles per un tour alla DWA guidato dallo stesso Katzenberg. Solo due giorni dopo, Jeff Shell di Universal Filmed Entertainment Group e Donna Langley di Universal Pictures erano in una sala proiezioni della Dreamworks a visionare una anteprima di due prossimi film di animazione, Boss Baby e Trolls. Secondo fonti citate dalla rivista, Roberts sarebbe stata la figura chiave nella trattativa, spingendo il tutto in maniera molto rapida verso una positiva conclusione tra le parti.

Brian Roberts di Comcast sfida Topolino e la Disney, secondo Variety.
Brian Roberts di Comcast sfida Topolino e la Disney, secondo Variety.

Oggi, secondo la rivista, Comcast è il concorrente più vicino a Disney per quanto concerne le operazioni economiche (a partire dal 29 aprile capitalizzazione di mercato della Disney si è attestata a 168 miliardi di dollari, mentre quella di Comcast a 147 miliardi.) La NBCUniversal è l’unico conglomerato abbastanza importante da potere rivaleggiare con la Disney nel settore dei parchi a tema, attraverso le numerose properties presenti nel portfolio degli Universal Studios, senza dimenticare i massicci investimenti nel sistema via cavo che copre qualcosa come 29 milioni di case negli Stati Uniti.

Comcast può utilizzare DreamWorks meglio di chiunque altro a causa dei parchi a tema e altri prodotti collegati – ha dichiarato l’analista e veterano dei media Hal Vogel – Essi possono integrarsi con le operazioni in corso. È quello che permette loro di giustificare il fatto di pagare più di quanto altri potrebbero.

Il settore cinema di Comcast è cresciuto bene, e hanno sorpreso gli investitori da quanto velocemente sono stati in grado di creare dei franchise – ha invece dichiarato l’analista Amy Yong – Dreamworks è una buona area per permettere loro di fare crescere il loro business.

Suicide Squad

Intervistato nei giorni scorsi da Coming Soon, l’attore Adewale Akinnuoye-Agbaje, che in Suicide Squad interpreta il ruolo di Killer Croc, ha avuto modo di parlare del personaggio e sul suo status quando lo incontreremo nel film diretto da David Ayer.

Nel momento in cui lo incontrate in questo film, è un criminale a tutti gli effetti. È davvero uno dei criminali più pericolosi di Gotham… È una forza formidabile nel momento in cui lo incontri. La testa e le spalle sono protesi che sono state incollate sul mio viso e la parte del corpo verso il basso è stata dipinta. Ci sono volute circa cinque ore per farlo, ma era una sfida per me perché volevo stabilire un nuovo standard per ciò che può essere fatto con le protesi. Avremmo potuto facilmente fare tutto questo con la CGI, ma David [Ayer, il regista ndt] era insistente sul fatto che un attore dovesse far emergere l’anima del personaggio. Mi ha dato l’opportunità di mostrare cosa avrei potuto fare con le protesi.

Per quanto riguarda invece la preparazione per il ruolo, l’attore ha dichiarato di avere avuto come punto di riferimento in particolare la serie animata di Batman degli anni ’90, dove Killer Croc compariva:

Sono tornato al giovane Waylon Jones. Alla serie animata. Ho aggiunto qualcosa di mio, anche. Ho studiato il cannibalismo. Sono andato a guardare coccodrilli reali. Abbiamo inserito alcune delle vere e proprie tecniche di combattimento che i coccodrilli usano quando uccidono le loro prede. Il rotolo della morte.

killercroc

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