Schizzo Presenta #2: Iconoclasta (sara’ lei!)

Schizzo Presenta #2: Iconoclasta (sara’ lei!)

Schizzo presenta nuova serie numero 2 e' affidanto a Stefano Misesti ed al suo umorismo dell'assurdo.

CopertinaIl secondo volume della collana Schizzo presenta nuova serie è Iconoclasta, opera del bravo Stefano Misesti, illustratore e fumettista già noto per le sue collaborazioni con Kerosene, Sciacallo Elettronico e Centrifuga.

Se Reviati giostra con le metafore, Misesti gioca divertito con il non-sense e l’umorismo, grazie ad un segno forte e colorato, quasi kitch, ad un tratto essenziale ed alla voglia di sperimentare tecniche diverse, dal collage fotografico alla pittura, confezionando deliziose e deliranti favole per adulti giocate sul sottile filo dell’equivoco verbale e della decostruzione della citazione. Interi generi letterari, film, miti, proverbi e luoghi comuni vengono masticati e digeriti dall’autore, e rigettati fino ad esporne l’involontaria comicità e vacuità, con la spavalderia e l’irriverenza di chi bene conosce ciò che sta demolendo.

Iconoclasta
[…]2. Chi mira alla distruzione di immagini, simboli o comunque di ogni realizzazione tangibile propria di una dottrina, di un’ideologia, di uno Stato.
3. Chi è contrario a convenzioni opinioni e istituzioni acquisite e proprie di una società.

(Zanichelli)

I buffi ometti di MisestiLa parola aleggia per tutto questo albo, con una leggerezza che il freddo vocabolario non esprime, pur incarnando bene l’idea di libero (ab)uso dei modi e dei detti preimposti e precotti di cui siamo spesso “vittime”.

Iconoclasta è formato da una prima parte dedicata ai mesi dell’anno, una sorta di almanacco molto particolare, in cui ad ogni mese è associata una brevissima storia di due pagine (che poco ha a che spartire con il mese a cui è associata – iconoclasta anche in questo). Tutte le storie si muovono sul terreno di quell’assurdo che tanto avrebbe fatto felice Gianni Rodari e le sue favole dell’assurdo, anche se Misensi si rivolge a chi bambino non lo è più, perlomeno all’anagrafe ma probabilmente ancora nello spirito.
Alcuni esempi: a gennaio “nel mio sogno un seme cade dal cielo…”, e questo seme genera un albero che al posto delle foglie ha dei pesci, il cui inganno viene presto scoperto dalle leggittime occupanti dei rami. Aprile narra di un palloncino colorato che diventa l’Eletto, mentre a Luglio conosciamo la storia di un collezionista di foto di collezionisti e della sua ingenuità. Settembre ancora ci mette davanti la “triste” vicenda di una sirena, essere metà donna e metà pesce, ma al contrario, dileggiata dagli altri abitanti del mare.

Dopo Iconoclasta, troviamo le altre storie laterali del titolo, racconti dove Misesti preme meno sullo sperimentalismo grafico per utilizzare il suo stile caratteristico, ma non stemperando i toni ironici. Le sue storie sono disseminate di goffi e strani personaggi dagli improponibili copricapi, persi in un insieme di parole e convenzioni che non rispondono a quelle che conosciamo, tra supereroi, pubblicità, misteri e mostri.

La comicità dell’opera di Misesti si basa sullo spiazzamento, sullo stordimento dei sensi del lettore, che si ritrova a dover star dietro ai deliri assolutamente convinti di tutta una serie di figure alle prese con situazioni grottesche, eppure perfettamente calate in tale atmosfera assurda come fosse naturale e più normale di quella a cui, invece, siamo assefuatti noi: atmosfera, la nostra, dalla quale forse ogni tanto ci fa solamente bene tirare il fiato con opere come Iconoclasta.

Se amate i Monty Python, Elio e le Storie Tese, i film di Abrahams/Zucker, troverete pane per i vostri denti. Ma con un pensiero di fondo che, per essere Iconoclasta, forse finisce per costruire più cose, e più importanti, di quante ne giochi a distruggere.

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