Canicola propone un’uscita annunciata da Drawn + Quartery e clamorosamente ritirata: Sadbøi, dell’argentino apolide Berliac, conosciuto come timoniere del gaijin gekiga1 grazie all’antologia curata per kuš!
Ispirato da Memorie di un ladro di Jean Genet, Sadbøi racconta di un profugo in un paese scandinavo: si parla di una realtà taciuta, quella del profugo, dello straniero, dell’uomo senza radici culturali.
Il protagonista non ha più una appartenenza e sembra obbligato ad accettare le etichette imposte dalla società. Tramite l’arte e il crimine, a cui si dedica per sopravvivere, rivendica la propria individualità, promuovendo un’etica sovversiva, nata dall’inversione degli ideali tradizionali. Amante di criminali, Sadbøi compie furti, si prostituisce, finisce più volte in carcere: la delinquenza sfacciata diventa così eroismo nel rifiuto più completo della cultura piccola borghese.
Sadbøi può essere riconosciuto come manifesto stilistico dell’autore. Molti elementi provengono chiaramente dall’estetica del manga alternativo: una certa sensuale ruvidità del tratto, la divisione delle vignette (con un’occhiata nello specifico al mondo shojo), l’utilizzo dei retini. La monocromia rimanda ai lavori apparsi su Garo di Seiichi Hayashi, i font invece evocano il mondo delle riviste amatoriali dōjinshi.
L’opera presenta molte caratteristiche interessanti e innovative e si costituisce come il perfetto fumetto contemporaneo capace di raccontare il presente. Berliac ci parla di un’arte che disturba e sradica certezze, caratteristiche che lo rendono un fumetto strettamente necessario.
Abbiamo parlato di:
Sadbøi
Berliac
Traduzione di Chiara Calderone
Canicola, ottobre 2017
148 pagine, brossurato, monocromo – 16,00 €
ISBN: 9788899524241
Gekiga è un termine coniato da Yoshihiro Tatsumi, con cui si intende un tipo di manga incentrato su storie mature e drammatiche; Gaijin invece significa “straniero”; il gaijin gekiga è una corrente contemporanea di fumetti non giapponesi che si ispirano al manga drammatico e alternativo. ↩