Rufolo e il grande evento, scritto e disegnato da Fabio Tonetto e pubblicato da Eris Edizioni, è un volume che presenta una storia unica dedicata al personaggio creato dall’autore, apparso nel 2016 nella raccolta di storie brevi Rufolo e anche su Linus negli anni successivi.
La trama è molto semplice: Rufolo, essere dalle sembianze di un orsetto arancione, è alla ricerca del suo fantomatico Grande Evento e per raggiungerlo si ritrova a parlare con insetti, massi e personaggi bizzarri, creando situazioni assurde e dialoghi stranianti.
Al di sotto di questa esplicita e volontaria patina di accessibilità e apparente normalità, si celano in realtà contenuti molto densi e pregni di significato, che generano spunti e riflessione profondi.
Il discorso ontologico ed esistenziale è uno dei pilastri su cui si basano le fondamenta dell’intera storia. Rufolo nasce dal nulla: non sa dove si trova, non sa chi e cosa è. Sa solo che esiste e che deve raggiungere il suo Grande Evento, nonostante non sappia in cosa consista né conosca la strada per arrivarci. La sua ricerca è quindi doppia: da una parte vuole trovare la sua identità, dall’altra il senso della sua vita.
La continua scoperta diventa così sinonimo di crescita interiore e di assunzione di consapevolezza e queste avvengono, ovviamente, nel rapporto con gli altri, nelle relazioni che si instaurano con i diversi personaggi incontrati lungo la strada percorsa (una strada senza dimensioni, è bene ricordarlo fin da ora, visto che Rufolo si muove all’interno di pagine completamente bianche e svuotate della gabbia classica).
Come un bambino che per la prima volta esce di casa, il protagonista è ingenuo e svagato, a volte si esprime in maniera confusa e grammaticalmente scorretta, nomina oggetti arbitrariamente, parla con animali e massi ed è testardissimo, ma tutte queste esperienze diventano occasioni di confronto da cui ricavare qualcosa, che sia positivo o negativo.
Oltre al ribaltamento dei punti di vista e al gioco con la visione di oggetti e situazioni, che provoca differenti emozioni a seconda di chi, come e dove si guarda, ciò su cui ci si deve concentrare è sicuramente il Grande Evento. Le interpretazioni di questo elemento possono essere numerose e diametralmente opposte, ma se ne possono provare a dare almeno due. La prima può essere che il Grande Evento sia appunto il senso della vita, il fine ultimo della propria esistenza. Nonostante sia stato bramato a lungo e con fatica, alla fine si rivela però quasi banale, assolutamente non entusiasmante e parecchio simile a cosa siamo diventanti lungo il percorso per cercarlo, quasi a volere indicare quanto lo scopo della vita possa essere trovato nel viaggio e non nella destinazione.
Una seconda lettura vede invece nel Grande Evento, tanto atteso e sperato, sia la morte e il successivo raggiungimento dell’aldilà. In entrambi i casi si tratta comunque di profonde implicazioni riguardo l’esistenza, affrontate in un modo surreale e disincantato, quasi si volesse spezzare il dramma del vivere quotidiano con frammenti che mostrano un tocco di metafisica spontanea.
Ma il ritorno, fisico e metaforico, c’è sempre. Rufolo torna al punto di partenza, torna a parlare con un masso: ciò non simboleggia l’eterno ritorno nietzschano, quanto la forza di superare un’epifania o un trauma, e tutto questo grazie alla funzione di ciò che è immaginabile, che si riflette inevitabilmente sul lettore. Privando la storia di un contesto narrativo e di qualsivoglia riferimento grafico, Tonetto, restando comunque sempre attaccato al suo protagonista, lascia tutto in mano al lettore, in un estremo atto di fiducia: è compito di chi legge non solo immaginare in che mondo agisca Rufolo e perché sia lì, ma anche gli sfondi, le strade, gli oggetti e tutto il resto.
I disegni esprimono quella sintesi già accennata in precedenza, dove le linee sottili, geometriche e morbide tratteggiano i bizzarri personaggi presenti nel fumetto. Ciò che più colpisce è la forte concettualità dietro il segno: le dimensioni dei personaggi indicano la prospettiva quando si spostano, gli insetti sono semplici punti neri, gli unici personaggi umanoidi presentano rotondità che richiamano le strip dei funny animals, i massi sono banali cubi, tutto questo porta a enfatizzare un meccanismo che attiva l’immaginazione di chi legge.
In sostanza, al mondo scarno e privo di riferimenti di Rufolo si contrappone quello che andrà a creare nella sua testa il lettore, ricco delle sue influenze e delle sue esperienze, in cui i personaggi si inseriranno in modo naturale, quasi ci fossero sempre stati, e allo stesso modo sembrerà che quel mondo immaginato sia sempre stato lì a portata di mano. Notevoli anche i dialoghi, sia nel surrealismo dei contenuti sia nel modo in cui l’autore li valorizza attraverso il disegno, rendendoli “consistenti” grazie al posizionamento dei balloon, evidenziando inoltre il tono della voce grazie al cambiamento grafico di questi ultimi.
Rufolo e il grande evento si presenta così quasi come un unicum nel panorama fumettistico italiano, dimostrando ancora una volta, dopo Rufolo del 2017 e le pagine su Linus nel 2018, il grande talento di Fabio Tonetto nell’abbinare contenuti profondi a sintesi grafica.
Abbiamo parlato di:
Rufolo e il grande evento
Fabio Tonetto
Eris Edizioni, 2019
128 pagine, cartonato, colori – 16,00 €
ISBN: 9788898644827