La riedizione di Brad Barron: intervista a Tito Faraci

La riedizione di Brad Barron: intervista a Tito Faraci

Riscoprendo Brad Barron con Tito Faraci: la nostra intervista allo sceneggiatore della miniserie Sergio Bonelli Editore durante un incontro a Milano.

Tito Faraci è uno dei più celebri sceneggiatori italiani di fumetto.
Ha esordito nel 1996 come autore Disney per Topolino, dove in pochi anni si è contraddistinto per uno stile narrativo peculiare e un’attenzione nuova per i tempi comici e per il genere noir, nel quale ha calato sia Mickey Mouse che personaggi secondari come l’ispettore Manetta.
Ha contribuito in maniera determinante anche alla testata PKNA – Paperinik New Adventures, firmando diverse storie di spessore come Trauma e Motore/Azione, e alla creazione di MMMM – Mickey Mouse Mystery Magazine.
Successivamente, pur continuando a lavorare per Topolino, ha intessuto collaborazioni con molte altre realtà del fumetto: da Astorina, diventando una delle principali figure di riferimento per Diabolik, arrivando ai personaggi Marvel (Spider-Man, Devil e Capitan America) e approdando in Sergio Bonelli Editore, per la quale è diventato uno degli sceneggiatori di punta di Tex e dove ha creato e scritto la prima miniserie edita dalla casa editrice milanese, Brad Barron, che oggi viene ristampata nel formato omnibus.

Il primo dei tre tomi che ripropongono l’opera viene presentato da Faraci alla fumetteria Supergulp di Milano (Alzaia Naviglio Grande, 54) durante un incontro svolto venerdì 24 marzo, e proprio in quest’occasione abbiamo potuto fargli qualche domanda, partendo proprio dalla nuova edizione in cui viene proposto Brad Barron.
L’autore anticipa che nei prossimi due volumi (in uscita entro la fine del 2017) ci sarà una parte redazionale scritta da lui, in cui racconterà un po’ di aneddoti sulla creazione di Brad Barron. Nel primo volume si trova invece, oltre ai primi 6 numeri della miniserie, un episodio mai uscito in edicola, apparso in precedenza solo sul volume Anatomia di un eroe, dal titolo Sotto pressione e disegnato da Walter Venturi, il quale per l’occasione ci ha rimesso mano.

Abbiamo poi chiesto allo sceneggiatore se Brad Barron fosse partita fin dall’inizio con l’idea di essere una miniserie oppure no, e quali furono le difficoltà all’epoca nel varare una novità di questo tipo per la Sergio Bonelli Editore. Faraci ha ricordato che Sergio Bonelli era stupito dell’idea e, vedendo il buon successo che la serie riscontrava con continuità, faticava a concepirne la chiusura. Faraci ci teneva però a rispettare la formula della miniserie con una sua conclusione fissata: se si fosse rotta già con il primo progetto di questo tipo sarebbe stata meno credibile anche per i prodotti futuri.

Abbiamo affrontato anche il tema del genere narrativo presente in Brad Barron, partendo dalla fantascienza. Lo sceneggiatore ha sostenuto che il suo obiettivo era quello di realizzare una serie dal cuore bonelliano, al contrario di quanto ci si poteva aspettare da un autore che altrove (Topolino, Diabolik) aveva scardinato molte delle consuetudini di quegli universi narrativi. La novità era già presente nel formato della miniserie: dal punto di vista del racconto c’era invece la volontà di esplorare i territori della grande avventura bonelliana classica.
Brad Barron è fantascienza, ma ci sono numeri noir, horror, western, bellici, melò:

un contenitore di tanti generi tenuti assieme da un rigore narrativo e dalla chiarezza del racconto.

Non mancano elementi di innovazione, comunque, come il passato reinventato, l’eroe con qualche ombra e un quantitativo di violenza raro per la casa editrice.

L’ultima domanda l’abbiamo dedicata ai progetti futuri dell’autore, partendo dalla miniserie comica su Cico, di cui vi abbiamo parlato nel resoconto della conferenza su Zagor alla scorsa Cartoomics.
Faraci spiega che esordirà a giugno e sarà strutturata in 6 numeri a colori di 64 pagine ciascuno, con un formato che sarà leggermente più grande di quello di un classico albo Bonelli. Gli albi saranno legati da una trama orizzontale ma ognuno avrà una propria verticalità che lo renderà apprezzabile a sé stante, e la storia si baserà su un viaggio nel tempo vissuto da Cico. Ogni numero avrà inoltre dei fumettisti extra-bonelliani come ospiti d’onore. Con orgoglio informa anche che è la prima volta che un progetto del genere viene realizzato nel giro di soli 6 mesi dall’idea alla pubblicazione.
L’autore anticipa anche un suo nuovo progetto disneyano che vedrà la luce a giugno e che, dice Faraci:

farà molto piacere ai miei lettori, ormai non più così giovani, che mi avevano seguito negli anni Novanta, in particolare nelle imprese di Ridi Topolino.

A breve uscirà invece un volume che raccoglierà alcune storie di Ridi Topolino, con una prefazione disegnata da Sio che Faraci assicura essere “commovente”, per come l’autore descrive il suo debito verso la testata disneyana che ha contribuito a formare il suo senso dell’umorismo.

Di seguito la nostra video-intervista.

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