La paura della morte è conseguente alla paura della vita. Un uomo che vive pienamente è pronto a morire in qualsiasi momento.
Mark Twain
È trascorso diverso tempo dal Giorno della Resurrezione, ovvero da quando a Rothschild, in Wisconsin, i morti sono tornati in vita. “Ritornanti” che adesso cercano di tornare alla vita di tutti i giorni, ma sentendosi gusci vuoti, con l’insopprimibile sensazione di aver perduto qualcosa per sempre. Rothschild è stata isolata, e il governo brancola ancora nel buio.
Tra misteri sovrannaturali e uomini senza scrupoli che tentano di sfruttare la fragilità della situazione, la piccola cittadina cerca di aggrapparsi agli ultimi brandelli di normalità rimasti, mentre la coltre di neve si fa sempre più alta.
Intanto, l’agente di polizia Dana Cypress è ancora decisa a seguire una pista che potrebbe portarla a scoprire cosa ha causato la resurrezione di massa e chi ha ucciso la sorella Martha (“Emme”), anch’essa tornata in vita. La scoperta di una possibile tossina che pare aver avvelenato le acque locali complica ulteriormente la situazione, in un’atmosfera già molto tesa.
Dopo un secondo volume dal ritmo serrato, ma tendenzialmente confusionario, Revival #3 – Un posto lontano riesce a riportare l’intera trama sui binari, pur continuando a introdurre nuovi elementi. Tim Seeley riprende in mano ogni punto saliente della trama e riesce a svilupparlo in un susseguirsi armonico di flashback e incroci, che non lascia niente al caso.
Ciò che riesce a colpire di più è la capacità di Seeley di mantenere l’equilibrio tra gli elementi sovrannaturali, quelli tipici del poliziesco e i conflitti personali dei protagonisti: ognuno vive il proprio inferno personale e non c’è scampo da quella sottile sensazione di insoddisfazione e incomprensione che ci accompagna quotidianamente.
Le occasioni perse sono così tante che si potrebbe invidiare i “risorti”, cui potrebbe essere stata data un’ulteriore possibilità. In questa prospettiva, la resurrezione è motivo di riflessione su cosa voglia dire realmente essere vivi, su come i nostri istinti emergano nelle situazioni più estreme.
Questo volume non solo chiude un primo ciclo narrativo, ma, con le ultime tavole, pone anche le basi per il successivo. Assistiamo all’introduzione di diversi punti di vista, che permettono un ulteriore approfondimento delle sotto trame: per esempio, vediamo la situazione raccontata attraverso i disegni di Cooper, che con la loro ingenuità tipicamente infantile riescono a colpire direttamente il lettore, che si identifica con la preoccupazione materna di Dana.
Il ritmo sembra rallentare per prepararci adeguatamente a ciò che sta per arrivare, una tempesta silenziosa che cresce pagina dopo pagina, lasciando tuttavia spazio a ogni guerra personale condotta dai protagonisti.
I disegni di Mike Norton, in costante maturazione e sempre più armonici, si confermano ulteriormente come adatti per descrivere le atmosfere alla Fargo che permeano l’intera storia, aggiungendo ulteriori tocchi dinamici capaci di arricchire la pagina senza appesantirla.
Abbiamo parlato di:
Revival #3
Tim Seeley, Mike Norton
Saldapress, 2016
Traduzione di Marilisa Pollastro
144 pagine a colori, brossurato – 14,90€
ISBN: 978-88-6919-071-1