Lo Spazio Bianco è lieto di presentare Restiamo sdraiati qui per sempre, un webcomic di Federico Chemello e Alberto Massaggia, autori appartenenti al Dayjob Studio. Il webcomic è stato pubblicato in cinque parti, di circa dieci tavole ognuna, con cadenza settimanale. In calce potrete leggere una parte della lunga intervista fatta agli autori, che fa da commento alle tavole che di volta in volta leggerete.
Buona lettura!
Restiamo sdraiati qui per sempre (5 di 5)
Intervista a Federico Chemello e Alberto Massaggia
Il protagonista maschile che troviamo alla fine del racconto è in qualche modo diverso da quello delle prime pagine? C'è un cambiamento, il celebre cammino dell'eroe?
Federico Chemello Onestamente direi di no. Un po' penso sia dovuto al fatto che non essendo nata come storia che va da un punto A a un punto B in maniera precisa, cercare di renderla forzatamente così sarebbe stato probabilmente brutto, almeno nel mio modo di vedere le cose.
Sono d'accordo.
F.C. Un po' anche perché è una storia che racconta un passaggio e non tanto un percorso. I personaggi hanno un passato, hanno decisamente un futuro, però non sono al centro dell'attenzione. In questo caso è più come spiare qualcuno per un pezzettino della sua vita e cercare di dedurre cose su di lui da quel pezzettino che si è osservato, e spesso trovo che nella vita reale le cose che sappiamo a spezzoni ci diano molti più spunti per fantasticare rispetto a quelle che conosciamo bene. Forse anche nelle storie può avere senso, a volte, mostrare qualcosa e lasciare il lettore a farsi domande sul prima e sul dopo.
Albero Massaggia Sì, per come l'ho vista io è una storia cresciuta in divenire e non c'è una vera progettazione di un viaggio interiore, ma sono le emozioni che contano, le emozioni di quel momento.
Questa mancata evoluzione è anche un modo per alleggerire la presenza dell'autore, come a dire al lettore: “questa è la finestra, affacciati e guarda, io ci metterò lo zampino il minimo necessario.”
F.C. Sì, io ammiro molto (anche uscendo dal fumetto, magari) gli autori che riescono a minimizzare il più possibile la loro presenza. Quindi mi piacerebbe riuscire a dare l'illusione che le storie che scrivo esistono a prescindere da un disegno dietro, e che non stiano cercando di dire (o peggio insegnare) qualcosa di specifico, ma piuttosto di stimolare i pensieri e l'immaginazione di chi legge. Questo vale per le storie più “serie”, diciamo, non per quelle comiche o di intrattenimento puro, ovviamente.
A.M. Forse, a questo proposito, metterei solo l'accento un po' più sul concetto delle emozioni. Non avendo una storia strutturata, ma in divenire, quello che passa sono davvero le emozioni che questi personaggi possono suscitare in chi legge (e in chi li sta scrivendo e disegnando), senza nessuna pretesa di costruire un percorso o, come diceva Federico, di insegnare niente a nessuno. Anzi, tutt'altro, chi legge “vive” con i personaggi e di riflesso con noi in quelle pagine. Poi fine, ognuno torna alle sue riflessioni idee vite, e se rimane qualcosa nei lettori a noi non può che far piacere!
F.C. Sì, spero di non suonare troppo sborone o ambizioso, ma come lettore/spettatore amo chi mi fa riflettere o mi porta a pormi domande: lo trovo molto più interessante che dare risposte, quindi quando ne ho la possibilità provo a fare lo stesso come autore.
A.M. Credo sia la cosa più bella, concordo in pieno con te.
Leggendo il fumetto, a un certo punto mi è venuta in mente una serie tv come Fargo, per la struttura della storia, antologica ma allo stesso tempo esplorabile nel passato, come nel futuro, dei vari personaggi. Immagino che in futuro ci saranno altre storie.
A.M. Credo che Federico lo prenderà come un grande complimento! Non che a me dispiaccia, anzi!
F.C. Uno dei massimi complimenti, quasi. Fargo, anche se ne sono uscite solo due stagioni, è già la mia serie preferita in assoluto dopo The Wire, e le serie Tv sono una mia grande passione. Di Fargo amo tantissime cose che non so se sono riuscito a mettere qui, anche se di sicuro non mi dispiacerebbe farlo. Circa la possibilità di fare altre storie: sì, mi/ci piacerebbe farne. Ci si potrebbe spostare con facilità sia in avanti sia indietro. Non so nemmeno da dove partirei, anche se ho già le idee abbastanza chiare su cosa succederà ai ragazzi (o su quello che è successo prima), ma non so su quali altri punti di passaggio mi piacerebbe puntare l'attenzione. Di sicuro eviterei i classici “momenti importanti” e cercherei di mantenere l'attenzione su situazioni come quella di Restiamo sdraiati, provando a lasciar trapelare altri aspetti importanti della loro vita o della loro storia, in mezzo ad altre questioni.
A.M. Sì, se dovessero esserci altre storie vorremmo dare la stessa idea di leggerezza, non tanto dei contenuti ma dell'impianto narrativo in sé, puntando l'attenzione su momenti ed emozioni.
F.C. Esatto. Mantenere al centro dell'attenzione la recitazione e le sensazioni è fondamentale, il plot alla fine non è davvero la cosa importante in questo caso. E poi vorremmo mantenere lo stesso metodo di lavoro: Alberto è un drago e disegna tavole come quelle in tre ore!
Intervista realizzata via chat il 13/01/2016
Se vi è piaciuta questa storia, visitate il sito Dayjob Studio. In particolare, vi consigliamo la lettura di I Am Spank, una graphic novel pubblicata lo scorso anno.
Per essere sempre aggiornati sui migliori webcomic della rete, seguiteci sulla pagina facebook Nella rete del Fumetto.
Se siete autori di un webcomic e volete segnalarcelo, scriveteci a webcomics@lospaziobianco.it