“Renato Serra” di Meucci e Carta: il valore del tempo

“Renato Serra” di Meucci e Carta: il valore del tempo

Kleiner Flug pubblica la biografia del critico letterario Renato Serra: una storia divertente ma capace di far riflettere sulla fugacità delle nostre vite.

renato-serraNarrare la vita di un’altra persona è sempre un’operazione complessa che espone uno scrittore a grossi rischi. Una biografia deve essere accurata, riportare i fatti essenziali con precisione, senza però ridursi a cronaca asettica, enciclopedica e pedissequa. Una biografia, come ogni storia che si rispetti, deve essere coinvolgente e far entrare il lettore in sintonia con il personaggio di cui si racconta, rendendo una storia personale quanto più possibile universale.

Negli ultimi anni, Kleiner Flug ha prodotto volumi con protagoniste alcune delle più importanti personalità della storia artistica e letteraria del nostro Paese, da Dante a Petrarca, da Donatello a Giotto. Tutti conoscono questi nomi, anche solo per sentito dire. Di fronte al nome di Renato Serra, invece, in molti me compreso, si trovano in difficoltà.  Leggendo il fumetto scritto da Andrea Meucci e disegnato da Giorgio Carta, scopriamo che Renato Serra è stato un letterato e critico letterario originario di Cesena, autore di vari articoli per La Voce (fondamentale rivista di cultura e politica di inizio Novecento) e direttore della Biblioteca Malatestiana, morto a soli 31 anni sul monte Podgora, durante la Prima Guerra Mondiale. Leggendo queste poche righe, sembra davvero difficile poter scrivere una biografia coinvolgente e con valori universali.

Eppure i due autori riescono a creare una storia divertente che, pur pSerra_interni4artendo dalla tragica morte di Serra, si scrolla subito di dosso ogni malinconia e tristezza per raccontare la vita di un ragazzo semplice, un viaggio in una esistenza breve e intensa fatta di studio ma anche di vizi, di pericoli, di sano divertimento, in cui il lettore riesce a riconoscersi. Meucci  pagina dopo pagina ci fa affezionare a questa figura poco conosciuta grazie a una prosa scorrevole e diretta. L’attento lavoro di ricerca dello sceneggiatore, basato soprattutto sulle raccolte epistolari del cesenate e sull’opera più importante da lui scritta, Esame di coscienza di un letterato, viene abilmente sfruttato per tratteggiare il personaggio in tutti i suoi aspetti, da quelli più emotivi e teneri (il legame con la famiglia, con la terra natale, con gli amici) a quelli più mondani e estrosi (l’amore per il gioco d’azzardo, le brevi relazioni amorose). Anche la passione per la letteratura e la professione di critico letterario vengono rappresentate attraverso scenette spassose, come il confronto politico e (poco) civile tra Dante e Machiavelli, la trasformazione di Carducci in Orso o quella di Francesco Acri in un “monaco sofista impazzito”. Il racconto scorre molto velocemente e forse proprio il ritmo eccessivamente rapido della narrazione rappresenta uno degli elementi più critici del volume, che in alcuni casi potrebbe approfondire un po’ di più alcune vicende.

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I disegni di Carta si sposano alla perfezione con la sceneggiatura, seguendo il registro colloquiale e scanzonato impostato da Meucci. Le figure create dal disegnatore, il cui tratto e colorazione per certi versi ricordano un Sylvain Chomet più essenziale e meno dettagliato, richiamano alla mente bambole e burattini dai colli allungati e dai grandi occhi, contribuendo a creare un’atmosfera fiabesca e rilassata, simile a quelle che si respirano nelle illustrazioni dei libri di infanzia. Carta si dimostra accurato nel ricreare la quotidianità dei luoghi e delle situazioni e svolge un buon lavoro sull’espressività dei personaggi, in particolare quelle del protagonista e dei suoi maestri. La costruzione della tavola risulta piuttosto classica, con inquadrature quanto più possibile vicine del personaggio, seguendo una precisa scelta registica che porti il lettore a stare sullo stesso piano del protagonista, a vedere con i suoi occhi, come spiegato dai due autori nell’intervista rilasciata al nostro sito.

Serra_interni3Se tutti questi elementi contribuiscono a raccontare la vita del personaggio e a creare empatia con lui, gli autori distribuiscono altri spunti lungo la storia, costruendo una linea narrativa più profonda e universale che trasforma il racconto in una riflessione sul valore del tempo e sulle decisioni che si prendono durante la propria vita. Serra è pieno di energia e voglia di fare, ha talento e tutti vogliono che lui si impegni nel fare qualcosa, viste le sue capacità, ma talvolta viene sopraffatto da una certa pigrizia che lo porta a rimandare alcune decisioni, che gli fa disattendere i buoni propositi. Sul finire del racconto, mentre si trova in trincea circondato da morte e desolazione, il critico letterario realizza di aver ancora tante cose da fare e si ripromette di realizzarle tutte una volta tornato a casa. La morte che sopraggiunge all’improvviso spezza queste aspettative, stroncando sul nascere ogni possibile futuro del giovane, e anche il lettore si ritrova, una volta lette le dolci e poetiche parole che accompagnano la fine, a doversi confrontare con la fugacità del tempo, con la fragilità delle nostre vite e delle nostre aspettative, che possono essere stravolte da un momento all’altro, senza lasciarci possibilità di cambiare.

La storia di Renato Serra si fa portatrice di un messaggio più grande, che ci spinga a vivere appieno la nostra vita e a considerare la ricchezza che rappresenta il tempo che ci viene concesso per realizzare i nostri sogni.

Abbiamo parlato di:

Renato Serra
Andrea Meucci, Giorgio Carta
Kleiner Flug, luglio 2015
64 pagine, brossurato, a colori – € 13
ISBN: 9788898439348

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