The Rat-Man’s Countdown #7: Samuel Krik

The Rat-Man’s Countdown #7: Samuel Krik

Il Commissario Krik, tutore dell'ordine e paladino della Luce, nelle parole di Leo Ortolani per la settima parte del Rat-Man's Countdown.

Samuel Krik

A guardia dei guardiani

Il capitano Krik è forse il mio lato “responsabilità”. Responsabilità verso gli altri, verso la storia, verso il futuro. Così gli ho messo addosso questa crocetta di prendersi carico di qualcuno e di farlo per un bel pezzo della sua vita, fumettistica e non.

Pensando a lui sceglierei sicuramente una colonna sonora di quei film tutti giustizia e governo, dove uomini in carica assumono decisioni critiche, pagando in prima persona le eventuali conseguenze.
Come in Clear and present danger di Philip Noyce con la colonna sonora di James Horner.

Come canzone, immagino che sia un tipo da musica jazz, tipo What a wonderful world di Armstrong. In fondo, ha dedicato la vita a farcelo diventare.

Leo Ortolani

Clear and present danger (original trailer) – Philip Noyce, 1994

Clear and present danger, Soundtrack- Main title – James Horner, 1994

Louis Armstrong, What a wonderful world (1967)

Chi è Samuel Krik

Il capitano Samuel Krik, in forza alla polizia della Città Senza Nome, è uno dei personaggi fondamentali della saga di Leo Ortolani ma soprattutto è il protagonista di quello che è forse stato il più grande mistero (ora finalmente risolto sulle pagine di Rat-Man #119, Onora il padre) dell’intera storia.

Nato come omaggio al capitano Kirk di Star Trek (di cui porta il nome anagrammato) e del tipico poliziotto amico dell’eroe, dal Commissario Gordon di Batman allo Chief Seamus O’Hara (Commissario Basettoni) che Floyd Gottfredson inventò per Topolino, col crescere della serie, com’è successo a molti altri coprotagonisti, il suo ruolo si è andato complicando e approfondendo.

Il quartetto di sfondo alle avventure di Rat-Man composto da lui, l’ispettore Tadeus Brakko, il medico legale  Doc e Jordan (poliziotto dalla spiccata mancanza d’intelligenza e in “odor di santità”), s’infrange infatti dopo la trilogia della Gatta (Rat-Man Collection ##23-25), quando Krik decide inspiegabilmente di lasciare il suo incarico di Commissario e sparisce nel nulla (scena riportata poi in apertura di Onora il padre).

Per chi ha vissuto la serie al tempo della pubblicazione, quel momento epico e poetico che immortalava il tutore della legge lasciare il suo incarico pubblico per rispondere a chissà quale dovere superiore, è certo rimasto impresso e in molti per anni si sono chiesti quale arcana e stupefacente trama Ortolani stesse architettando per lui. La risposta ha tardato ad arrivare, non senza l’ipotesi (avallata da una storica vignetta dello stesso Ortolani) che l’autore non sapesse che pesci pigliare. L’occasione per il fumettista di prendersi in giro sul grande mistero di Krik è arrivata con il ritorno sulle scene del Commissario, ben sette anni dopo la sua scomparsa, quando ne la storia La caduta (RMC #66) lo vediamo tenere fra le braccia un Rat-Man agonizzante, in un colpo di scena che chiudeva il racconto con il più inaspettato dei cliffhanger.

Nel seguito della storia (RMC # 67-69) Krik continua a farci compagnia ma nuovamente sul finale, come un lone ranger sul viale del tramonto, se ne va malinconico ed eroico verso i suoi “incarichi superiori”.

Krik è infatti un emissario della Luce, non meglio identificata organizzazione (forse più “spirituale” che umana) che combatte da sempre contro L’Ombra e nei suoi anni di anonimato ha protetto una figura molto importante per la vita del Ratto e per la narrazione tutta che Ortolani si appresta a svelare con le recenti avventure.

Qui ritroviamo un Krik invecchiato e appesantito dagli anni e dalle responsabilità ma ancora fedele alla sua missione e più che mai fondamentale per la salvezza del Rat-verso.

In sostanza il vecchio tutore dell’ordine rappresenta la risposta positiva alla storica domanda che Alan Moore, parafrasando Giovenale, lanciò al mondo dei comics dalle pagine del suo Watchmen: “Who watches the watchmen?”. Ortolani senza vergogna (e forse forte dell’eredità kyrbiana che lo muove)  ha ora risposto: “Samuel Krik!

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